Alubel News 15

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Alubel News Periodico trimestrale di informazioni commerciali edili Anno 10 Numero 1 - maggio 2004 Tariffa Regime Libero: Poste Italiane s.p.a. - Spedizioni in Abbonamento Postale - 70% - DCB - Reggio Emilia Alubel news pag. 2 Sicurway: la novità Alubel per la sicurezza sul tetto pag. 6 Alubel 28: la versatilità del sistema Alubel in un centro commerciale pag. 4 Orchidea: controtelai scorrevoli per esterni pag. 12 Speciale Eterinox canne fumarie in acciaio inox Perché i tetti bruciano?

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Alubel News 12

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Sicurway: la novità Alubel per la sicurezza sul tetto

pag. 6

Alubel 28: la versatilità del sistemaAlubel in un centro commerciale

pag. 4

Orchidea: controtelai scorrevoli per esterni

pag. 12

Speciale Eterinox canne fumarie in acciaio inox

Perché i tetti bruciano?

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Nell’ambito della propria atti-vità tesa a fornire sistemi com-pleti ed integrati per coperturee facciate di fabbricati civili,industr ial i e del terziario,Alubel ha messo a puntoSicurway, una linea di anco-raggio rigida appartenente allaclasse D dei sottosistemi diancoraggio disciplinati dallaUNI EN 795, idoneo sia in fasedi montaggio che di manuten-zione delle coperture, in osse-quio ai dettati del decreto legi-s lat ivo 626/94 e successivemodifiche, del decreto legislati-vo 494/96 ed alle modifiche dicui al successivo decreto legi-slativo 528/99.

Il kit che Alubel for-nisce è cost i tuitodall’insieme integra-to dei seguenti com-ponenti in allumi-nio:- Carrello scorrevolelungo un binarioposizionato in corri-spondenza delcolmo del fabbricato- Binario di colmocosti tuito da unrobusto profilo spe-ciale con sezione adomega da vincolarealla struttura o almanto di coperturamediante l ’uso di

SICURWAYIL SISTEMA ANTICADUTA ALUBEL

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idonei fissaggi.- Fermo chiudi corsa.Il sistema Sicurway èidoneo per essere uti-lizzato dagli operatoricol legandosi a talecarrello mediante un“dispositivo anticadu-ta di tipo retrattile”con “elemento a dissi-pazione di energia”costituito da cordino,imbracatura e assor-bitore di energia, cherende gli operatorivincolati ma liberi dimuoversi e di operarelungo l ’intera faldadel tetto.Il sistema Sicurway èstato dimensionato ecostruito in osservan-za delle norme soprariportate e verificatoper resistere ad unaforza stat ica di 10kN=1t che equiparalo strappo causatodal la caduta nelvuoto di un corpo dioltre 100 Kg.

Resistente allo strappo e al taglio

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ORCHIDEASTORIA DI UN SUCCESSO ANNUNCIATO

Dalla tecnologia Orchidea, che daanni caratterizza la produzioneFibrotubi, è nato il nuovo contro-telaio a scomparsa Orchidea peresterni, presentata con successo adottobre alla manifestazione fieristi-ca SAIE di Bologna.Trattasi di un controtelaio perporte e finestre a scomparsa realiz-zato con pannelli in lamiera diacciaio zincato con greche di irrigi-dimento,caratterizzato sul latointerno da uno strato di coibenta-zione in lana di legno mineralizza-ta ad alta temperatura con magne-site atto a mantenere l’isolamentotermico dentro l’abitazione.Il pannello solitamente utilizzatoper la coibentazione ha uno spes-sore di 30 mm, tale da garantireappunto l'isolamento acustico etermico.L’ inferriata può avere una chiusuraa due o a tre vie che lo rendono

particolarmente sicuro ed è predi-sposto in modo da poter ricevereal suo interno un'inferriata o unapersiana scorrevole a scomparsa,nella versione singola e doppia.Su richiesta Fibrotubi ha la possi-bilità di offrire diverse tipologie diinferriate complete di grate caratte-rizzate dal disegno semplice edelegante, oltre che un’ampiagamma di misure. Ma qual è ilmotivo di tanto successo?Le inferriate Orchidea permettonodi proteggere le proprie case senzatrasformarle in una “prigione”;infatti l’inferriata scorrevole non haingombro, scomparendo all’inter-no del muro, e non crea impedi-menti di luce ed ariosità.Una soluzione studiata apposita-mente per permettere di vivere lacasa liberamente!

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Autorizzazione n. 888 del 19-06-1995Direttore Responsabile:

Umberto MenicaliStampa: Tipografia Grafitalia (RE)

Redazione e amministrazione: Alubel Via Torricelli, 8

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www.alubel.itVia Torricelli, 8 - 42011 Bagnolo in Piano (RE)

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Alubel garantisce la massima riservatezza

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Vi è mai capitato di passeggiareper la Galleria Commerciale “IlTeatro” di Colle Val D’Elsa aSiena? Allora avete potuto ammi-rare l’originalità della realizzazio-ne dell’Ing. Franco Salvetti.Circa due anni fa la Cassa diPrevidenza Aziendale per i lPersonale del Monte dei Paschi diSiena commissionò all ’ ing.Salvetti la ristrutturazione deilocali siti fra via Oberdan e viaPieve in Piano, adibiti in origine asupermercato.Per la riqualificazione di suddettostabile i l progettista, nonchédirettore dei lavori, ha ideato unasoluzione di grande interesse: lacreazione di una “promenade”commerciale nel cuore dellaCittà.Il progetto si articola nella realiz-zazione di una serie di spazi com-merciali che si affacciano, tramitevetrate, su un corridoio centraleche si snoda ad andamento curvi-

ALUBEL 28 NEL CENTROCOMMERCIALE “IL TEATRO” DI SIENA

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lineo. A causa della lunghezza delcorridoio, pari a 70 m , e dell’im-possibilità di illuminazione natu-rale è stato necessario progettarel’intervento ed il relativo utilizzodei diversi materiali in modo dadare un senso di luminosità edariosità alla struttura, perseguen-do comunque l’obiettivo di unasoluzione un po’ fuori dalla tradi-zione, soprattutto per una cittadi-na di provincia.Ecco dunque combinato l’utilizzodelle vetrate, che svolgono ancheun ruolo indispensabile di vetrineper gli esercizi commerciali, dellapavimentazione sospesa in traver-tino di Rapolano e soprattuttodelle lastre grecate SistemaAlubel 28.Per rivestire i pilastri metallici e

la controsoffittatura della galleria,le esigenze progettuali richiede-vano lastre che potessero garanti-re una grande versatilità, oltreovviamente ad un ottimo aspetto

estetico. L’impiego delle lastregrecate curve tacchettate in allu-minio preverniciato silver profiloAlubel 28, si è rivelata la sceltavincente; quest ’ult ime sonodiventate infatti la caratteristicaprincipale dell’opera permettendodi creare un ambiente elegante eal tempo stesso originale.

L’ Architetto ...Franco Salvetti dopo la laurea inIngegneria e l’iscrizione all’Albodegli Ingegneri della Provinciadi Siena, ha maturato le sueprime esperienze nel settoreedile.Nel corso della sua carriera hafrequentato diversi corsi diaggiornamento organizzati dagliOrdini professionali con leUniversità di Pisa e di Firenze.Il suo Studio svolge un’attivitàmolto articolata: progettazione,direzione lavori, calcoli struttu-rali, collaudi, non solo per edifi-ci civili od industriali o pubbli-ci, ma anche per le infrastruttu-re (viabilità, fognature, acque-dotti, illuminazione).Attualmente lo Studio sta ope-rando anche nel settore dellasicurezza come Coordinatore,sia in fase di progettazione chedi esecuzione.

Scheda dell’opera

Committente Cassa di Previdenza Aziendale per il

Personale del Monte dei Paschi di Siena

Categoria dell’intervento Risanamento

Tipologia dell’intervento Centro commerciale

Localizzazione Colle Val D’Elsa (Siena)

Progettista Ing. Franco Salvetti

Direzione Lavori Ing. Franco Salvetti

Superficie Coperta circa 1.000 mq

Materiale rivestimento Lastre in alluminio spessore 8/10 mm.

profilo Alubel 28 finitura preverniciata silver

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ALUBEL 28 VERSATILE E COMPLETOPER UNA NUOVA CONCESSIONARIA AUTO

La realizzazione illustrata in que-ste pagine riguarda l’edificazionedella nuova sede della concessio-naria Fiat/Lancia di Oderzo (TV).Trattasi di un edificio di nuovacostruzione di circa 5.000 mq, digrande impatto architettonico egrande visibilità, grazie alla suaforma a shed ondulata e alla posi-zione in cui sorge, molto strategi-ca per la viabilità del paese.Data la sua struttura ondulata lascelta progettuale dei progettistirichiedeva una soluzione alterna-tiva al semplice pannello coiben-tato; per questo motivo si è opta-to per la realizzazione di unsandwich in opera.Il materiale indicato per tale rea-lizzazione è Alubel 28, non unasemplice lastra di alluminio maun sistema integrato per copertu-re, completo di una vasta gammadi accessori e versatile per ogni

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tipo di soluzione architettonica.Sopra la struttura lamellare della ditta HolzBau si è proceduto con la posa di lastre gre-cate in lamiera preverniciata bianco/grigioprofilo Alubel 28. Tali lastre sono state montate con il latocolore a vista, per fungere da controssoffit-tatura interna dello stabile.Lo strato coibente è stato realizzato con unpannetto di lana di vetro di spessore 50 mm. Nella parte esterna dell’edificio sono stateposate lastre grecate curve tacchettate inalluminio naturale profilo Alubel 28, pergarantire al pacchetto bellezza estetica edurata nel tempo.Gli shed sono stati orientati geograficamen-te in modo che le finestre situate sotto laparte rialzata dell’onda prendano luce natu-rale ed aria. Il contributo fornito dalla lucenaturale avviene anche indirettamente tra-mite riflesso sulla superficie esterna delleonde. Quest’originale soluzione di copertu-ra, la cui posa è stata realizzata dalla Ditta

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LEGGE SULLA PRIVACY N.675/96I vs. dati saranno utilizzati e comunicati a terzi anche

tramite elaboratore, per finalità connesse con losvolgimento dei rapporti commerciali. Potrete in ogni

momento chiedere ad Alubel srl, Via Torricelli, 8, 42011Bagnolo in Piano RE quanto previsto dall’art. 13 dellalegge 675/96 ed in particolare la cancellazione dei Vs.

dati, l’aggiornamento o la non utilizzazione. Il mancato conferimento dei Vs. dati non ci permetterà di

inviarVi il presente periodico e di svolgere i normaliadempimenti amministrativi.

Franceschetto e Bettin, seppur dinon semplice messa in opera, haconferito alla copertura un ulte-riore grado di qualifica.

Il risultato dell’intervento è statoquello di garantire una buona resaestetica, non trascurando la qua-lità dello stabilimento stesso.

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Scheda dell’operaCommittente Immobiliare FlorimCategoria intervento Nuova CostruzioneDestinazione edificio Concessionaria Fiat/LanciaLocalizzazione Oderzo (TV)Progettisti Casetta ing. Giancarlo

Col arch. Claudia Superficie Coperta 5.000 mq. Ditta Installatrice Franceschetto e Bettin snc di Ceggia (VE)Ditta Fornitrice materiale Alubel srl di Bagnolo in Piano (RE)

Materiale rivestimento: circa 5.000 mq. di lastre grecate in acciaio preverniciatobianco/grigio Alubel 28 rette e tacchettate circa 5.000 mq. di lastre grecate inalluminio naturale Alubel 28 rette e tacchettatte

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PERCHÈ I TETTI BRUCIANO?LE CAUSE PIÙ FREQUENTI DI INCENDIO NELLE ABITAZIONI

Domanda: Sig. Bertagnoli, alla luce dellaSua trentennale esperienza in campo ter-motecnico, può dirci quali sono secondoLei le cause più frequenti di incendionelle abitazioni?Risposta: Se si prescinde dalle cause diimprudenza o negligenza dell’uomo, lecause principali di incendio nelle abitazio-ni derivano da fenomeni elettrici, comecortocircuiti, sovraccarichi elettrici, ecc.seguiti subito dopo dagli impianti termici,di cui una parte rilevante spetta aicamini ed ai condotti fumari ingenerale.D.: Quando parla di “imprudenzao negligenza dell’uomo”, più pre-cisamente cosa intende?R.: E’ curioso rilevare che i mozzi-coni di sigaretta non spenti e getta-ti, rappresentano una delle causepiù frequenti dell’insorgenza diincendio; anche se la sigaretta acce-sa costituisce solo la causa di uninnesco. Infatti, affinché l’incendiosi verifichi occorre il concorso dialtre condizioni favorevoli alla fasedi ignizione legate alle condizionidel materiale combustibile oinfiammabile, alla sua temperatura,all’umidità dell’aria, alla ventila-zione, ecc.D.: I fulmini, a Suo parere, sonoda classificarsi tra le cause elettri-che per uno sviluppo di incendioin una abitazione?R.: Come ho già detto i “fenomenielettrici” sono da ritenersi tra lecause più frequenti di incendio ed ilfulmine rappresenta la più “naturale” dellecause elettriche. D.: Certo; ma ora vorremmo che Lei ciparlasse, con parole semplici, degliincendi di abitazioni causati dalle cannefumarie e dai camini. Come Lei saprà, lacronaca ci ha informato che negli ultimitempi si sono verificati molti incendi diabitazioni, troppi, causati dalle cannefumarie. Cosa si può dire a tal proposito?R.: Quando si parla di incendi di camini,canne fumarie o di condotti fumari in gene-rale, è necessario fare una netta distinzionetra un incendio che avviene all’interno delcondotto fumario e quello che invece avvie-

ne all’esterno dello stesso: di solito ben piùpericoloso.D.: Bene, vediamo l’incendio che si svi-luppa all’interno della canna fumaria; ache cosa è dovuto?R.: Può accadere, specie in vecchi fabbrica-ti, che le canne fumarie possano essere lasede o la causa di un incendio. Infatti siaccende la fuliggine depositata sulle paretiinterne del camino. La fuliggine è carbonioche ad un tratto può prendere fuoco con

manifestazione vistosa e rumorosa, ma nonparticolarmente pericolosa. Si può spegnereun tale incendio usando acqua in modomolto parsimonioso e soprattutto sabbia oghiaia fine per asportare più efficacementedalle pareti la fuliggine. Quanto dettoaccade ovviamente in tutti quei condottifumari in cui non viene praticata una puli-zia periodica all’interno degli stessi; cosìfacendo non si asporta la fuliggine che siviene a depositare e prima o poi questafinirà per prendere fuoco. Ma ripeto: unincendio all’interno di una canna fumaria èdi gran lunga meno pericoloso di un incen-dio che si sviluppi all’esterno della stessa e

provocato proprio da questa stessa cannafumaria.D.: Potrebbe spiegarsi meglio? Che nedirebbe di approfondire maggiormente lecause e gli effetti sugli incendi che si svi-luppano all’interno delle canne fumarie epoi quelli che avvengono all’esterno dellestesse? Questo almeno per rendere il piùchiaro possibile ai nostri lettori tali peri-colosi fenomeni ed apprendere nel con-tempo quelle tecniche ed usare quelle

avvertenze che richiedono questimanufatti termici.R.: Volentieri. Ritornando al pro-blema inerente gli incendi che sipossono sviluppare all’interno dellecanne fumarie e dei loro condotti,va detto che il primo accorgimentoda prendere ha carattere preventi-vo, nel senso che si dovranno assu-mere quegli accorgimenti atti adassicurare una combustione regola-re nelle caldaie, stufe, ecc., affinchéla produzione di fuliggine e di fumonero sia quanto più possibile limi-tata: ciò richiede pertanto ungoverno del fuoco corretto, vale adire con un appropriato eccessod’aria in funzione del combustibileutilizzato, ed inoltre che questo siadi buona qualità, come ad esempiola legna che dev’essere ben asciutta,il gasolio con basso contenuto dizolfo, ecc. Questi accorgimenti cipermetteranno di limitare al massi-mo la formazione di fuliggine o dimateriale particolato.D.: Esattamente in cosa consiste

questo materiale particolato?R.: Sono particelle solide che si formanodurante la combustione e che in parte sidepositano nel circuito dei fumi sotto formadi fuliggine, in parte escono con i fumi con-ferendo ad essi il tipico colore nerastro.Il materiale particolato consta essenzialmen-te:- di ceneri, ossia di sostanze incombustibilipresenti in varia forma nei combustibili econseguentemente ineliminabili;- di incombusti, ossia di sostanze combusti-bili non bruciate. In conclusione, quindi,parte del materiale particolato si depositanel circuito dei fumi (passaggi dei fumi

Tralasciando tutti i casi di imprudenza, negligenza o, peggio, di dolo dovuti all’azionedell’uomo, esaminiamo, con l’aiuto del responsabile dell’ufficio ricerche e sviluppoFibrotubi, il termotecnico G. Carlo Bertagnoli, le cause di incendio che riguardano piùda vicino gli impianti termici e gli impianti ad essi collegati.

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nelle caldaie, raccordi fumari, canali fuma-ri, camino) sotto forma di fuliggine più omeno agglomerata.D.: Ma questo avviene solo con i combu-stibili solidi, come legno e carbone,oppure può accadere anche con i combu-stibili liquidi e gassosi?R.: Con i combustibili gassosi è pratica-mente escluso, mentre con quelli liquidipuò ancora avvenire, in special modo conle nafte pesanti, più ricche di zolfo esoprattutto quando vengono bruciate incondizioni di combustione non perfette(scarso eccesso d’aria, ugelli sporchi, ecc.);infatti durante una combustione regolare leparticelle carboniose, dopo essere divenuteincandescenti, finiscono per bruciare com-pletamente combinandosi con l’ossigeno; seinvece le condizioni non lo consentono, taliparticelle non bruciano totalmente e vannoa costituire la parte predominante deicosiddetti incombusti e diciamo la partepredominante perché anche nei combustibi-li liquidi e specialmente nell’olio combusti-bile e nel gasolio vi è sempre una sia purlimitatissima quantità di materialinon combustibili (dell’ordine dello0,05%). Per ridurre la formazionedi particelle di carbonio incom-busto occorre in definitiva cheogni particella bruci totalmentenel tempo brevissimo in cui sitrova sospesa nella camera dicombustione.D.: Quali sono i rimedi affinchénon si formino eccessive quan-tità di particolato e fuliggineall’interno dei condotti fumari,utilizzando combustibili liquidi?R.: Oltre a quanto ho già detto,diciamo che assume importanzanotevole che non si verifichino for-mazioni di condense acide all’in-terno della caldaia e nei condottifumari. Lo zolfo contenuto neicombustibili, bruciando e per unareazione chimica, sviluppa neifumi una certa quantità di anidri-de solforosa che se si viene a con-densare in parte in acido solforicoè estremamente corrosiva.La for-mazione delle condense acide sullasuperficie interna della caldaia edei vari condotti di evacuazionedei fumi, dipende ovviamente nonsolo dalla temperatura di rugiadadel fumo, ma anche dalla tempera-tura dei fumi e dalla temperaturadelle superfici con le quali i fumivengono a contatto.In pratica, nel caso di fumi di oli

combustibili aventi il punto di rugiada a150 °C, la temperatura dei fumi stessi, se sivuol evitare la formazione di condenseacide, non può scendere sotto i 210 °C, sela faccia interna delle pareti è a 90 °C esotto i 250 °C se la faccia interna dellepareti ha temperatura di 50 °C. Mi sonointrattenuto su questo fenomeno in quantoè causa non soltanto di corrosioni nellacaldaia ma anche della aggregazione delleparticelle sotto forma di flocculi. In altreparole il materiale particolato che circolanel circuito dei fumi non si agglomera né siattacca alle pareti sin quando queste hannouna temperatura superiore a quella delpunto di rugiada acido, mentre allorchéesse hanno una temperatura inferiore sideposita sulle pareti un velo di acido solfo-rico che cattura, per così dire, le particelle,formandone agglomerati sempre più gran-di. Queste sono le circostanze in cui siforma il materiale particolato, quando sitratta di combustibili liquidi.D.: In conclusione quindi oltre ad unabuona e regolare combustione ritiene che

sia necessaria di conseguenza una seriapulizia degli impianti fumari; ho capitobene?R.: Sicuramente. I condotti di evacuazionedei fumi ed il camino, specialmente sedestinati a focolari per combustibili liquidio solidi, debbono essere sgombri di fuliggi-ne, ciò che richiede la loro pulizia a fondo,almeno alla fine di ogni stagione di riscal-damento, e, nel caso di impianti a serviziocontinuativi, anche due volte all’anno. Lapulizia va eseguita a fondo, ossia anche esoprattutto nei recessi meno accessibili, e,possibilmente, con l’ausilio di un aspirato-re. Particolare attenzione va posta neicanali fumari e nei raccordi fumari che, acausa del loro andamento suborizzontale,più si prestano a diventare ricettacoli digrandi quantità di fuliggine.D.: Molto bene. Lei ha approfondito lecause di formazione della fuliggine etutto questo è importante al fine di evita-re il più possibile che si possano svilup-pare successivamente incendi all’internodei condotti fumari; ci vorrebbe ora par-

lare degli incendi che si possonosviluppare invece all’esterno deicondotti da fumo? Qui la fuliggi-ne non c’entra, vero?R.: Talvolta le canne fumarie sonoin adiacenza a travi in legno o sonomolto prossime a solai in legno equindi non è difficile che il caloreprovochi un principio di incendionon sempre e prontamente rilevabi-le. I fumi che scorrono nei condottifumari hanno una temperaturapiuttosto elevata (180° ÷ 300 °C edanche più) per combustibili comelegna, carbone, gasolio, ecc.. Nellecaldaie a gas la temperatura deifumi in uscita di caldaia è di circa120 °C per caldaie a basamento conil corpo in ghisa e attorno ai 100 °C(anche meno) per le murali; è evi-dente quindi che la situazione mag-giore di pericolo si verifica quandosi utilizzano combustibili solidi eliquidi.D.: Ma è possibile che una cannafumaria, supponiamo in acciaioinox, che sia appoggiata ad unatrave in legno, possa innescare unincendio? Non occorre anche unafiamma perché ciò avvenga?R.: Non necessariamente. Il legno èformato essenzialmente da cellulo-sa, lignite, resine (pino, abete), tan-nino (castagno, quercia), acqua. E’un materiale in grado di bruciare confiamma viva come senza fiamma,

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come di carbonizzarsi.Costituenti del legno sono:- il carbonio (circa 50%) che nei proces-si di combustione combinandosi con l’os-sigeno produce anidride carbonica(CO2) o, in difetto dello stesso, ossidodi carbonio (CO);- l’ossigeno (O) che è l’elemento combu-rente nelle combustioni;- l’idrogeno (H) che è un altro elementofacilmente combustibile; combinandosicon l’ossigeno produce nella combustioneacqua (H2O) sotto forma di vapore.Interessante è il comportamento del legnonei processi di combustione, come pure dialtri prodotti a base di legno o similiugualmente combustibili (carta, cartone,cotone, lino, canapa, iuta, ecc.).Generalmente si reputa che la temperatu-ra di circa 200 °C corrisponda alla tempe-ratura d’accensione del legno: in realtàl’accensione dipende dalla pezzatura, daltipo di essenza, dalla ventilazione e dall’e-sposizione all’azione del calore. In nonpochi casi si è constatato che la prolunga-ta esposizione di materiali legnosi anche atemperatura inferiori a 200 °C ha prodot-to un inizio di carbonizzazione, quandoaddirittura non si sia verificato un incen-dio con sviluppo di fiamma. Come è facilecomprendere, quanto più un materiale èsuddiviso finemente tanto più risulta com-bustibile, avvicinandosi alle condizioniideali di combustibilità di gas (o polveri)ed aria. Nel caso delle polveri come lefarine di vegetali e la segatura e nel casodelle fibre tessili vegetali finemente disper-se nell’aria, presentandosi in intimo con-tatto con l’ossigeno è sufficiente un mode-sto apporto di energia, quale ad esempiouna scintilla, per provocare combustionitalmente rapide da produrre addiritturaeffetti esplosivi con sviluppo incontrollatodi enormi quantità di calore (quindiincendio), aumento repentino di pressio-ne fino a 10 atmosfere e più. In conclu-sione molto più della temperatura diaccensione assume importanza lo statodi suddivisione di una sostanza combu-stibile allo stato solido. Il legno massiccio in pratica risulta diffi-cilmente combustibile ed abbisogna di unnotevole tempo di esposizione alla fiammaper la sua ignizione. Ancora v’è da consi-derare un’altra proprietà del legno: la suabassa conduttività del calore che ne fa unbuon isolante anche quando è intaccatodal fuoco per cui porte o travi di legnoanche dopo molti minuti di esposizioneall’incendio mantengono le proprie doti diresistenza meccanica producendosi sulla

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superficie esterna una carbonizzazione chefavorisce la coibentazione. V’è da rilevareun’altra proprietà del legno: quando pereffetto di un incendio, in ambiente scarsa-mente ventilato, si verifica un aumentodella temperatura, inizia anche nel mate-riale legnoso non direttamente interessatodalle fiamme un processo di distillazioneda pirolisi che determina la liberazione digas e vapori combustibili i quali a lorovolta possono incendiarsi contemporanea-mente provocando una specie di esplosioneconosciuta come flash-over. Tale fenomeno,determinato soprattutto da una inizialescarsità di ventilazione, è particolarmentepericoloso perché aumenta impensatamentela velocità di propagazione di un incendioalla stessa stregua dell’incendio dei materia-li infiammabili liquidi o gassosi. Infine, tra icombustibili fossili vanno ricordati, anchese oggi hanno scarsa rilevanza commercia-le a causa del problema “inquinamento”, letorbe, le ligniti, le antraciti, il litantrace(carbon fossile). Quest’ultimo è soggettopiù degli altri al fenomeno dell’autocom-bustione.D.: Veramente molto interessante. Spessoho notato che nel sottotetto oltre allegno vi è del polistirolo o comunque deimateriali plastici in vicinanza della cannafumaria; questo anche è pericoloso?R.: Svariati sono i materiali plastici impie-gati in edilizia, fra questi i principali sonola formica, il p.v.c., il polistirolo, il politene,il poliuretano, il plexiglas, la bachelite emolti altri ancora.Tutte queste sostanze sono, alcune in modo

maggiore altre in modo minore, combusti-bili, ciascuna però con un determinatocomportamento al fuoco per cui spessooccorre porre particolare attenzione al loroimpiego a seconda delle circostanze. Tuttequeste sostanze bruciando producono fumineri, densi, soffocanti, nocivi quando nontossici: infatti i prodotti della combustionepossono contenere (oltre al vapor acqueo)anidride carbonica, ossido di carbonio, idro-geno solforato, anidride solforosa, acido cia-nidrico, vapori nitrosi, fosgene, ammoniaca,

acroleina.D.: In conclusione midica: quali sono alloragli accorgimenti daadottare e quali sonole corrette soluzionida impiegare affinchévi sia la sicurezza chela canna fumaria nondiventi essa stessa lacausa della formazio-ne di un incendio?

R.: La soluzione è estremamente semplice:per prima cosa si dovrà evitare nel modopiù assoluto che il condotto fumario sia inadiacenza (meno di 25÷30 cm) ad un travedi legno od a qualunque altro materialecombustibile. Tantomeno dovrà essereaddossato agli stessi: questo è più cheovvio. Ma queste sono soluzioni diciamo dibase e non certo tecniche e non sempresono possibili da realizzare in pratica,come accade negli attraversamenti di solet-te o del sottotetto. In questi casi occorreinnanzitutto che la canna fumaria sia deltipo a doppia parete con interposto mate-riale isolante (ma a me questo non basta)ed inoltre sarebbe bene inserire un distan-ziatore-disgiuntore al fine di creare un veroe proprio distacco dal materiale infiamma-bile, come le travi e l’assito in legno. In definitiva, il tutto si può ridurre aiseguenti punti:- abbassamento della temperatura superficialeesterna del condotto fumario tramite un condottoa doppia parete con isolante ignifugo;- inserimento di un distanziatore che man-tenga comunque distante la canna fumariadal legname e da ogni altro materiale com-bustibile;- perfetta esecuzione a regola d’arte delmontaggio della canna fumaria (giunzioni,ecc.), con l’impiego di materiali diottima qualità, certificati, cometutti i prodotti della gammaEterinox di Fibrotubi.

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Tipo di prodotto Pezzatura Umidità Zolfo Ceneri Materiali

(mm) (%) (%) (%) volatili (%)

Coke 15 x 15 37 7,50 8 x 8 30

Antracite 15 x 20 37 9,50 8 x 8 31

Carboni (da vapore) 20 x 20 45 12,4 9 x 9 45

Ligniti 25 x 25 46 15,5 9 x 9 54

Torbe 50 x 50 65 50 13 x 13 218

Tabella 1 - Caratteristiche di alcuni combustibili solidi (valori medi)

Materiale C H N S O Fabb. teor

. d’aria Nm/kg

Legna essiccata all’aria 50 6 0,1 / 44 3,9

Lignite 65÷75 5÷8 0,5÷2 0,5÷4 15÷25 5,8

Coke 97 0,4÷0,7 1÷1,5 1 0,5÷2 8,4

Carbon fossile 80÷90 4÷6 1 0,7÷1,5 4÷12 8,5

Tabella 2 - Composti e caratteristiche di alcuni combustibili solidi (valori medi)

CANNE FUMARIEIN ACCIAIO INOX

SPECIALE

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