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Anno XI - n. 2 Febbraio 2017 Mensile dell’ Azione cattolica trentina - Aut. Trib. Trento nr. 768 del 23/05/1992 - Sped. in AP fil. Trento D.L. 353/2003 Poste Italiane S.P.A. Conv. in L. 27/02/2004 n. 46 art. 1, comma 2, DCB Trento - Dir. Resp. Alessandro Cagol - Via Borsieri, 7 - 38122 Trento

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2 febbraio 2017

SOMMARIO

Camminiamo Insieme

Chiusura in redazione20 gennaio 2017

Carta proveniente da forestecorrettamente gestite

Stampa Publistampa Arti Grafiche Pergine Valsugana

L’assistente ecclesiastico don Giulio Vivianiè presente in Centro diocesano il venerdì dalle 15 alle 17.30.

Delegazione Acr trentina a Roma, dicembre 2016

Orari di segreteria:lunedì dalle 8.30 alle 12.30martedì dalle 14.30 alle 18.30mercoledì dalle 8.30 alle 12.30giovedì dalle 8.30 alle 12.30venerdì dalle 14.30 alle 18.30

Azione cattolica Diocesi di Trento - Via Borsieri, 7 - 38122 Trentotel. 0461 260985 / fax 0461 233551 - segreteria@azionecattolica.trento.itwww.azionecattolica.trento.it - Facebook (Azione-Cattolica-Diocesi-di-Trento)

Editoriale Caro Responsabile… hai tre frecce nel tuo arco! ……………………………………………………………………………pag. 3

Spiritualità Una comunità che accoglie la Parola di Dio …………………………………………………………………pag. 4

Attualità Le lingue parlate: un patrimonioda preservare …………………………………………………………………………………………………………………………………………………pag. 6

Partecipare Una buona occasione………………………………………………………………………………………………………pag. 8

I nuovi presidenti parrocchiali ……………………………………………………pag. 9

Vita di Ac Una comunità che accoglie il suo Signore ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………pag. 10

L’Ac trentina ospite di Papa Francesco ………pag. 12

Approfondimento Ac: Futuro Presente …………………………………………………………………………………………………………………pag. 13

Il libro Bakita - diario di una schiava divenuta santa ………………………………………………………………………………………………………………………………………………pag. 14

L’Agenda di Ac Appuntamenti di marzo ……………………………………………………………………………………………pag. 15

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In queste settimane la nostra Ac diocesana si sta rinnovando negli organi che larappresentano: il consiglio e la presidenza diocesana.Questo è solo l’ultimo atto di un percorso che ha rinnovato gli incarichi associa-tivi nelle nostre parrocchie. Ognuno dei nostri gruppi ha quindi dei responsabilineoeletti o appena rinnovati. Mi rivolgo in primo luogo a questi, che per i prossimi 3 anni guideranno a vario ti-tolo la nostra Ac; ma anche a tutti gli aderenti, perché chissà… magari in un fu-turo non troppo lontano la grazia di diventare responsabile (sì, proprio la graziae non la sfortuna) potrebbe capitare anche a voi. Per prima cosa: “Complimenti!” e in seconda battuta ecco tre piccole cose che de-vi sapere e che spero ti aiuteranno in questo servizio.1. Calma, l’associazione è con te!Per tua fortuna, la responsabilità a te affidata non è tutta sulle tue spalle! Anzituttoricorda che c’è sempre lo sguardo di Lui che sta più in alto. Insieme a te poi c’èuna presidenza parrocchiale che ti affianca; ma non solo: ricorda che il Centro diocesa-no è al servizio delle realtà parrocchiali! Le occasioni di formazione, i camminiproposti, gli eventi organizzati sono opportunità che ti vengono date per facilitartiil lavoro. Potrai sempre fare due chiacchiere con un responsabile diocesano quan-do lo vorrai!2. Sorridi e goditi le amicizie che stringerai nel prossimo triennioEntra fin da subito nell’umore giusto: sorridi e non tirarti indietro se ci sono dastringere mani o conoscere persone nuove. Tra i regali che ti farà l’associazionein questo periodo di servizio, ci saranno sicuramente le relazioni e la possibilità dicondividere la fede con tante nuove persone. 3. Fai sentire la tua voce Aiuta a costruire l’Associazione del domani! Durante l’Assemblea diocesana elettiva sa-rà presentato l’impegno della nostra Ac per il prossimo triennio. Discutetene, lavorateci su e poi, caro responsabile, porta la voce della tua asso-ciazione negli incontri che verranno: la presidenza e il consiglio diocesano hannobisogno anche di voi!

Maddalena

3febbraio 2017

Camminiamo Insieme

Caro Responsabile… hai tre frecce nel tuo arco!

Editoriale

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4 febbraio 2017

Camminiamo Insieme

Noi siamo questa comunità radunatadalla Parola di Dio, siamo la casa dellaParola di Dio, che come Maria accogliecon stupore e disponibilità il Verbo, laParola che è Gesù stesso.Guardiamo alla sorgente dell’evange-lizzazione e della catechesi, della cari-tà e della testimonianza e in particola-re della nostra preghiera e delle nostrecelebrazioni comunitarie, cioè alla Bib-bia: è quella la vera fonte, insieme conla Tradizione, di tutte le celebrazionidella comunità cristiana e dei suoi te-sti liturgici. In quei libri troviamo anche tante pa-gine di preghiera che anche noi oggiusiamo: i Salmi, i Cantici dell’Antico edel Nuovo Testamento. Ma anche tan-ti riti, tanti segni presenti ancor ogginella nostra liturgia sono presi diretta-mente da quelle pagine. Il Concilio ciha aiutato davvero a ritrovare la Sacra

Scrittura: «È necessario che i fedeli cri-stiani abbiano largo accesso alla SacraScrittura» (Dei Verbum - DV, 22).Il Concilio ha ribadito la centralità del-la Parola di Dio nella vita della Chiesa(DV 21). La lettura della Bibbia è rac-comandata (DV 25) per evitare il ri-schio, come ci ammonisce San Girola-mo: «L’ignoranza delle Scritture, infatti,è ignoranza di Cristo». Ricordiamo chetutta la Scrittura è incentrata in Gesù

Una comunità che accogliela Parola di DioSpiritualità

All’assemblea pastorale del settembre 2016 il Vescovo Lauro diceva: «La fede, come pure la stes-sa vita liturgica e sacramentale, è praticata in forma sostanzialmente individuale. Ecco allora laprima sfida che attende le nostre comunità: provare ad essere luoghi dove allenarsi gradual-mente alla vita fraterna. Trasformare le comunità da costellazioni di singoli a spazi di fraterni-tà vissuta. È questo il segno del Regno, il servizio da rendere agli uomini e alle donne del nostrotempo. Questa l’urgenza del nostro lavoro pastorale. Tale mandato “non è – per dirla con le pa-role del Deuteronomio (30, 11-14) – troppo in alto perché tu dica ‘chi salirà per noi in cielo a pren-derlo’ (...) è vicino a te, nella tua bocca e nel tuo cuore”. Non poggia sulle nostre spalle, è il rega-lo che Il Padre ci ha già fatto nel dono del suo Figlio. Ecco la grande verità cristiana: la fraternitàè già in mezzo a noi, uomini e donne di poca fede. Come ci ricorda Ermes Ronchi noi siamo ca-sa di Dio, tenda umile del Verbo. La presenza di Dio in noi non è da conquistare, dobbiamo soloprenderne consapevolezza. Il mandato, allora, che mi sento di dare alla nostra Chiesa per di-ventare fraternità profetica, segno di speranza e di fiducia per gli uomini e le donne che abita-no i nostri territori, è l’invito allo stupore».

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5febbraio 2017

Camminiamo Insieme

Cristo (Lc 24, 27 e 44); Cristo ne è ilcentro e la pienezza. Riaffermiamo condecisione la necessità di conoscere laScrittura per annunciare e vivere la Pa-rola di Dio: non basta celebrare la Pa-rola per trasformare la Chiesa, la co-munità in Vangelo vivente; ma talecambiamento non si può certo realiz-zare senza la Parola. Più la Parola è co-

nosciuta, amata e celebrata, più la co-munità ha la possibilità di conformarsiad essa. Nella consapevolezza che proclamarela Parola di Dio è sempre celebrare l’al-leanza con Dio, noi per primi dobbia-mo credere alla Parola che proclamia-mo. Siamo al servizio della Parola diDio con lo stile e la serietà di San Pao-lo: «Vi trasmetto quello che anche ioho ricevuto» (1Cor 11, 23 e 15, 3); conla fede e la disponibilità di San Gio-vanni: «Quello che abbiamo udito e vi-sto lo annunciamo a voi» (1Gv 1, 1-4);sentendo rivolto a noi il richiamo diSan Giacomo: «Siate di quelli che met-tono in pratica la Parola e non soltan-to ascoltatori» (Gc 1, 22), per capire be-ne e per vivere meglio.

don Giulio

Scrive papa Francesco al termine dell’Anno Santo straordinario (Misericordia et Misera, 7): «LaBibbia è il grande racconto che narra le meraviglie della misericordia di Dio. Ogni pagina è intrisadell’amore del Padre che fin dalla creazione ha voluto imprimere nell’universo i segni del suoamore. Lo Spirito Santo, attraverso le parole dei profeti e gli scritti sapienziali, ha plasmato la sto-ria di Israele nel riconoscimento della tenerezza e della vicinanza di Dio, nonostante l’infedeltàdel popolo. La vita di Gesù e la sua predicazione segnano in modo determinante la storia dellacomunità cristiana, che ha compreso la propria missione sulla base del mandato di Cristo di es-sere strumento permanente della sua misericordia e del suo perdono (cfr Gv 20, 23). Attraversola Sacra Scrittura, mantenuta viva dalla fede della Chiesa, il Signore continua a parlare alla suaSposa e le indica i sentieri da percorrere, perché il Vangelo della salvezza giunga a tutti. È miovivo desiderio che la Parola di Dio sia sempre più celebrata, conosciuta e diffusa, perché attra-verso di essa si possa comprendere meglio il mistero di amore che promana da quella sorgentedi misericordia. Lo ricorda chiaramente l’Apostolo: Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è ancheutile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia (2Tm 3, 16). Sarebbe op-portuno che ogni comunità, in una domenica dell’Anno liturgico, potesse rinnovare l’impegnoper la diffusione, la conoscenza e l’approfondimento della Sacra Scrittura: una domenica dedi-cata interamente alla Parola di Dio, per comprendere l’inesauribile ricchezza che proviene daquel dialogo costante di Dio con il suo popolo. Non mancherà la creatività per arricchire questomomento con iniziative che stimolino i credenti ad essere strumenti vivi di trasmissione dellaParola. Certamente, tra queste iniziative vi è la diffusione più ampia della lectio divina, affinché,attraverso la lettura orante del testo sacro, la vita spirituale trovi sostegno e crescita. La lectiodivina sui temi della misericordia permetterà di toccare con mano quanta fecondità viene daltesto sacro, letto alla luce dell’intera tradizione spirituale della Chiesa, che sfocia necessaria-mente in gesti e opere concrete di carità».

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6 febbraio 2017

Camminiamo Insieme

Sia perché mi piace viaggiare e all’etàormai prossima ai 50 anni ho potutoascoltare molte lingue, da quelle euro-pee a quelle africane e americane; hoconosciuto poi persone asiatiche chemi hanno fatto conoscere alcune rego-le (anche un po’ bizzarre) della loro lin-gua. Sia per il mio lavoro, che vuolel’informazione televisiva, giornalisticao radiofonica espressa per regola in piùlingue: soprattutto inglese, tedesco,spagnolo e talvolta francese.Inizio a parlare del nostro territorio, perpoi accennare brevemente al restod’Italia e all’estero. Il Trentino è a sta-tuto speciale, ovvero gode di privilegiorganizzativi, economici, culturali poi-ché ben 3 lingue sono riconosciute nelnostro piccolo territorio: italiano, te-desco e ladino. In fondo non si può mi-ca dimenticare che il Trentino facevaparte del Sudtirolo fino a pochi decen-ni fa e non era giusto annullare una lin-gua e una cultura con una spartizionedi territori dopo gli eventi bellici. Il ladino si parla in Val di Fassa e lun-go l’asse di confine Nord orientale trala Provincia di Bolzano e di Trento. Mala Provincia Autonoma di Trento da an-ni ha voluto tutelare altre due lingueminoritarie: il mocheno e il cimbro.Il mocheno è parlato appunto nella Valdei Mocheni, da sopra Sant’Orsola Ter-

me fino in cima alla Valle. Luoghi chevale la pena visitare, insieme all’Istitu-to Mocheno (Bersntoler Kulturinstitut),per avere uno spaccato di storia diquesti luoghi a 40 minuti da Trento, le-gati a doppia mandata con l’oltralpetedesca per il commercio di varie mer-canzie o per l’esistenza in valle di unafiorente miniera che per anni ha datolavoro a molte persone, anche fore-stiere.L’altra lingua tutelata è il cimbro, par-lato unicamente a Luserna e territori li-mitrofi, a 50 minuti di strada da Trento,verso l’altipiano di Asiago; anche quisono visitabili un Centro di documen-tazione e l’Istituto Cimbro.Naturalmente la lingua madre, sia a Lu-serna che in Val dei Mocheni, è preser-vata da insegnanti madrelingua che findalle scuole elementari insegnano cim-bro o mocheno secondo un calenda-rio orario predisposto dall’ufficio scuo-

Attualità Le lingue parlate: un patrimonio da preservare

Carissimi, questo approfondimento suggeritomi dalla redazione in occasione della “Giornata internazionale della lingua madre” (21 febbraio, promossa dall’UNESCO), mi ispira alquanto.

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7febbraio 2017

Camminiamo Insieme

la e tutela minoranze della Provincia diTrento. Anche in vista del Nuovo Sta-tuto di Autonomia si stanno predispo-nendo gli strumenti atti a salvaguarda-re le due lingue. A titolo di curiosità c’èchi da anni (e forse non è un’eresia) so-stiene l’esistenza di un terzo dialettoin Trentino: il noneso. Sarebbe tra il re-sto uno dei più diffusi, vista l’ampiezzadella valle, ma ad oggi non si è passatialle vie di fatto, se non altro per i costiche comporterebbe il riconoscimentodi una nuova lingua madre. Un apposi-to comitato peraltro non demorde eandando in Val di Non effettivamentel’italiano non è certo ampiamente dif-fuso, soprattutto in certe aree dove siparla il dialetto.Ma usciamo solo fugacemente dalla re-gione e pensiamo al resto d’Italia, al-tre regioni a statuto speciale come laVal d’Aosta dove le minoranze france-si sono più ampie di quelle italiane, op-pure in Friuli dove lo sloveno si con-fronta da pochi decenni con l’italiano.Rimangono le due isole, che già di suomeritano l’autonomia per un camminostorico molto particolare, con dialettiemergenti in ogni angolo e invasioni dirazze che hanno condizionato e anche

arricchito la cultura e gli usi e costumidi popolazioni non certo ricche eco-nomicamente fino all’avvento del turi-smo, grande risorsa.Per finire, accenno che più del 50% del-le seimila lingue mondiali è in pericolodi estinzione; una lingua scompare me-diamente ogni due settimane; il 90%delle lingue mondiali non è presente suinternet. Rimane una piccola riflessione: con ilterzo millennio gli strumenti in uso aprezzo accessibile per parlare una lin-gua si sono moltiplicati: non più il vo-cabolarietto per sopravvivere, ma com-puter palmari per dialogare con chi cista davanti e traduttori simultanei. Ilcorso di inglese e tedesco parte inTrentino fin dalle elementari e il nuovometodo CLIL di insegnamento dellematerie in lingue diverse ha apertonuovi orizzonti.Certo, se andiamo in Europa, spagno-li, tedeschi, greci e sloveni ci abbrac-ciano, mentre la superiorità e grandez-za francese non ci propone nemmenoi cartelli tradotti in italiano nei musei olocali pubblici. Meno male che sononate le audioguide a noleggio con po-chi euro... Altro esempio: se in Inghil-terra la nostra lingua è “tollerata”, inOlanda l’italiano non è proprio consi-derato. Pensate che su un recente vo-lo Amsterdam - Atlanta (Stati Uniti), siproponevano come passatempo ben20 proiezioni diverse in 15 lingue (ara-bo compreso). Nessun film era tradot-to in italiano, nemmeno i sottotitoli.Solo due cartoni animati erano in ita-liano...

Alessando Cagol

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8 febbraio 2017

Camminiamo Insieme

Una buona occasionePartecipare

Quest’anno mi è stato chiesto di assu-mere il compito di presidente della no-stra Ac di Cloz, per rispondere all’indi-cazione data a livello diocesano dicambiare gli incarichi dopo due man-dati. A differenza di qualche anno fa,ho accolto questo invito perché, comedice la nostra presidente diocesana, ilnostro «non è un posto che si prendee si lascia, ma un tempo», ed è giuntoper me il momento in cui posso dedi-care più tempo all’Ac; questo mi per-metterà di approfondire i rapporti conle persone e di progettare e realizzareinsieme alle responsabili la formazionee le attività del nostro piccolo gruppo.Partecipare più intensamente alla vitaassociativa mi fa vivere quell’aria di fra-ternità gioiosa che si respira in unabuona famiglia.

L’entusiasmo che mi ha trasmesso lapresidente uscente, Rita Valentini, miha fatto capire quanto sia arricchentequesta esperienza: è una buona occa-sione per mettersi al servizio della pro-pria parrocchia e diocesi.Ciò che mi ha sempre convinto del-l’Azione cattolica è la capacità di pren-dere l’iniziativa per stringere alleanzecon i pastori e creare comunità corre-sponsabili, non come singoli, ma comeassociazione. Persone che si unisconoper crescere insieme e percorrere uncammino di fede, sostenendosi a vi-cenda, e che si presentano come “pic-colo gregge”.Mi piace vedere, nella storia della sal-vezza, come Dio abbia sempre cercatodi unire le persone in comunità e co-me Gesù si sia formato un gruppo fa-miliare con gli apostoli e un altro con idiscepoli, creando varietà di relazioni,tutte valide, importanti e rispondentiai diversi bisogni dell’uomo.Sono convinta che il rapporto con Dionon si esaurisca in un dialogo perso-nale con Lui, anche se meraviglioso eimportante, ma debba ampliarsi in unaesperienza corale e azzerare le distan-ze fra contemplazione e azione, in leti-zia e semplicità di cuore.

Paola

Tutti i gruppi parrocchiali, all’inizio del nuovo anno associativo, sonostati invitati a rinnovare le cariche di presidente e responsabili di settorecon una votazione democratica.

Assemblea 2016 a Cloz

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9febbraio 2017

Camminiamo Insieme

I nuovi presidenti parrocchialiPartecipare

Conclusa la fase parrocchiale dell’iti-nerario assembleare, ecco i nuovi pre-sidenti parrocchiali che saranno incarica nel prossimo triennio, e che sa-ranno confermati con l’approvazionedel Vescovo Lauro (insieme alla nomi-na dei loro assistenti e del nuovo Pre-sidente diocesano – vedi tabella ac-canto).Ringraziamo di cuore ogni associazio-ne per la serietà e l’autentica passioneassociativa che ha portato al rinnovodegli incarichi di responsabilità. Accanto alle conferme e alle riconfer-me – a volte anche sofferte, ma nonper questo meno significative – acco-gliamo con stima e gratitudine le nuo-ve disponibilità.Dalle schede di verifica raccolte duran-te le assemblee parrocchiali, accantoad alcune criticità e al rammarico perla difficoltà a coinvolgere persone nuo-ve e i giovani, è emersa la bellezza delcondividere un cammino di fede e diservizio alla propria comunità, il lega-me di amicizia e di sintonia tra aderen-ti, la fedeltà verso il gruppo. Ogni as-sociazione è vivace non perché ha unresponsabile eletto, ma perché è visi-bilmente presente e utile alla propriacomunità e perché ciascun aderentecammina e cresce insieme agli altri inun’esperienza di Chiesa fraterna. Siaquesto il senso del nostro Sì, anche re-ciproco.

Anna

ASSOCIAZIONE PRESIDENTE

ARCO Nencioni Armida

BESENELLO Mazzurana Patrizia

CALLIANO Gasperi Miriam

CLOZ Barolo Paola

GIUSTINO Cozzini Nives

LAVIS Simoni Elena

LIZZANA Prezzi Giuliana

MEZZOCORONA Luchin Serena

NAVE SAN ROCCO Piazzera Anna

RIVA DEL GARDA Vitali Giovanna

ROVERÉ DELLA LUNA Inama Adolfo

ROVERETO Urmacher Cristina

TRENTO - SantissimoSacramento * Vellico Lidia

TRENTO - S. MariaMaggiore Villa Roberta

TUENNO PinamontiMargherita

VILLA LAGARINA Hueber Paola

VILLAZZANO Grazi Annamaria

VOLANO Spigariol Tomas

GRUPPO DIOCESANO Licitra Salvatore*

* Nell’associazione di Trento - Santissimo Sacra-mento sono confluiti anche gli aderenti dellaparrocchia di Trento - Sacro Cuore.

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10 febbraio 2017

Camminiamo Insieme

Sono stati veramente giorni di Grazia“al quadrato”, anche perché ho vissu-to questa esperienza con mio marito. Èun grande dono il poter condividere lapropria fede con chi ti sta accanto...È stata una boccata di ossigeno per vi-vere con più coscienza questa venuta diGesù sulla terra e nella nostra vita. Il te-ma delle meditazioni era: “Una comunitàche accoglie il suo Signore”. Esame di co-scienza, programma di vita e conversio-ne è ciò che dobbiamo fare per renderela nostra vita, la nostra fede e il nostroservizio più consapevoli e credibili. Per-sone che hanno atteso, incontrato e ac-colto quel Gesù Bambino povero e umi-le desideroso di farsi Dono per tutti noi.Ci veniva chiesto: «Siamo veramentepersone di fede, o meglio, siamo con-sapevoli che essa è da rinnovare ognigiorno con la mente e con il cuore?».Alcuni personaggi del nuovo testa-mento che hanno conosciuto Gesù so-

no stati dei riferimenti per la riflessionee per dare senso al nostro servizio den-tro e fuori le nostre comunità parroc-chiali. Fondamentale è quindi medita-re la Parola di Dio e lasciarci plasmareda essa, affinché ci rinfranchi nella fe-de e ci orienti al bene. Zaccaria, personaggio tipico dell’atte-sa, ci richiama al silenzio non sterile, mapieno della voce di Dio; quel silenzio checi rende capaci di ascoltare i bisogni deifratelli e i messaggi di ciò che avviene at-torno a noi, ci abilita quindi a testimo-niare quelle opere di misericordia cheabbiamo tanto approfondito in questoanno giubilare appena trascorso.Giovanni Battista, figlio di Zaccariaed Elisabetta, è più che un profeta,parla in nome di Dio ed è piccolo egrande allo stesso tempo, come affer-mò Gesù e come dovrebbe essere ognivero cristiano. Giovanni è il riflesso del-la vera Luce, è un richiamo per noi asaper stare al proprio posto con one-stà e dignità, sia nella vita personaleche sociale e nel servizio.Abbiamo poi incontrato GiovanniEvangelista, colui che ha accolto Gesùnella sua vita e gli è stato fedele fino al-la fine, sotto la croce. L’apostolo cheGesù amava si è lasciato plasmare esantificare per testimoniare con la pa-rola e con i gesti il Vangelo. Come dice

Una comunità che accoglie il suo Signore

Dal 9 all’11 dicembre, a Villa Moretta, ho avuto la grazia di partecipareagli Esercizi Spirituali animati con sapienza e profondità dal nostroAssistente Diocesano don Giulio Viviani.

Vita di Ac

È stata la prima volta che ho partecipatoagli esercizi spirituali di Ac a Villa Moretta.Dire paradiso è poco!!! È stato bellissimo!!!Quando era giunto il momento della par-tenza ho detto a don Giulio: io rimango an-cora qui; e lui mi ha risposto: io non ci sono,ci vediamo alla prossima. Grazie Ac per que-sta opportunità, ci rivediamo, a Dio piacen-do, in primavera!

Tiziana

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11febbraio 2017

Camminiamo Insieme

Papa Francesco, teniamo aperto il cuo-re alla fiducia di essere amati da Dio checi rimane accanto nonostante il nostropeccato. Ora tocca a noi rispondere aquesto amore con tutto l’impegno delnostro cuore e della nostra volontà.Le figure del sacerdote e del levita,che non seppero prendersi cura delmalcapitato della parabola, rappresen-tano il pericolo dell’indifferenza, dellameschinità che è in agguato anche pernoi, chiusi alle necessità del prossimoe troppo presi dalle “nostre cose”. Lostile di Ac non è così, ci ha formati amettere sempre le persone prima del-le cose da fare!Anche i Sommi Sacerdoti, i primi ne-mici di Gesù che lo vogliono eliminare,ci fanno riflettere sugli atteggiamenti disuperbia e di arroganza che a volte ma-nifestiamo nei confronti di chi ritenia-mo inferiori a noi o meno istruiti. L’averattraversato la Porta Santa nell’annoappena trascorso ci ha immessi nellavia della carità, che siamo chiamati apercorrere ogni giorno con fedeltà egioia, consapevoli che l’unico SommoSacerdote è Cristo.Matteo il pubblicano si sente chiama-re da Gesù con un imperativo: «Vienidietro a me!». Stupisce quasi la solleci-tudine con cui il discepolo lascia ognicosa e segue il maestro, perché capisceil valore di quella chiamata. MettereGesù al primo posto è la grande verità

anche per ciascuno di noi, discepoli dioggi, lasciare le nostre sicurezze per af-fidarci completamente a Lui.Infine abbiamo incontrato Maria, lamamma di Gesù, la Madre di Dio. La suaumiltà, il suo farsi serva le ha permessodi godere per sempre della venerazionedi tutti i fedeli. Impariamo dall’apostoloGiovanni a mettere Maria tra le cose piùpreziose della nostra vita: lei, la Madredi misericordia, ci ha insegnato a cre-dere, a pregare, a sperare, ad amare edè nostro rifugio e conforto.

Dunque abbiamo visto quanti modi diseguire Gesù ci sono. Egli ci chiede diessere sempre più simili a Lui, personeche sanno stare con tutti e soprattut-to con chi ha più bisogno: piccoli, po-veri, ammalati, immigrati ecc… Il ser-vizio nelle nostre comunità sarà cosìpiù “attraente”, se sapremo mostrare ilvero volto di Dio.

Eletta

In questo luogo appartato e stupendo ho in-contrato il Signore. Auguro anche alle mieamiche di questi 3 giorni che la loro vita siasempre piena di gioia, di amore e di speranza.

Maria

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12 febbraio 2017

Camminiamo Insieme

A questo evento partecipavano 3 rap-presentanti di 12 diocesi, più vari ac-compagnatori. Chissà se era più fortel’emozione dell’avventura o l’emozionedi conoscere da vicino una persona co-sì importante! Domenica 18 dicembre,dopo 6 lunghe ore di viaggio, durante lequali ci siamo divertiti con giochi di pre-stigio, carte e barzellette… siamo arri-vati nella capitale, alla Domus Pacis, se-de nazionale di Ac. Ci aspettavano iresponsabili nazionali assieme al presi-dente, Matteo Truffelli. Con la SantaMessa siamo entrati in un clima gioio-so di comunione con le varie realtà; do-po una graditissima cena, la serata èproseguita con un momento di cono-scenza e di gioco. Con la preghiera dilunedì mattina ci siamo preparati spiri-tualmente all’incontro con il Papa. DonMarco Ghiazza, assistente nazionale, ciha invitato a pregare per tutta l’Ac e inparticolare perché i ragazzi, i giovani, gliadulti, vivano nella fraternità e nell’aiu-to vicendevole. Noi naturalmente ab-biamo pensato alla nostra piccola real-tà, alle fatiche e difficoltà, ma anche allavoglia di andare avanti che ci sostiene.Poi è arrivato il grande momento! Perogni diocesi potevano partecipare 2bambini e un accompagnatore: le mam-

me si sono accontentate di stare inpiazza San Pietro a pregare, al freddo… Come si possono esprimere le sensa-zioni di un evento del genere? Certo, ibambini lo vivono con più spontaneità,pur comprendendo l’eccezionalità ditutto ciò. Per i grandi l’emozione è tan-ta. Ma Papa Francesco sa mettere aproprio agio tutti col suo modo di farefraterno e accogliente. Nelle sue parolec’era l’invito a fidarsi di Dio che ci amae non ci abbandona mai e questa con-sapevolezza ci deve rendere apostolidella gioia del Vangelo. Dopo l’incontroe un pranzo veloce, siamo ripartiti pertornare a casa. Il viaggio è stato un po’faticoso, perché la stanchezza dei duegiorni si faceva ormai sentire. La piog-gia, il traffico romano, gli autobus stra-colmi e guasti, le corse in taxi hanno re-so ancor più eroica ed entusiasmante laspedizione. Per noi è stato bellissimo vi-vere questi momenti di comunione conl’Ac nazionale, momenti che ci permet-tono di avere uno sguardo più ampiosulla nostra realtà. E abbiamo scopertoche l’associazione è uguale dappertut-to, anche se con espressioni diverse(pugliese, romana, marchigiana, sicilia-na e anche trentina…).

Francesca e Sofia (le accompagnatrici)

L’Ac trentina ospite di Papa Francesco

Sofia dell’Acr di Volano (gruppo 9-11) con la sua animatrice Sofia e Gianluca dell’Acr di Rovereto (gruppo 6-8 anni) con la responsabile Acr – e mamma – Francesca hanno avuto l’onore di rappresentare la nostraAc diocesana all’annuale udienza privata nella quale i bambini dell’Acrportano gli auguri di tutta l’associazione a Papa Francesco.

Vita di Ac

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13febbraio 2017

Camminiamo Insieme

L’appuntamento in Piazza San Pietrodarà avvio a un anno speciale, in cui lavita ordinaria della nostra associazionesarà intessuta e arricchita da tantissimiappuntamenti diocesani e nazionali de-dicati a fare memoria del centocin-quantesimo anniversario di fondazionedell’Azione Cattolica Italiana. Cosa fa-remo durante questo anno? E cosa fa-remo fin dal primo giorno, insieme conPapa Francesco? La prima cosa che vogliamo fare è fe-steggiare insieme, tutti insieme, questabella ricorrenza. Fare festa perché sap-piamo che in tutti questi anni l’Azionecattolica ha rappresentato per decinedi generazioni, per milioni di persone,laici e presbiteri, uomini e donne, gio-vani e adulti, una esperienza decisiva difede, di vita, di crescita umana e cultu-rale, di responsabilità. Una scuola disantità, vissuta nella semplicità delquotidiano.Vogliamo prima di tutto ringraziare il Si-gnore per quella straordinaria storia digrazia che è la storia della nostra asso-ciazione, per i tanti doni ricevuti in que-sti 150 anni. Ringraziarlo per le tantis-sime straordinarie figure esemplari chehanno fatto la storia dell’Azione catto-lica. Vogliamo ringraziare la Chiesa, tut-ta la Chiesa universale, la Chiesa italia-

na e ogni Chiesa diocesana, per averaccolto nel proprio grembo l’Ac, peraverne alimentato e sostenuto il cam-mino in tutti questi 150 anni, per es-sersi fidata di noi, per averci fatto cre-scere nella consapevolezza delle nostreresponsabilità di discepoli-missionari. Vogliamo fare memoria di questo lungopercorso. Di tutta la nostra storia. Deitanti volti, delle tante vicende, dei tan-tissimi momenti che hanno concorsoa dare forma a questi 150 anni. Questo patrimonio prezioso è un teso-ro che non possiamo tenere per noi. Èuna storia che vogliamo raccontare,condividere, far scoprire a tutti, a cia-scuna persona. E come ogni storia lunga 150 anni, lanostra storia è anche una storia di con-tinui cambiamenti, di ripensamenti, dirotture e continuità, di scelte coraggio-se e tentativi falliti. Celebrare i cento-cinquant’anni di vita dell’Azione Catto-lica Italiana, insomma, deve innanzituttorappresentare una grande occasioneper rilanciare l’associazione, per rinno-vare il nostro impegno, per fare in modoche sempre più persone, sempre più fa-miglie, sempre più comunità possanotrovare in essa uno spazio di accoglien-za, di fraternità, di vita buona.

Matteo Truffelli (Presidente nazionale)

Ac: Futuro Presente

Il 29 aprile 2017 sarà un giorno importante nella lunga storiadell’Azione Cattolica Italiana. Incontreremo Papa Francesco, in PiazzaSan Pietro, e con noi ci saranno moltissime persone provenienti dalleAc di tutto il mondo.

ACI

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14 febbraio 2017

Camminiamo Insieme

Il rapporto del 2016 sull’Indice Globaledi Schiavitù fotografa un mondo vicinoa noi in cui le persone han-no carni martoriate da chimaneggia frusta e potere,anche se oggi le fruste nonlasciano ferite e i padroninon passano il sale sui ta-gli per evitare che le carnisi cicatrizzino troppo infretta e si rischi di dimenti-carsi “di chi si è”…Le prostitute ai marginidella città, gli operai cheproducono molti degli abi-ti acquistati per pochi eu-ro... sì, gli schiavi esistono anche oggi.Per questo anche oggi sono ancora ne-cessarie associazioni come “Slaves nomore” (non più schiave): «Con questaassociazione – spiega suor Eugenia –vorremmo poter agire in modo ancorapiù efficace per prevenire e contrasta-re le violenze sulle donne e per com-battere il fenomeno della tratta, lavo-rando in rete con altri gruppi, enti eassociazioni sia in Italia che all’estero.Quello del traffico di esseri umani siconfigura, infatti, come un fenomenoche tocca diversi Paesi di origine, tran-sito e destinazione con cui vorremmointensificare contatti e collaborazioni».

Dal cielo assicura forza a questi pro-getti suor Giuseppina Bakhita, dichia-

rata santa nel 2000, vissu-ta tra il 1869 e il 1947. Adisposizione in sede Acabbiamo il libro Bakhita,il diario di una schiavadivenuta santa [2004, ed.Piemme], che ne tratteggiala vita collocandola nelsolco dell’attività fatta dal-la Chiesa per debellare lapiaga della schiavitù. Bakhita è una sudaneseche, ancora bambina, vis-se l’esperienza del rapi-

mento, dell’essere venduta, comprata,marchiata. Che trovò il coraggio di fug-gire e poi, una volta catturata, di nuo-vo, la forza per provare a costruirsi unastrada diversa, facendosi scegliere co-me serva di un console che la portò inItalia. Regalata ad una famiglia dalla quale in-fine, pur con fatica, si liberò, scoprìnella fede in Dio Padre Amore e in Ma-ria sua Madre l’origine di quella forzache l’aveva guidata. Per questo dal2000, l’8 febbraio – suo giorno natale –è anche il giorno di memoria e azionecontro tutte le tratte di schiavi.

Roberta

Bakhita - diario di una schiavadivenuta santa Il libro

«Pur avendo la più bassa incidenza regionale della schiavitù moderna nel mondo, l’Europa rimane una destinazione e in misura minore una regione di origine per lo sfruttamento di uomini, donne e bambini in lavoro forzato,sfruttamento sessuale e commerciale». The Global Slavery Index 2016 Report, Europe*

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15febbraio 2017

Camminiamo Insieme

L’Agenda di AcAppuntamenti di marzo

«Testimoni del Risortonella comunità»

ProgrammaVenerdì 24 marzo 2017ore17.00 accoglienzaore17.30 I meditazione, riflessione personaleore19.00 Vespriore19.30 cenaore20.30 adorazione eucaristica

Sabato 25 marzo 2017ore 7.30 Lodiore 8.00 colazioneore 9.00 II meditazione, riflessione personaleore11.30 S. Messaore12.30 pranzoore16.00 III meditazione, riflessione personaleore18.30 Vespriore19.00 cenaore20.30 condivisioneDurante la giornata: possibilità di celebrare personalmente la RiconciliazioneDomenica 26 marzo 2017ore 7.30 Lodiore 8.00 colazioneore 9.00 IV meditazione, riflessione personaleore11.30 S. Messaore12.30 pranzo e rientro

Note tecniche• Iscrizioni: entro mercoledì 22 marzo 2017•Quota di partecipazione: 100 euro•Si consiglia di portare la Bibbia

Esercizi Spirituali di Quaresima

DA VENERDÌ 24 A DOMENICA 26 MARZO 2017Villa Moretta (Costasavina di Pergine)

Azione cattolica Diocesi di TrentoVia Borsieri, 7 • 38122 Trento • tel. 0461 260985www.azionecattolica.trento.it - [email protected]

Venerdì 3 marzo ad ore 20.30

presso il Centro Beata

Giovanna di Rovereto

II serata di approfondimento

“A me che importa”

in collaborazione con

la Pastorale Sociale su

“Don Primo Mazzolari

dall’interventismo

all’obiezione”

Relatore don Bruno Bignami

(presidente Fondazione

Don Mazzolari)

Tutti sono invitati

Presso la sede diocesanasaranno presto disponibili

i sussidi per la preghiera personale

per il tempo di Quaresima(vedi retro di copertina)

– a prezzo scontato se acquistati

presso il Centro diocesano –

e una traccia per la celebrazionedella Via Crucis.

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