Agosto-Settembre 2009 n. 6 PolieCo Magazine

8
Free Service srl Edizioni - Falconara M. (AN) - Supplemento n. 1 al n. 8/9 Agosto-Settembre 2009 di Regioni&Ambiente - Poste Italiane s.p.a. - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DGB Ancona n. 6 - Agosto-Settembre 2009 M A G A Z I N E periodico Omologato

description

Rivista di informazioni

Transcript of Agosto-Settembre 2009 n. 6 PolieCo Magazine

Page 1: Agosto-Settembre 2009 n. 6 PolieCo Magazine

Free

Serv

ice sr

l Edi

zion

i - F

alco

nara

M. (

AN) -

Supp

lemen

to n

. 1 a

l n. 8

/9 A

gosto

-Sett

embr

e 200

9 di

Reg

ioni

&Am

bien

te - P

oste

Italia

ne s.

p.a.

- sp

ediz

ione

in a

bbon

amen

to p

osta

le - D

.L. 3

53/2

003

(con

v. in

L. 2

7/02

/200

4 n.

46)

art.

1, co

mm

a 1,

DGB

Anc

ona

n. 6 - Agosto-Settembre 2009M A G A Z I N E

periodico

Omologato

Page 2: Agosto-Settembre 2009 n. 6 PolieCo Magazine

2

PolieCoMagazine

EDITORIALE

SOMMARIOAssemblea PolieCo, 30 giugno, RomaANCHE PER IL 2008 CENTRATI GLI OBIETTIVI: 359.000 TONNELLATE RICICLATE

di Micaela Conterio p. 3

“DALLA CULLA ALLA TOMBA”Sorprendenti risultati sulla LCA delle plastiche

di Stefano Agostinelli p. 5

Iniziativa “Rigiochiamo con poco”GIOCHIAMO AL RICICLO… SERIAMENTE!L’iniziativa allo studio del PolieCo intende offrire ai bambini abruzzesi un Natale di solidarietà e di crescita nella consapevolezza della bontà del riciclo

di Alberto Piastrellini p. 7

A poco meno di un anno dalla pubbli-cazione della Direttiva 2008/99/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio che ha introdotto non solo l’importante novità rappresentata dall’introduzione del Diritto Penale nelle norme a tutela dell’ambien-te, ma anche una precisa gerarchia nel metodo relativo alla gestione dei rifiuti; e proprio nel momento in cui la crisi econo-mica globale che ha ingessato il mercato degli ultimi mesi, sembra allentare i suoi lacci, corre l’obbligo, per quanto hanno a cuore le sorti dell’ambiente prima e della salute delle imprese, poi, non far cade-re l’attenzione sulle problematiche insite nella visione economica dell’approccio ai rifiuti. In questo senso, il PolieCo negli ultimi me-si, ha promosso due importanti momenti di riflessione: uno interno, rappresentato dall’Assemblea, di cui si dà conto nelle successive pagine ed uno più ampio e di spiccata rilevanza nazionale (Ischia 25-26 settembre 2009, 1° Forum Economia dei rifiuti), di cui per problemi legati ai tempi di pubblicazione di questo numero del PolieCo Magazine, non è possibile dare informazione.Sono tuttavia certo che le risultanze dell’evento ischitano saranno oggetto di approfondita trattazione sul prossimo nu-

non solo dei “materiali” nella produzione di imballaggi (nella fattispecie, sacchi per la spazzatura), ma soprattutto della loro effettiva e corretta riciclabilità.Infine, una nota informativa sulla possibili-tà di replicare l’iniziativa “Rigiochiamo con poco”, nell’Abruzzo colpito dal terremoto; in sintesi, si sta studiando la possibilità di ripetere l’esperienza già maturata nel 2006, nelle piazze abruzzesi in occasione delle prossime festività natalizie, allorquando l’attenzione verso il prodotto-giocattolo sarà più avvertita dalla popolazione. Al di là della rilevanza educativa ed ambien-tale, sarà occasione per dimostrare una vicinanza ulteriore ai bambini abruzzesi colpiti dal sisma.Inoltre, non posso non ricordare il prossimo appuntamento autunnale con ECOMONDO 2009, dove la presenza del PolieCo sarà occasione di incontro ed approfondimento per tutti gli operato-ri del settore del riciclo, che fin d’ora invitiamo presso l’Area del Riciclo, Pad. D3.Buona lettura!

mero, per consentire a tutti i nostri Soci, nello spirito della comunicazione capillare che caratterizza questa iniziativa editoriale, la conoscenza e l’informazione - quan-tunque certamente sintetica - di quanto accaduto in una kermesse che ha visto la presenza prestigiosa di rappresentanti del Governo, delle Istituzioni locali, del Legislatore, del mondo dell’Informazione e dell’Industria, delle Imprese e delle As-sociazioni Ambientali, riuniti a discutere su problematiche che riguardano, in de-finitiva, tutti i settori della società.Proseguendo nella lettura di questo nu-mero, daremo notizia di due significativi Studi che mettono in evidenza l’importanza

PolieCoMagazine

Sede Legale - Sede Operativa - Presidenza Sportello ServiziPiazza di Santa Chiara, 49 - 00186 RomaTel. 06/68.96.368 - fax. 06/68.80.94.27www.polieco.it - [email protected]

Uffici BruxellesEspace Meeûs - Square de Meeûs, 38/401000 Bruxellestel. 0032 02 4016174-fax 0032 02 4016868

Page 3: Agosto-Settembre 2009 n. 6 PolieCo Magazine

www.polieco.it

3

n. 6 - Agosto-Settembre 2009News

di Micaela Conterio

ANCHE PER IL 2008 CENTRATI GLI OBIETTIVI: 359.000 TONNELLATE RICICLATE

Riflettori puntati su PolieCo (Consorzio Nazionale per il rici-claggio dei rifiuti dei beni a base di polietilene), in occasione dell’Assemblea annuale (Roma, 30 giugno).Il Consorzio, nato con lo scopo precipuo di raccogliere, recuperare e riciclare i rifiuti di bene in polietilene, rag-giunge ogni anno l’obiettivo minimo di raccolta e riciclaggio sull’immesso al consumo. I dati parlano da soli: nel 2007 sono state infatti riciclate oltre 350.000 tonnellate su un immesso di 1.000.000, pari al 35%.Poiché centrare per una seconda volta questo traguardo sarebbe stato difficile, utilizzando solo l’attività tradizionale, nel 2008 il Consorzio ha indirizzato il suo impegno verso il riciclaggio di alcuni materiali che sono vere e proprie nicchie di mercato: i bossoli delle cartucce utilizzate dai cacciatori nelle riserve e nei poligoni di tiro (oltre 400 tonnellate); i giocattoli dismessi, di cui, quelli in buono stato sono stati recuperati e distribuiti agli istituti per l’assistenza all’infanzia e ad ONG, quelli non più utilizzabili sono stati avviati al riciclo; le reti di delimitazione e protezione delle piste da sci che precedentemente venivano avviate in discarica o, ancor peggio, bruciate ai piedi delle piste a fine stagione; le reti da pesca, sia quelle dismesse dai pescatori, sia quelle se-questrate. Su questo ultimo aspetto si sottolinea l’importanza del Protocollo d’intesa siglato da PolieCo con le Capitanerie di Porto e la Marina Militare e Mercantile. Il risultato si è rivelato oltremodo positivo: nel 2008 sono

state riciclate 359.000 tonnellate, di cui 7.000 destinate al recupero energetico.Si sta ora valutando l’opportunità di recuperare e riciclare le cialde del caffè, mercato che avrebbe importanza anche per l’agricoltura: mentre PolieCo si occuperebbe del recupero delle cialde in plastica per il loro riciclo, i compostatori potrebbero utilizzare i fondi del caffè come fertilizzante e ammendante per le colture.Il Consorzio ha, inoltre, intavolato una serie di accordi e convenzioni, che gli consentono di ricoprire un ruolo da protagonista nella filiera del recupero e riciclo di materiali in polietilene. Primo fra tutti quello con la Regione Lazio e l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, per il riutilizzo del materiale riciclato; a seguire, l’accordo quello con gli Organi che gestiscono i rifiuti presso le Autorità portuali per avviare al riciclo i materiali plastici di scarto, che vengono eliminati dalle navi; da non trascurare, infine, quello stilato con la Provincia di Bari per la corretta gestione dei rifiu-ti derivanti dall’attività agricola, che presenta, rispetto alle tradizionali convenzioni, anche la novità di un programma di formazione per la corretta gestione dei rifiuti provenienti dalla lavorazione dei terreni e dai macchinari utilizzati.Nel corso dell’Assemblea si sono pure messi in evidenza una serie di questioni aperte e critiche.La crisi economica che ha investito il 2008 (la crescita del PIL italiano è stata pari allo 0,2%) sta lasciando segni evi-

Assemblea PolieCo, 30 giugno, Roma

Page 4: Agosto-Settembre 2009 n. 6 PolieCo Magazine

4

PolieCoMagazine

denti anche nel corso del 2009: la fase di stagnazione e di recessione deve essere ricondotta a fenomeni congiunturali su scala mondiale.“Oggi si continua a parlare di aiuti economici - ha dichiarato Enrico Bobbio, Presidente di PolieCo - al comparto auto ed a quello edile, trascurando la grave crisi che ha investito e che continua ad investire il comparto del riciclo. Per questo Polieco ha avviato rapporti di collaborazione e trattativa con i diversi Ministeri interessati, per ottenere sgravi fiscali o energetici. Questo per far sì che le nostre aziende riesca-no a competere con quelle straniere che, invece, godono di questi benefici”.Nonostante la forte riduzione di materia prima immessa al consumo, il comparto è riuscito ugualmente a centrare un risultato stabile in termini di obiettivi, ma non è stato semplice: molti riciclatori si sono visti costretti a fermare gli impianti, limitandosi a stoccare il materiale in attesa di tempi migliori e le piattaforme di selezione sono state arrestate per mancanza di richieste da parte degli impianti di riciclo.“Ancora oggi, purtroppo - ha continuato Enrico Bobbio - la piccola e media impresa italiana deve far fronte alle grandi lobby che agevolano i riciclatori-recuperatori e dei produttori della materia prima (intendo la “grande chimica”, ormai nelle mani degli stranieri)”.In questo senso, il Consorzio ha intrapreso azioni indiriz-zate alla ricerca di sbocchi commerciali, non in termini di collocazione dei materiali da riciclare, ma di commercia-lizzazzione. È stata infatti avviata una collaborazione con il Ministro dell’Ambiente e quello dello Sviluppo della Re-pubblica Popolare di Cina per intraprendere una serie di attività di commercializzazione dei materiali riciclati e di progettazione industriale.Per quanto riguarda i rapporti con la Cina, il Consorzio si è impegnato attraverso il controllo doganale a controllare l’im-portazione e l’esportazione dei materiali plastici provenienti dall’Oriente: “Questa collaborazione è stata accolta di buon grado - ha spiegato Enrico Bobbio - perché è indice della serietà con cui PolieCo affronta questo tipo di problemati-che. Abbiamo intrapreso una serie di azioni per contrastare l’esportazione illegale in Cina per evitare di incorrere in san-zioni: i codici d’esportazione devono essere quelli corretti e corrispondere a materiale contenuto nei container, la norma contrattuale deve essere sempre indicata e infine deve essere sempre segnalato l’impianto di riciclo di destinazione”.Si è tentato di comprendere il fenomeno dei flussi in Cina per reimportare materiale illegale: è notizia dei giorni scor-si, infatti, il primo ordine di acquisto di materiale riciclato, comperato in Italia. È evidente come questo contributo co-stituisca un riconoscimento diretto e indiretto della valenza degli Organi di controllo del Consorzio.E non solo.Diversamente da quanto accadeva prima, è stato stabilito che la partecipazione di PolieCo all’edizione 2009 di ECOMON-DO si limiterà allo spazio istituzionale, mentre si svolgeranno sul territorio una serie di attività, nella forte convinzione

dell’ineluttabilità della penetrazione su scala locale attraverso un lavoro capillare: riunioni, corsi di formazione e incontri destinati ad aziende ed amministrazioni. In questo senso va interpretata la costituzione di Fondazione Santa Chiara: attraverso la cooperazione fra giuristi, avvocati, magistrati e tecnici, infatti, trovano risposta una serie di problematiche e criticità sorte in seno alle aziende o dovute a carenze giuridiche.In aggiunta, la Fondazione che ha preso il posto del Centro Studi PolieCo, come negli anni precedenti, sta attivando una serie di corsi di formazione, che, seguendo la normativa comunitaria e, conseguentemente, quella nazionale, siano orientati alle regole e procedure che Aziende e Organi di Controllo devono rispettare per ultimare gli accertamenti previsti, con il chiaro intento di agevolare le aziende affinché evitino di incorrere in sanzioni amministrative o penali. La formazione, che verrà svolta in maniera capillare su tutto il territorio italiano e che utilizzerà come centro nodale le Province, sarà anche in larga parte di tipo ambientale, ver-tendo sulla corretta gestione e il corretto smaltimento di oli o pneumatici. Il Consorzio si è dimostrato sensibile alla catastrofe verifi-catasi in Abruzzo: dopo aver preso contatti, infatti, con le autorità che si occupano di risolvere la crisi, è stato dato un contributo in termini di recupero di materiali quali tubi flessibili, passacavi, finestre e tutto ciò che è plasticamente recuperabile da destinare al riciclo. Contestualmente si è pensato di devolvere il gettone di presenza di una seduta del Consiglio di Amministrazione al WWF per la formazione ambientale all’interno delle scuole.

Da segnalare, in conclusione, il primo Forum su Economia dei rifiuti che si svolgerà ad Ischia nel mese di settembre.

Page 5: Agosto-Settembre 2009 n. 6 PolieCo Magazine

www.polieco.it

5

n. 6 - Agosto-Settembre 2009Informazione e aggiornamento

di Stefano Agostinelli

“DALLA CULLA ALLA TOMBA”Sorprendenti risultati sulla LCA delle plastiche

Come risaputo, lo sviluppo industriale ha provocato un enorme impatto poiché qualsiasi “prodotto” ha avuto e ha un effetto negativo per l’ambiente. Per valutare il “peso” ambientale di un prodotto si deve considerare l’analisi del suo ciclo di vita (Life Cycle Analysis) che comprende i se-guenti aspetti:

Tra i vari studi per valutare la sostenibilità di un prodotto “dalla culla alla tomba” (Cradle to Grave), quelli sugli imbal-laggi stanno avendo grande diffusione e assumono grande rilievo per le notevoli problematiche che implicano, sia in termini di gestione dei rifiuti, sia per gli effetti sulla salute. La riduzione degli imballaggi e la loro sicurezza costitui-scono dei caposaldi della politica a ambientale dell’UE che in più di una occasione, tramite Direttive e Comunicazioni, ha indicato la necessità di limitarne peso e volume e di uti-lizzare materiali che non abbiano conseguenze sulla salute dell’uomo e dell’ambiente. Infatti, oltre al consumo di risorse e alla possibilità di un loro efficiente recupero si deve tener conto pure delle emissioni prodotte dai vari materiali utilizzati, anche in ter-mini di trasporto, di consumo di acqua e connessi rischi di inquinamento, di condizioni di lavoro durante le fasi di produzione, ecc.Tra gli imballaggi, di certo quelli in plastica sono stati sot-toposti a critiche, tanto che sono tuttora in corso dibattiti e prese di posizione che tendono a penalizzarne il loro utilizzo, anche attraverso severe misure fiscali.

Tuttavia, alcuni Studi eseguiti di recente hanno dimostrato che tali atteggiamenti nei confronti delle plastiche tradizio-nali non hanno fondamento, almeno in confronto con altri materiali utilizzati per imballaggio.Tra gli altri, nel corso del 2009, sono stati pubblicati due Report che per le tipologie dei manufatti analizzati e per la

Fonte: ENVIS Environmental Information System, Volume 7, issue 1, gennaio-marzo 2009

Page 6: Agosto-Settembre 2009 n. 6 PolieCo Magazine

6

PolieCoMagazine

diversa area geografica di uso e di studio, sono meritevoli di considerazioni.

Il primo, condotto in Asia dall’Indian Center for Plastics in the Environment (ICPE), task-force del Ministero dell’Am-biente e delle Foreste, ha analizzato i sacchi utilizzati per imballaggio di prodotti in alcuni Stati dell’Unione Indiana, diversi per misure e spessore, mettendo a confronto quelli di PP-HDPE con quelli fabbricati con iuta e carta-cartone.

Il Report più recente, compiuto dall’Institute für Energie und Umweltforschung (IFEU), il prestigioso Istituto di ricerca tedesco su Energia e Embiente con sede a Heidelberg, a cui il Ministro dell’Ambiente della Germania Sigmar Gabriel affida studi e ricerche, ha realizzato un approfondito studio di Life Cycle Assessment (LCA) sui sacchi per la spazzatura indiffe-renziata di diversa capacità venduti in Germania (da 20 a 120 litri) e Francia (da 30 litri, il più diffuso nel paese), prodotti in Cina e Polonia. L’analisi ha preso in considerazione materiali diversi: Biopolimeri di vario tipo, Polietilene ad alta e bassa densità (HDPE, LDPE, LLDPE) e Polietilene riciclato.

Così sia il primo che il secondo studio citato, a sorpresa, indicano che le plastiche sono più “sostenibili” degli altri materiali. In particolare, lo studio indiano ha verificato che tra le materie prime esaminate, le plastiche tradizionali, di gran lunga, consumano meno risorse ed inquinano poco rispetto a iuta e carta.In quello tedesco, i sacchi prodotti con Polietilene riciclato sono di gran lunga preferibili, seguiti da quelli in Polimero vergine, con alcune differenze in funzione del mercato e della tipologia del sacco. Nonostante il verdetto, IK considera comunque con interesse l’impiego di biopolimeri, specie in alcune applicazioni, anche se ritiene ingiustificate le azioni

che penalizzano le plastiche tradizionali.I risultati dello studio indicano che la fase di produzione del polimero è l’elemento chiave che determina in larga parte le prestazioni ambientali del manufatto, mentre assu-mono importanza minore i processi di trasformazione e la distribuzione dei prodotti nei punti vendita, ad eccezione di due casi: se i sacchi al termine della loro vita utile vengono inceneriti o se provengono da produttori asiatici invece che dall’Europa.“Di conseguenza - si legge nelle conclusioni - l’impatto ambientale di ogni tipo di sacchetto considerato nello studio risulta minore quanto più è sottile il prodotto”.I risultati indicano anche che il polietilene risulta tanto più sostenibile all’aumentare dello spessore e della resistenza richiesta al sacco: 12.5 micron di calibro di quelli in PE rispetto a 15-25 micron per i tipi biodegradabili.I Biopolimeri, secondo lo studio, scontano attualmente pro-cessi di produzione su impianti non ancora perfettamente ottimizzati per quanto concerne efficienza e volumi di pro-duzione. L’analisi compiuta dall’IFEU sottolinea pure che in futuro il bilancio ambientale dei biomateriali potrebbe migliorare in modo significativo in termini di efficienza di produzione delle resine e di prestazioni dei materiali.

Ovviamente, è bene ricordarlo, i risultati degli studi si rife-riscono all’unità funzionale scelta per l’analisi (sacchi per imballaggio e per la spazzatura) e non possono essere estesi in modo generalizzato ad altri manufatti.Abbiamo, però, una conferma che l’aspetto più rilevante della insostenibilità di certi imballaggi, oltre le loro dimen-sioni, è una impropria gestione dei loro rifiuti. Spesso si demonizzano i materiali con cui vengono fabbricati, mentre è un inadeguato riciclaggio, spesso determinato da scarsa educazione ed informazione dei cittadini, a provocare i più gravi danni all’ambiente.

Fonte: IFEU - LCA of waste bags - giugno 2009

Page 7: Agosto-Settembre 2009 n. 6 PolieCo Magazine

www.polieco.it

7

n. 6 - Agosto-Settembre 2009

di Alberto Piastrellini

Più volte, nelle discussioni pubbliche e nei Tavoli di con-certazione e programmazione, ancorché negli uffici deputati alla produzione di norme atte a migliorare la qualità della vita dei cittadini, si è ribadito il concetto della necessità di una adeguata formazione/informazione dei cittadini stes-si circa le complesse problematiche attinenti la questione ambientale.Troppo spesso, purtroppo, l’approccio comune alla tutela delle risorse, del territorio e del patrimonio costituito dalla biodiversità, si ferma ad un interesse di tipo emotivo, facile ad accendersi durante campagne ed iniziative mirate, ma altrettanto facile a spegnersi nel medio e lungo periodo.Viceversa, indirizzare azioni e spendere energie per iniziative di carattere formativo, se, solo apparentemente, sembra non produrre effetti nell’immediato, ha il pregio di determinare effetti positivi nel lungo periodo. Inoltre, si contribuisce alla crescita sociale e al miglioramento della qualità della vita dei cittadini che, sempre più, diventano soggetti attivi dello sviluppo sostenibile.In questo senso anche il mondo dell’imprenditoria può es-sere di stimolo e di aiuto alle Istituzioni pubbliche, tanto più quando queste sono impegnate in situazioni emergenziali.È quanto si sta ipotizzando con l’iniziativa “Rigiochiamo con poco”, per la quale è tutt’oggi allo studio una sua re-plicabilità nell’Abruzzo colpito dal terremoto.Vediamo di ripercorre le tappe dell’iniziativa.Nell’ambito dell’attività di implementazione della propria mission di raccolta di rifiuti dei beni a base di polietilene, onde avviarli all’effettivo recupero/riciclo, il Consorzio Po-lieCo, insieme ai suoi Associati, ha elaborato, nel 2006 l’idea di promuovere una raccolta puntuale di giocattoli dismessi, lesionati o comunque in buon stato.Da una ricerca di mercato, infatti, è emerso che la quantità di giocattoli inutilizzati ed il loro possibile riciclaggio potrebbe diventare un’attività ambientale di notevole rilevanza. Si pensi che in base alla popolazione dei bambini in Ita-lia, al ritmo attuale, si potrebbero recuperare 50.000 m3 di materiali plastici all’anno, da sottrarre alle discari-che e da reimmettere nel ciclo produttivo con grande risparmio di materia prima vergine ed energia.Pertanto, grazie alla collaborazione con Boz Carta, Servizi Ecologici Inte-grati, nel periodo compreso fra il 17 novembre ed il 16 dicembre 2006 è stato approntato un programma di appuntamenti che hanno coinvolto gli alunni delle Scuole d’infanzia ed elementari della Provincia di Porde-none.A questi sono stati dedicati diversi in-contri con la mascotte “Carlotta” che, grazie alla strategia di una animazione semplice e gradevole, ha saputo veicolare nei più piccoli l’importanza del riciclo e della

corretta gestione del bene-rifiuto.Nei week end del periodo, poi, sono stati raccolti, presso appositi centri gestiti da volontari in alcuni centri commer-ciali, i giocattoli dismessi, mentre apposite manifestazioni in piazza hanno permesso ai genitori dei piccoli di ricevere le giuste informazioni circa la riciclabilità dei giocattoli stessi, la marcatura CE, la provenienza dei giocattoli, il costo, il danno ambientale derivante dalla produzione di giocattoli con materiale vergine e la durata della vita media di un giocattolo.Nell’ambito dell’iniziativa PolieCo ha anche messo in eviden-za il valore sociale ed educativo di questo tipo di raccolta, in quanto i giocattoli raccolti (molti dei quali, ancora in ottimo stato), sono stati donati ad Organizzazioni che promuovono attività ed iniziative per l’infanzia disagiata.Se la raccolta sperimentale ha permesso, in pochi giorni, di radunare 110m3 di giocattoli “esausti” (successivamente sele-zionati ed avviati al riciclo dopo la cernita di quelli in buon stato), il risultato maggiore, quello che per intenderci è stato riportato dalla stampa nazionale come esempio di pratica virtuosa per l’educazione dei cittadini al riciclaggio, è stato proprio l’aver pensato in termini di lungo periodo, promuo-vendo e stimolando adeguatamente i cittadini di domani.Dall’iniziativa sperimentale di 3 anni fa, il PolieCo ha cercato di avviare ulteriori occasioni di replica dell’iniziativa, coinvol-gendo ed informando anche i Ministeri interessati (Ministero della Salute, Ministero dell’Ambiente e della Protezione del Territorio e del Mare), onde ottenerne l’appoggio.Oggi, si sta studiando la possibilità di ripetere l’esperienza nelle piazze abruzzesi in occasione delle prossime festività natalizie, allorquando l’attenzione verso il prodotto-giocattolo sarà più avvertita dalla popolazione.Inoltre, al di là della rilevanza educativa ed ambientale, sarà occasione per dimostrare una vicinanza ulteriore ai bambini abruzzesi colpiti dal sisma.Anche per questa ipotesi, che è tuttora in fase di studio, il

WWF Italia ha evidenziato un’attenzione ed un interes-se particolari a dimostrazione della validità del

progetto, capace di coniugare istanze edu-cative e sociali, accanto ad una attenta

valutazione degli impatti ambientali e della promozione delle dinamiche di recupero, riciclo e riutilizzo, co-sì come indicato nelle normative internazionali e nazionali di rife-rimento.A questo punto, che i giochi abbiano inizio e, per citare una celebre battuta dello scompar-so John Belushi, ricordiamo che:

“Quando il gioco si fa duro, i duri incominciano a giocare”!

GIOCHIAMO AL RICICLO… SERIAMENTE!L’iniziativa allo studio del PolieCo intende offrire ai bambini abruzzesiun Natale di solidarietà e di crescita nella consapevolezza della bontà del riciclo

Iniziativa “Rigiochiamo con poco”

ne

re della

ca

Iniziative

Page 8: Agosto-Settembre 2009 n. 6 PolieCo Magazine