27 scelte di vita
-
Upload
officineeinstein -
Category
Documents
-
view
216 -
download
1
description
Transcript of 27 scelte di vita
27sceltedivita
le testimonianze raccolte per l’iniziativa “le orme”presso il 65simo congresso Fimmg.
Fotografie di Davide Atzei
a cura di andrea Borraccino ed eleonora ripanti
ritr
atti
asso
med
ico
L’Amref (African medical and research foundation) è la più importante organizzazione sanitaria priva-ta, senza fini di lucro, presente in Africa orientale.Alla sua attività contribuiscono più di 800 persone, per il 97 per cento africani, condizione indispen-sabile per reperire soluzioni adeguate e sostenibili sul territorio. Ha all’attivo 140 progetti di sviluppo sanitario in sei paesi.
Dopo l’ottimo esito dell’iniziativa “Disegna l’Afri-ca”, Amref e Fondazione Previasme si ritrovano a collaborare per dare un sostegno concreto a chi svolge la professione di medico in Africa. Per ogni sms inviato per votare la testimonianza migliore, la Fondazione donerà due euro ad Amref per l’ope-ra dei Flying Doctors.
nella missione della Fondazione previasme riveste una grande importanza la trasmissione del sapere dalle vecchie alle nuove generazioni. ed è con questo Fine che ha chiesto ai medici quali sono stati gli odori, i sapori, i ricordie le persone che li hanno ispirati nella sceltadi intraprendere questa strada.
la partecipazione della Fondazione previasme ed amreF a “le orme”, un’iniziativa pensatada assomedico e rivolta ai giovani medici.
ritr
atti
asso
med
ico
27sceltedivita
le testimonianze raccolte per l’iniziativa “le orme”presso il 65simo congresso Fimmg.
Fotografie di Davide Atzei
a cura di andrea Borraccino ed eleonora ripanti
2 ritrattiassomedico
Con il sostegno diFimmgMetis
27 scelte di vitaa cura di Andrea Borraccinoed Eleonora RipantifotografieDavide Atzei
Ritratti Assomedicocollana diretta daGiancarlo Mosca1. Fimmg 2009: la presenza di Assomedico e Galeno al 64mo congresso.2. 27 scelte di vita.3. Michele Farina, seguendo le sue orme.
copyleftquarta edizione gennaio 2011
Assomedicowww.assomedico.itemail: [email protected]: 06.44.16.34.51
Sala degli associati00161 Romaviale di villa Massimo, 3940126 Bolognavia Todaro, 890139 Palermopiazza don Luigi Sturzo, 14
Per votaresms:389.42.69.060facebook:http://www.facebook.com/pages/Le-orme/149905295041199email:[email protected]
OfficineEinstein editoreviale Tiziano, 8000196 Romatelefono: 06.45.47.00.50
progetto di comunicazioneLuca MassacesiredazioneAndrea Borraccino,Valentina Guglielmelli,Eleonora Ripantiprogetto graficoAlessandro Ghezzi
27sceltedivita
introduzioneindice
01 Nicoletta aNtoNiNi
Mi son fatta le ossa iniziando come guardia medica, quando capitavano pazienti in ogni stato.
pagina 10
02 DaNiela Bettelli
Il ricordo di quellanotte passatain fila per prenotareil colloquio d’ammissione all’università.
pagina 12
03 ciriNo BruNo
Il ricordo più bello? Quando, frequentandole lezioni di anatomia,il professore mi scelse per farmi farele dissezioni.
pagina 14
04 Maria cassaNelli
Cari ragazzi, affrontate questa professionecon serietà, ma anchecon un pizzico di fantasia ed umanità.
pagina 16
05 siMoNetta ceNturioNe
Seguendo le ormedi mio padre, perchéil fine dell’essere medicoè soltanto uno:aiutare gli altri.
pagina 18
06 GiorGio coGNolato
Ho rinunciato a postidi prestigio, perché queste tentazioni mi portavano via dal mio scopo:voler bene alla gente.
pagina 20
TesTimonialdella propria professione.
27 medici ci raccontano la loro scelta: il sogno di una vita, gli incontri casuali, i momenti decisivi della propria esistenza, i timori e le soddisfazioni di chi ha intrapreso la strada della professione medica e che, ogni giorno, si prende cura della nostra salute.
›› uN vestito preGiato
pagina 6
4 ritrattiassomedico
07 viNceNzo criMalDi
Ho sempre saputo che sarei diventato medico, ed è ciò che mi ha guidato in ogni mia scelta.
pagina 22
08 pierluiGi De paolis
I numerosi annidi studio sonoun percorso necessario per potere ottenereuna maggiore gratificazione.
pagina 24
09 Giuseppe Dell’ aversaNa
Porsi sempre il beneficio del dubbio: riflettere, avere umiltà, non dare sentenze affrettate.
pagina 26
10 corraDo Di stefaNo
Con 1.500 pazientiti senti di far parte davvero di una grande famiglia allargata.
pagina 28
11 roBerto faBozzi
Per me è ancorauna missione, perchéè difficile gestirela vita delle personee le situazioni complesse.
pagina 30
12 aNNa Maria focarete
Per tre giornie tre notti non usciidalla mia stanza, finchèi miei genitori compreseroche era davverociò che volevo.
pagina 32
13 Giuseppe Greco
Una professione come le altre: se ci si mette l’anima si è sempreun ottimo professionista, qualsiasi lavoro sia.
pagina 34
14 DoMeNico la Malfa
L’emozione di quella mattina in cui accompagnai i miei amici a iscriversia medicina.
pagina 36
15 roBerto Maccaferri
In perfetto equilibriotra il pessimismodella ragionee l’ottimismodella volontà.
pagina 38
16 Giuseppe MaNtovaNi
Gli incontri della mia vita: dai colleghi universitarialle visite in carcere.
pagina 40
17 Marco MazzoNi
La scelta di essere medico fu una cosa innata. Quello che nutrivo era un reale piacere per l’arte medica.
pagina 42
27sceltedivita
introduzione18 fausto MoschiNi
Forse non sarei stato uno dei primi, ma la forza di volontà ed una memoria di ferro non mi mancavano.
pagina 44
19 saBatiNo orsiNi feDerici
Togliere la sofferenza, restituire il sorriso. Nessuna professione può darti un simile appagamento.
pagina 46
20 fraNcesco palerMo
Non la reputo una vocazione, quanto il piacere di voler fare le cose con dedizione ed amore.
pagina 48
21 pasquale perrotta
Tra l’entusiasmo di chiha voglia di aiutareil prossimo e la soddisfazione delle prime visite.
pagina 50
22 Nello pievaNi
La formazione in seminario e un’idea folle per quei tempi: essere medico e prete.
pagina 52
23 fraNcesco prete
Riuscire ad entrare nell’intimità delle persone: quale gratificazione più grande in questa professione?
pagina 54
24 riNo roMei
La prima volta che ascoltai il battito cardiaco, i rumori dell’apparato respiratorio: una nuova dimensione.
pagina 56
25 GuiDo saNNa
Quell’autentica sinergia tra medico e paziente, un’interazione continua costruttiva per entrambi.
pagina 58
26 riccarDo spaDoNi
Quel lungo periodo di malattia in cui conobbi la medicina e che, dieci anni dopo, influenzò la mia scelta.
pagina 60
27 MassiMo terra
Attingere dall’esperienza dei colleghi più grandi, perché c’è sempre da imparare qualcosa di nuovo.
pagina 62
›› BackstaGepagina 64
›› 27 scelte Di vita
pagina 94
6 ritrattiassomedico
Ricordi e testimonianze di 27 medici: il racconto del momento in cui hanno preso la decisione di intraprendere la professione, per l’iniziativa de “Le orme”.
uN vestito preGiato: il ricoNosciMeNto MiGlioreper uNa professioNe iMportaNte
PeR LASCIARe UN’oRMA PeR Le NUove GeNeRAzIoNI, CoNdIvIdeNdo I vALoRI e IL SAPeRe.
Sperimentare. Creare qualcosa d’innovativo. Stravolgere
i canoni tradizionali per lasciar spazio all’immaginazio-
ne, alla creatività, ai giovani talenti. Questi sono i valo-
ri in cui crediamo e a cui abbiamo pensato con l’iniziati-
va “Le orme”.
Avevamo ben chiaro l’obiettivo a cui tendere, la meta da
raggiungere: dare un’occasione di riflessione per i me-
dici e per noi su cosa significa la vocazione medica. Far
emergere la storia personale come esempio del servizio
per l’altro.
Vedendo gli occhi lucidi e il sorriso di chi ci raccontava la
propria storia, ho capito che avevamo davvero raggiunto
l’essenza di ciò che cercavamo: coloro che avevamo incon-
trato non erano semplici medici, ma persone che portava-
27sceltedivita
perché?
no quei valori di servizio che sembravano essere relega-
ti ad un secolo fa, quando il medico in paese era soltanto
uno, con il compito di assistere l’intera comunità.
Abbiamo dunque raccolto 27 testimonianze, chiedendo a
medici di ogni età e provenienza di raccontare il momen-
to in cui hanno scelto di intraprendere questa strada. De-
sideravamo far riaffiorare il ricordo di coloro che li han-
no ispirati.
Via via che realizzavamo questo testo abbiamo capito pe-
rò che non esisteva un vestito che andasse bene per tutti.
Volevamo un volume che non fosse solo bello da sfoglia-
re, dalla carta pregiata, ma anche in grado di essere la mi-
glior cornice, proprio come un album di fotografie, me-
moria di un tempo vissuto che non si vuol dimenticare.
Da qui l’idea di realizzare 27 versioni diverse, una per ogni
medico coinvolto, in tiratura limitata: per avere un volu-
me prezioso, un gioiello da condividere con i propri fa-
miliari ed amici. La sperimentazione, menzionata prima,
trova poi la sua evidenza nelle modalità di vendita e diffu-
sione del libro, gratuitamente visionabile sul web, con la
possibilità di acquistarne la copia fisica.
La personalizzazione ideata vuole mettere in evidenza
la straordinaria unicità dei nostri soci, dalla cui coesio-
ne nasce quella forza collettiva che ci permette di rea-
lizzare sistemi innovativi per la tutela della professione.
Il SAPERE è un BEnE COMunE,
dA COndIvIdERE
Assomedico desiderava conoscere le testimonianze di
questi medici per mettere in atto un’efficace e reale tra-
smissione del sapere a chi, ancor privo d’esperienza, si
avvicina alla professione; perché i giovani medici ab-
biano tutto il calore di un’intera comunità pronta a so-
stenerli. Perché vogliamo prenderci una responsabilità
importante, divenendo un punto di riferimento per le
giovani generazioni. Perché i ragazzi non si sentano so-
li in una fase delicata della loro esistenza, in cui devono
prendere decisioni decisive per il loro futuro.
Abbiamo riportato al centro della nostra ricerca il sen-
so della vocazione, l’importanza della chiamata a difen-
dere e ritrovare quel Bene comune che, da anni, sembra
essere passato in secondo piano. Perché difendere l’in-
teresse generale di un Paese non può e non deve essere
proprietà delle oligarchie. Perché essere al servizio degli
altri è ancora un fil rouge in grado di legare generazioni
diverse. Per annullare quella scissione che sta vivendo il
nostro Paese tra la coscienza individuale e i propri com-
portamenti quotidiani.
Giancarlo MoscaSegretario generale di Assomedico
01nicolettaantoniniMi son fatta le ossa iniziando come guardia medica, quando capitavano pazientiin ogni stato.
06GiorGiocoGnolatoHo rinunciato a postidi prestigio, perché queste tentazioni mi portavano via dal mio scopo: voler bene alla gente.
11robertoFabozziPer me è ancorauna missione, perchéè difficile gestirela vita delle personee le situazioni complesse.
16GiuseppemantovaniGli incontri della mia vita: dai colleghi universitari alle visitein carcere.
02danielabettelliIl ricordo di quella notte passata in fila per prenotare il colloquio d’ammissione all’università.
07vincenzocrimaldiHo sempre saputo che sarei diventato medico, ed è ciò che mi ha guidato in ogni mia scelta.
12anna mariaFocaretePer tre giornie tre notti non usciidalla mia stanza, finchèi miei genitori compresero che era davvero ciò che volevo.
17marcomazzoniLa scelta di essere medico fu una cosa innata. Quello che nutrivo era un reale piacere per l’arte medica.
03cirinobrunoIl ricordo più bello? Quando, frequentando le lezioni di anatomia, il professore mi scelse per farmi fare le dissezioni.
08pierluiGide paolisI numerosi annidi studio sonoun percorso necessario per potere ottenereuna maggiore gratificazione.
13GiuseppeGrecoUna professione come le altre: se ci si mette l’anima si è sempreun ottimo professionista, qualsiasi lavoro sia.
18FaustomoschiniForse non sarei stato uno dei primi, ma la forza di volontà ed una memoria di ferro non mi mancavano.
04mariacassanelliCari ragazzi, affrontate questa professionecon serietà, ma anchecon un pizzico di fantasia ed umanità.
09Giuseppedell’aversanaPorsi sempre il beneficio del dubbio: riflettere, avere umiltà, non dare sentenze affrettate.
14domenico la malFaL’emozione di quella mattina in cui accompagnai i miei amici ad iscriversi a medicina.
19sabatinoorsini FedericiTogliere la sofferenza, restituire il sorriso. Nessuna professione può darti un simile appagamento.
05simonettacenturioneSeguendo le orme di mio padre, perché il fine dell’essere medicoè soltanto uno: aiutare gli altri.
10corrado di steFanoCon 1.500 pazientiti senti di far parte davvero di una grande famiglia allargata.
15robertomaccaFerriIn perfetto equilibriotra il pessimismo della ragione e l’ottimismodella volontà.
20FrancescopalermoNon la reputo una vocazione, quanto il piacere di voler fare le cose con dedizione ed amore.
vota il testimonedella proFessione
più Bella
entro il 31 marzo:invia un sms al 389.42.69.060indicando il numerodella testimonianza preferita
oppure cliccando “mi piace”su Facebook alla foto del testimone preferito nella gallery“le orme”
oppure su www.assomedico.it nella pagina dedicataal sondaggio online
segui l’iniziativa sul sito di assomedicoe su Facebook (cercando la pagina “le orme”,presente all’indirizzo http://www.facebook.com/pages/le-orme/149905295041199).
se desideri avere informazioni scrivia [email protected].
21pasquale perrottaTra l’entusiasmo di chi ha voglia di aiutare il prossimo e la soddisfazione delle prime visite.
26riccardo spadoniQuel lungo periodo di malattia in cui conobbi la medicina e che, dieci anni dopo, influenzò la mia scelta.
22nellopievaniLa formazione in seminario e un’idea folle per quei tempi: essere medico e prete.
27massimoterraAttingere dall’esperienza dei colleghi più grandi, perché c’è sempre da imparare qualcosa di nuovo.
23FrancescopreteRiuscire ad entrare nell’intimità delle persone: quale gratificazione più grande in questa professione?
24rinoromeiLa prima volta che ascoltai il battito cardiaco, i rumori dell’apparato respiratorio: una nuova dimensione.
25GuidosannaQuell’autentica sinergia tra medico e paziente, un’interazione continua costruttiva per entrambi.
10 ritrattiassomedico
›
›
›
›
nata a: narni (tr)
il: 16 giugno 1961
medico dal: 1987
esercita a: narni (tr)
01
27sceltedivita
Mi son fatta le ossainiziando come
guardia medica,quando capitavano pazienti
in ogni stato.
Ho scelto di essere medico quando ero pic-
cola. Accompagnavo mia madre, l’infermiera
del paese, quando qualcuno aveva bisogno di
un’iniezione.
In realtà avevo un po’ paura, ma poi a 16 anni
qualcosa è scattato dentro di me, forse perché
semplicemente mi piaceva la biologia, la scien-
za.
Le prime paure professionali sono state quelle
di avere sotto le mani una persona che sta ma-
le, a cui dover fare una diagnosi, una terapia.
E poi gli inizi come guardia medica, quando ti
capitavano pazienti in ogni stato. Ma è in quel
periodo che mi son fatta le ossa: partivo con
la mia macchina per andare dal paziente con
tranquillità, pronta a trovare qualsiasi cosa.
A un giovane medico direi di farlo solo se ha
una grande passione, perché vuol dire dimenti-
carsi di se stessi.
“
“
NicolettaaNtoNiNi
12 ritrattiassomedico
›
›
›
›
nata a: terni
il: 24 ottobre 1956
medico dal: 1983
esercita a: terni
27sceltedivita
Il ricordodi quella nottepassata in filaper prenotare
il colloquio d’ammissioneall’università.
Non c’è stato un momento preciso in cui ho
scelto di diventare medico, è stato qualcosa
che è nato negli anni del liceo, maturando,
quando ho iniziato a pensare a un lavoro che
potesse essere un po’ diverso dagli altri, che po-
tesse rendermi soddisfatta e darmi anche un ri-
scontro economico.
Dell’università ricordo la notte in fila per pre-
notare il colloquio d’ammissione, una cosa che
adesso sarebbe impensabile, ma non c’è sta-
to mai un momento in cui abbia scelto di dire
“basta”, nonostante le occasioni di scoramento
non siano mancate.
Dopo la laurea non sapevo cosa avrei fatto,
sembrava che nessuno avesse bisogno di me.
Parafrasando Troisi, direi “pensavo fosse amo-
re invece era un calesse”, perchè nonostante i
momenti di grande difficoltà, è davvero valsa la
pena salirci sopra.
“
“
DaNielaBettelli 02
14 ritrattiassomedico
Il ricordo più bello? Quando, frequentandole lezioni di anatomia,il professore mi scelseper farmi farele dissezioni.
Ho scelto di diventare medico al liceo. Stu-
diavo le scienze e spontaneamente ho scelto
di intraprendere questa strada, senza sentir-
mi forzato.
Il ricordo più bello risale a quando, frequen-
tando le lezioni di anatomia, il professore mi
scelse per farmi fare le dissezioni, insieme ai
colleghi del secondo anno.
Appena laureato avevo paura di avere tanta teo-
ria ma poca pratica: il timore di capire la ma-
lattia dei pazienti, ma non conoscere i prodot-
ti farmaceutici.
A me è piaciuto molto scegliere di essere me-
dico soprattutto per l’esperienza di formazione
dei ragazzi che mi seguono nel mio ambulato-
rio, aiutandomi ad essere aggiornato sulle ulti-
me novità in campo medico. Sono ragazzi che
hanno tanti interessi e vogliono conoscere i se-
greti della nostra professione.
“
“
03 ciriNoBruNo
›
›
›
›
27sceltedivita
nato a: siracusa
il: 5 ottobre 1945
medico dal: 1973
esercita a: siracusa
16 ritrattiassomedico
Cari ragazzi,affrontate questa professionecon serietà, ma anchecon un pizzico di fantasia ed umanità.
Fin da bambina avevo il desiderio nascosto di
diventare medico, da quando nei giochi mi di-
vertivo a ricoprire questa professione.
Poi ho iniziato ad avere una reale curiosità per
la medicina. Infine, innamorandomi della figu-
ra del dottor Manson, il medico de “La cittadel-
la”, non ebbi più dubbi sulla scelta.
Dell’università ricordo le amicizie, la condi-
visione delle ansie per gli esami. Ma anche le
paure per quegli studi strutturati più sulle parti
teoriche che sulla pratica, almeno fino al corso
di formazione in medicina generale, in cui col-
mai questa lacuna con le attività ambulatoria-
li e di reparto.
Ai giovani direi di non avere paura, di affron-
tare la professione con serietà ed un pizzico di
fantasia ed umanità. E’ una vocazione fare il
medico, soprattutto nel rapporto col paziente.
“
“
04 MariacassaNelli
›
›
›
›
27sceltedivita
nata a: torino
il: 12 ottobre 1960
medico dal: 1992
esercita a: troia (FG)
18 ritrattiassomedico
Seguendo le ormedi mio padre,perché il finedell’essere medicoè soltanto uno:aiutare gli altri.
Ho cominciato a lavorare nel 1985 in guar-
dia medica, come tanti altri della mia gene-
razione.
Anche se ho i miei pazienti, sono ancora mol-
to legata a questo posto, perché è il luogo in cui
ho conosciuto tutti gli amici più veri, quelli che
son rimasti nel tempo.
Penso di aver scelto di diventare medico per
emulare mio padre, morto 31 anni fa, ma che
ancora continua ad essere ricordato da tanti
per la sua professionalità e la sua bontà.
Di timori ne ho avuti tanti, come quando in
guardia medica dovevo uscire la notte da so-
la: avevo paura di non farcela. Ora, invece, ho
paura di non essere in grado di salvare una per-
sona in pericolo di vita.
Ai ragazzi voglio dire che è una professione
splendida, in cui c’è un solo fine: aiutare gli al-
tri.
“
“
05 siMoNettaceNturioNe
27sceltedivita
›
›
›
›
nata a: terni
il: 23 dicembre 1957
medico dal: 1983
esercita: terni
20 ritrattiassomedico
Ho rinunciatoa posti di prestigio,perché queste tentazionimi portavano viadal mio scopo:voler bene alla gente.
Sono stato costretto a cambiare lavoro più di
una volta, ma allo stesso tempo ho avuto mo-
do di acquisire tante conoscenze, soprattutto
perché lavoravo mentre ero studente.
La prima volta che pensai a fare il medico fu
quando persi a sei anni mio fratello: da lì la
scelta di cosa avrei voluto fare da grande di-
venne ben chiara. Nel tempo ho rinunciato an-
che a varie occasioni più prestigiose e reddi-
tizie, perché vedevo che queste tentazioni mi
portavano via dal mio scopo, quello di conti-
nuare a voler bene alla gente.
A chi si approccia a questa professione direi
che non deve rinunciare ai confronti con al-
tri professionisti, ma neanche saltare l’argine
del proprio albero per avventurarsi in ambiti
sconosciuti. La mia testimonianza più sincera?
Fatelo solo se davvero lo volete.
“
“
GiorGiocoGNolato06
›
›
›
›
27sceltedivita
nato a: sesto al reghena (pn)
il: 24 gennaio 1945
medico dal: 1978
esercita a: castelfranco (tv)
22 ritrattiassomedico
Ho sempre saputoche sarei diventato medico, ed è ciò che mi ha guidatoin ogni mia scelta.
Ho sempre saputo di voler e dover fare il me-
dico, ed è stata sempre la mia prima scelta
sull’indirizzo da prendere nei miei studi.
Mio nonno era il classico medico di campagna,
l’unico nella zona, la cui figura probabilmente
mi influenzò.
I primi anni all’università furono difficili, ma
il periodo più bello fu quando, verso la conclu-
sione degli esami, riuscì ad avere un contatto
diretto con il paziente, approcciandomi nella
pratica a quella che sarebbe stata la mia profes-
sione. Il ricordo più bello che ho è di un pazien-
te che mi disse di essere stato visitato, molti an-
ni prima, da mio nonno: mi diede una gioia che
non dimenticherò mai.
Ai giovani dico che se hanno voglia di combat-
tere e spirito di sacrificio non devono aver pau-
ra di nulla e di nessuno, perché raggiungeran-
no la loro meta.
““
viNceNzocriMalDi07
›
›
›
›
27sceltedivita
nato a: magenta (mi)
il: 25 dicembre 1962
medico dal: 1990
esercita a: acerra (na)
24 ritrattiassomedico
I numerosi annidi studiosono un percorso necessarioper potere ottenereuna maggiore gratificazione.
Terminato il liceo, decisi di intraprendere tut-
to il percorso per diventare medico.
Lo avevo sempre desiderato, anche se temevo
una strada così lunga. Dell’università ricordo le
visite dei reparti ospedalieri di diagnosi e cura,
momenti in cui oltre ai libri ho potuto avvici-
narmi ai pazienti.
La cosa più bella è senz’altro il contatto che il
medico stabilisce con chi si rivolge a lui, men-
tre gli aspetti più difficili sono l’insuccesso per
l’esito negativo di una malattia ed il conseguen-
te rapporto umano messo in crisi.
A un ragazzo voglio dire che essere medico
consente di ottenere una soddisfazione concre-
ta dal rapporto con il prossimo. La lunga du-
rata degli studi deve esser vista come il percor-
so necessario per ottenere una gratificazione
maggiore rispetto a quella di altre professioni.
“
“
pierluiGiDe paolis08
›
›
›
›
27sceltedivita
nato a: Foggia
il: 4 agosto 1957
medico dal: 1990
esercita a: troia (FG)
›
›
›
›
26 ritrattiassomedico
nato a: orta di atella (ce)
il: 28 ottobre 1969
medico dal: 1978
esercita a: orta di atella (ce)
27sceltedivita
Porsi sempreil beneficio del dubbio:
riflettere, avere umiltà,non dare sentenze
affrettate.
Quando ero giovane seguivo mio padre, an-
che lui medico, che si recava dai suoi pazien-
ti in calesse.
Tutti mi conoscevano e mi salutavano: in que-
sto contesto, scegliere di essere medico fu del
tutto naturale, senza alcuna forzatura.
Di paure ne ebbi tante, come quella volta che
mi trovai con un bambino affetto da meningite.
Il momento più bello fu invece quando supe-
rai l’esame di farmacologia: nonostante l’intos-
sicazione da caffè e tabacco che mi ero preso,
fu un momento davvero liberatorio.
Ai giovani medici suggerisco di porsi sempre il
beneficio del dubbio. Se una cosa sembra ov-
via può nascondere qualche insidia, così come
quando una cosa è difficile può essere affronta-
ta con la giusta calma: bisogna riflettere e attin-
gere dal proprio bagaglio culturale, avere umil-
tà, non dare sentenze affrettate.
“
“
09GiuseppeDell’aversaNa
›
›
›
›
28 ritrattiassomedico
nata a: siracusa
il: 26 marzo 1957
medico dal: 1981
esercita a: siracusa
27sceltedivita
Con 1.500 pazientiti senti di far parte
davvero di una grande famiglia allargata.
Ricordo bene quando ho scelto di diventare
medico.
Ero un bambino obeso, e decisi che volevo aiu-
tare gli altri bambini a non esserlo: fu in un
preciso istante, quando mi trovavo nella sala
d’attesa del medico curante, che era anche en-
docrinologo. Seguì esattamente le sue orme,
divenendo medico di famiglia con la sua stessa
specializzazione.
Il ricordo più bello è quello della prima volta in
cui misi le mani su un paziente, ascoltai il suo
battito cardiaco, palpai fegato e milza.
Scegliere di essere medico, oggi, richiede gran-
dissimo coraggio: le difficoltà sono tante, come
le gioie e i dispiaceri, e le domande che ci fanno
i pazienti sono sempre più difficili e profonde.
Ma con 1.500 pazienti conosci nipoti, nonne e
figli: ti senti di far parte davvero di una grande
famiglia allargata.
“ “
corraDoDi stefaNo 10
30 ritrattiassomedico
Per me è ancorauna missione,perché è difficile gestirela vita delle personee le situazionicomplesse.
Ricordo bene il momento in cui ho deciso di
diventare medico.
Ero alle medie e dovevo scegliere se frequen-
tare il liceo classico o lo scientifico per acce-
dere alla facoltà di medicina.
Scelsi il classico, e alla conclusione entrai in
medicina: non saprei dire con certezza il moti-
vo, ma era qualcosa che mi sentivo di fare.
Dopo la laurea mi ritrovai a passare dalla teo-
ria alla pratica: il desiderio di conoscere gli al-
tri fu per me un grande sostegno.
Quella del medico è una professione che si de-
ve affrontare con amore, senza pensare agli in-
teressi. Per me è ancora una missione, perché
si hanno per le mani le vite delle persone e non
è facile gestire delle situazioni complesse. Biso-
gna essere medici, psicologi e amici per entra-
re nella famiglia del paziente e condividere co-
se molto private.
“
“
roBertofaBozzi11
›
›
›
›
27sceltedivita
nato a: aversa (ce)
il: 9 ottobre 1948
medico dal: 1977
esercita a: aversa (ce)
32 ritrattiassomedico
Per tre giornie tre nottinon uscii dalla mia stanza, finchè i miei genitori compresero che era davvero ciò che volevo.
La scelta di diventare medico deriva dal fatto
che, prima di avermi, i miei genitori attesero
sei anni di matrimonio.
Mio padre infatti aveva contratto una malat-
tia che poteva portare ad un aborto spontaneo
di mia madre. Nel contesto in cui nacqui, dun-
que, ebbi modo di conoscere numerosi medici
amici di famiglia. Ciò mi influenzò nella scelta
del liceo per poter poi diventare medico. I miei
titubarono, perché vedevano il medico quoti-
dianamente a contatto con la sofferenza, ma io
fui irremovibile. Per tre giorni e tre notti non
uscii dalla mia stanza, finchè compresero che
era davvero ciò che volevo e nulla mi avrebbe
fatto cambiare idea.
Quella del medico è una professione che ha
un’influenza diretta sulla propria vita privata,
ma se è ciò che si vuole, non ha eguali.
“
“
12 aNNa Mariafocarete
›
›
›
›
27sceltedivita
nata a: apricena (FG)
il: 22 giugno 1950
medico dal: 1980
esercita a: Garlate (lc)
34 ritrattiassomedico
Una professionecome le altre:se ci si mette l’anima si è sempre un ottimo professionista,qualsiasi lavoro sia.
Stavo andando ad iscrivermi alla facoltà di
matematica, quando mia madre mi disse “A
tuo padre piacerebbe che ti laureassi in me-
dicina!”.
Accettai e mi iscrissi lì. Il ricordo più bello è
quello delle assemblee, dei comitati di base,
quando distribuivamo i volantini davanti alle
fabbriche: è in quel periodo che ho maturato
un particolare approccio alla conoscenza.
Essere medico è una professione come tutte le
altre: ci sono competenze vocazionali che uno
può scegliere di coltivare, ma se si lavora met-
tendoci l’anima è sempre un ottimo professio-
nista, qualsiasi mestiere faccia.
Come medico di famiglia la cosa più bella è il
rapporto con le persone e col disagio, con le
rappresentazioni delle malattie. Una finestra
sul mondo di come si percepisce la vita e la re-
altà.
“
“
GiuseppeGreco13
›
›
›
›
27sceltedivita
nato a: cursi (le)
il: 18 gennaio 1948
medico dal: 1978
esercita a: padova
›
›
›
›
36 ritrattiassomedico
nato a: Filandari (vv)
il: 17 giugno 1956
medico dal: 1982
esercita a: piombino (li)
27sceltedivita
L’emozionedi quella mattina
in cui accompagnaii miei amicia iscriversia medicina.
Arrivai alla maturità con l’idea che mi sarei
iscritto a ingegneria.
Quando mi recai alla segreteria di facoltà era
ancora presto e gli uffici erano chiusi. Accom-
pagnai quindi i miei amici a medicina, dove
stando in fila con loro una ragazza mi disse:
“Sei emozionato quanto me?”. Sì, lo ero e deci-
si di iscrivermi lì. I primi anni furono duri, ma
poi entrare nelle cliniche, stare accanto ai ma-
lati, mi fece capire che era la scelta giusta.
C’è una paziente che mi ha lasciato un’orma: fu
per l’esame di semeiotica medica, quando do-
vetti fare una serie di prelievi che, fino a quel
momento, non avevo mai avuto modo di pro-
vare. La paziente, a conclusione degli esami,
disse al mio professore che ero stato molto più
bravo di lui…
Non cambierei questa bellissima professione
con nessun’altra: penso che sia un’opportuni-
tà da provare.
“
“
DoMeNicola Malfa 14
38 ritrattiassomedico
In perfetto equilibriotra il pessimismodella ragionee l’ottimismodella volontà.
Quando mi sono iscritto a medicina volevo
porre l’uomo al centro della professione, ca-
pirlo, guardare il malato e non la malattia.
C’era un vero rapporto di amicizia e stima reci-
proca tra gli studenti e i direttori della clinica:
un’umanità che portava i docenti a consigliar-
ti cos’era opportuno fare e come comportarsi.
Nel tempo ho visto tante cose cambiare: gli esa-
mi universitari, il modo di interagire tra i com-
pagni di corso, ora divenuti concorrenti e non
più amici, una frammentazione che ha portato
a una perdita di “visione d’insieme” dell’uomo.
Ciò che ancora mi entusiasma è la relazione
col paziente, quella fiducia costruttiva che por-
ta il malato a raccontarsi e condividere. A chi si
approccia a questa disciplina consiglio di non
metter mai da parte il pessimismo della ragio-
ne e l’ottimismo della volontà.
“
“
roBertoMaccaferri15
›
›
›
›
27sceltedivita
nato a: badia polesine (ro)
il: 27 maggio 1955
medico dal: 1983
esercita a: badia polesine (ro)
›
›
›
›
40 ritrattiassomedico
nato a: Genova
il: 20 settembre 1950
medico dal: 1977
esercita a: Genova
27sceltedivita
Gli incontridella mia vita:
dai colleghiuniversitari
alle visitein carcere.
Da ragazzo, ebbi un piccolo incidente per il
quale subii un intervento di ortopedia.
Con l’anestesia locale, vidi per la prima volta
dei camici bianchi operare, e capii che era la
strada che avrei preso. Al terzo anno d’univer-
sità, una ragazza appena entrata mi chiese se il
problema dell’inizio erano gli interventi d’ana-
tomia. Dandole una pacca sulle spalle, le dissi
“Vai, sarai una futura collega”: in un certo sen-
so quella fu la prima orma che lasciai.
Certo, ho anche ricordi difficili, come le visite
in carcere, quando incontrai pazienti tossico-
dipendenti: ma di quell’esperienza mi rimane
anche il senso d’umanità, la voglia di capirli. E
la scelta di diventare medico di famiglia fu na-
turale, vedendo il numero di assistiti che ave-
vo in ospedale: desideravo curarli, dedicar loro
del tempo, far capire quanto ci tenessi.
“
“
16GiuseppeMaNtovaNi
42 ritrattiassomedico
La scelta di essere medicofu una cosa innata.Quello che nutrivoera un reale piacereper l’arte medica.
Ho deciso di intraprendere questa strada a
sei anni, quando alla domanda della maestra
“Cosa vuoi fare da grande?” risposi con orgo-
glio “Il medico”.
Fu una cosa innata, perché nutrivo un reale
piacere per l’arte medica.
Le prime paure le provai dopo l’università,
quando ti trovi, sul campo; problematiche con-
crete, da affrontare con la massima professio-
nalità. Ho tanti ricordi belli di quando invece
studiavo a Padova: un’epoca di nuove cono-
scenze, dell’approccio alla farmacologia clini-
ca che mi ha dato tante soddisfazioni e scelta
per seguire l’orma di mia zia, farmacista pres-
so l’ospedale di Trento.
Ad un ragazzo direi di iniziare gli studi senza
preoccuparsi delle prime difficoltà: capirà co-
sa davvero lo interessa nel tempo, quando stu-
dierà scienze che fino a quel momento non ha
mai conosciuto.
“
“
MarcoMazzoNi17
›
›
›
›
27sceltedivita
nato a: cles (tn)
il: 5 aprile 1962
medico dal: 1995
esercita a: mezzolombardo (tn)
›
›
›
›
44 ritrattiassomedico
nato a: perugia
il: 31 ottobre 1951
medico dal: 1979
esercita a: isernia
27sceltedivita
Forse non sarei statouno dei primi,
ma la forza di volontàed una memoria di ferro
non mi mancavano.
Scelsi di fare il medico intorno al liceo, ma
ben presto mi scontrai con mio padre: era
operaio, e la nostra estrazione sociale non ci
permetteva di puntare così in alto.
Alla fine riuscì ad iscrivermi, anche grazie all’
“orma” di un’insegnante di matematica: mi fe-
ce capire che anche se non ero uno dei primi
avevo una grande volontà, una memoria fer-
rea e quando ci incontravamo per strada sape-
va sempre infondermi nuova fiducia.
Il periodo più bello degli anni universitari fu
quello della questua, la raccolta di soldi che gli
studenti facevano anche fuori regione.
A un ragazzo direi che è un lavoro che chi sce-
glie rifarebbe volentieri. Penso sia ancora una
vocazione che trova la propria consacrazione
al momento della specializzazione, in cui inter-
vengono fattori diversi.
“
“
18faustoMoschiNi
›
›
›
›
46 ritrattiassomedico
nato a: massa martana (pG)
il: 25 settembre 1950
medico dal: 1976
esercita a: isernia
27sceltedivita
Togliere la sofferenza, restituire il sorriso.
Nessuna professione può darti un simile
appagamento.
Quando ero piccolo, la figura del dottore da
un lato mi intimoriva, dall’altro, mi affascina-
va moltissimo.
Vedendo mio cugino fare il medico, nacque in
me il senso di emulazione che mi spinse a se-
guire le sue orme. Degli anni universitari ricor-
do la soddisfazione di aver raggiunto l’obiettivo
del pre-salario, l’attuale borsa di studio. Ebbi
paura di non farcela, ma festeggiare la mia lau-
rea con i miei genitori e la mia fidanzata mi
diede una grandissima gioia.
Di paure ne ho avute tante, ma ho sempre cer-
cato umilmente il confronto con altri colleghi.
Se dovessi rifare questa scelta non avrei al-
cun dubbio: ho la fortuna di lavorare in una
zona rurale, dove c’è affetto, conoscenza... Hai
la possibilità di togliere la sofferenza, restitu-
ire il sorriso, ottenere un appagamento che
nessun’altra professione può darti.
“
“
saBatiNoorsiNi feDerici 19
48 ritrattiassomedico
Non la reputouna vocazione,quanto il piaceredi voler fare le cosecon dedizione ed amore.
Il giorno in cui il medico veniva a casa era at-
teso con grande trepidazione.
Tutto il nucleo familiare, raccolto sotto un uni-
co tetto, era immerso in un vero e proprio ceri-
moniale. In seguito, conobbi un medico che fu
più di un’orma per me, perchè comprendeva il
trascorso familiare e sociale.
Quando son passato all’università ho dovuto
compiere tanti sacrifici: anche mio fratello stu-
diava medicina e le spese dovevano essere do-
sate con cura.
Vedendo la situazione dei ragazzi di oggi, mi
pare ingiusto l’accesso a numero chiuso all’uni-
versità, ma vorrei anche dir loro di aver per-
severanza negli studi: nessuno di noi ha avuto
una carriera lineare, e non devono demorde-
re di fronte alla difficoltà. Non mi è congeniale
pensare a questa scelta come a una vocazione:
è più il piacere di voler fare delle cose con dedi-
zione, con amore.
“
“
fraNcescopalerMo20
›
›
›
›
27sceltedivita
nato a: crotone
il: 24 luglio 1952
medico dal: 1982
esercita a: crotone
50 ritrattiassomedico
Tra l’entusiasmodi chi ha voglia di aiutareil prossimoe la soddisfazionedelle prime visite.
Ci sono state tante piccole coincidenze a por-
tarmi a questa scelta, ma di fondo ho sempre
avuto l’entusiasmo per la possibilità di aiuta-
re il prossimo.
Un ricordo bello risale al primo paziente visita-
to: incontrandolo per strada, un paio di giorni
dopo, capii l’importanza della medicina. Il ti-
more più grande fu invece quando, appena lau-
reato, una signora mi chiamò per dirmi che sua
figlia aveva la febbre molto alta, aggiungendo
che poco tempo prima aveva perso un’altra fi-
glia. Corsi a visitarla, diedi la terapia e non riu-
scii a dormire la notte. Il giorno dopo mi recai
sotto casa sua per verificare se era viva o morta.
Coloro che si avvicinano alla medicina devo-
no farlo con umiltà, col desiderio di porsi tante
domande, di non sentirsi mai troppo sicuri nè
arroganti nelle loro scelte.
“
“
pasqualeperrotta21
›
›
›
›
27sceltedivita
nato a: succivo (ce)
il: 19 aprile 1952
medico dal: 1977
esercita a: succivo (ce)
›
›
›
›
52 ritrattiassomedico
nato a: Foresto sparso (bG)
il: 26 luglio 1948
medico dal: 1976
esercita a: chiuduno (bG)
27sceltedivita
La formazione in seminario
e un’idea folleper quei tempi:
essere medico e prete.
Ho iniziato la mia formazione in seminario
nei Padri sacramentini.
Alla fine del liceo mi recai a Trento per iscriver-
mi a sociologia, ma era il 1968 e l’università era
ancora chiusa: dopo 15 giorni di attesa ci disse-
ro che avrebbe riaperto solo l’anno successivo.
Mi orientai dunque verso la facoltà di medici-
na a Pavia con l’idea, assurda a quei tempi, che
avrei potuto fare il medico e il prete, una rarità
propria solo dei gesuiti: non essendo possibile,
lasciai il seminario. Figlio di contadini, mio pa-
dre mi dava poco e con la sola borsa di studio
arrotondavo i miei risparmi suonando ai ma-
trimoni e facendo il manovale.
Un giovane medico deve essere entusiasta, poi-
chè porta avanti una professione unica, in cui
occorre la massima disponibilità all’ascolto e il
rispetto di chiunque ne abbia bisogno.
“
“
NellopievaNi 22
54 ritrattiassomedico
Riuscire ad entrare nell’intimitàdelle persone:quale gratificazionepiù grandein questa professione?
La scelta di prendere questa strada risale a
quando mia nonna una mattina mi svegliò e
mi disse “Tu devi essere medico”. Effettiva-
mente è ciò che ho realizzato.
Dei tempi dell’università ho un ricordo molto
divertente. Nelle corsie dell’ospedale pediatrico
di Genova, pieno di bambini rom di varie etnie,
cresciuti ed accuditi dal personale, un giorno
commisi l’ “errore” di prenderne uno in brac-
cio, sentendomi chiamare “papà”, suscitando
le risate degli altri colleghi, ma anche il piacere
di vederlo così attaccato a me.
Per chi si approccia a questa professione, direi
che le soddisfazioni economiche non sono mol-
te. Ma se è in cerca di quelle personali è giusto
che sappia che il medico riesce ancora a entra-
re nell’intimità delle persone, e questo è certa-
mente l’aspetto più gratificante.
“
“
23 fraNcescoprete
›
›
›
›
27sceltedivita
nato a: Genova
il: 2 aprile 1942
medico dal: 1968
esercita a: sestri levante (Ge)
56 ritrattiassomedico
La prima voltache ascoltaiil battito cardiaco,i rumoridell’apparato respiratorio:una nuova dimensione.
Ero indeciso tra varie professioni, mi rendevo
conto di essere portato per le materie scienti-
fiche, ma forse fu più per l’educazione avuta
da ragazzo che mi rendeva propenso ad aiuta-
re gli altri che diventai medico.
Durante il tirocinio in clinica a Pisa, ricordo
con entusiasmo la prima volta in cui ascoltai
il battito cardiaco, i rumori dell’apparato respi-
ratorio, penetrando in una dimensione diversa
dell’essere umano. Fu impressionante.
Della mia formazione ricordo invece la sod-
disfazione per l’esame di farmacologia: l’assi-
stente mi contestava una risposta data, ma il
professore intervenne dandomi ragione. In se-
guito, ho avuto paura di non essere adegua-
to alle responsabilità necessarie per risolvere i
problemi che avevo davanti.
Serve passione, umiltà, dedizione e amore per
gli altri.
“
“
24 riNoroMei
›
›
›
›
27sceltedivita
nato a: minucciano (lu)
il: 28 maggio 1953
medico dal: 1979
esercita a: Gramolazzo (lv)
58 ritrattiassomedico
Quell’autenticasinergia tra medicoe paziente, un’interazione continua costruttivaper entrambi.
Ho scelto di specializzarmi in medicina gene-
rale per il piacere di stare a contatto con le
persone.
E’ stata una scelta presa già nell’infanzia, quan-
do seguivo mio padre, pediatra in ambulatorio.
Ho avuto altri maestri che mi suggerirono di
tenermi lontano dalla medicina tecnologica,
enfatizzando l’importanza del contatto con il
malato. Giunsi così alla teoria che è possibile
creare una sinergia tra medico e paziente, così
come con gli studenti universitari, in un’intera-
zione continua molto costruttiva.
Un giovane medico deve essere consapevo-
le delle difficoltà di portare avanti questa pro-
fessione in Italia, delle crisi esistenziali che po-
trà avere: se sceglierà di specializzarsi all’estero
comprenderà come la medicina può essere mi-
gliore di quella che molto spesso viene insegna-
ta nelle università.
“
“
GuiDosaNNa25
›
›
›
›
27sceltedivita
nato a: abbasanta (or)
il: 4 marzo 1957
medico dal: 1985
esercita a: cagliari
›
›
›
›
60 ritrattiassomedico
nato a: roma
il: 18 dicembre 1953
medico dal: 1980
esercita a: roma
27sceltedivita
Quel lungo periododi malattia
in cui conobbi la medicina e che, dieci anni dopo,
influenzò la mia scelta.
Quando avevo nove anni ebbi una malattia
che mi costrinse a letto per un mese: in quel
lungo periodo mi interessai a questa malattia
e alla medicina in generale sfogliando l’enci-
clopedia.
Quando poi dovetti scegliere a quale facoltà
iscrivermi quel ricordo influenzò la mia deci-
sione.
Il più bel ricordo dell’università fu quando ven-
ni bocciato ad un esame di fisiologia umana
dall’assistente di un professore. Convinto del-
le mie risposte, il giorno seguente parlai con il
docente che mi ascoltò e mi fece ripetere la ri-
sposta: constatando l’ottima preparazione cri-
ticò l’assitente e mi diede trenta e lode, cancel-
lando la bocciatura.
In questo lavoro si ha la possibilità di avere
rapporti con tante persone di ogni categoria, ti
sembra di stare in una grande famiglia.
“
“
26riccarDospaDoNi
62 ritrattiassomedico
Attingeredall’esperienzadei colleghi più grandi, perché c’è sempreda imparare qualcosadi nuovo.
Sono stato influenzato dalla figura di mio pa-
dre, medico anche lui, nella scelta universi-
taria.
Mi sono iscritto a Bologna: mi piaceva l’am-
biente in cui stavo, la gente che vedevo. C’era
una condivisione totale di tutto, gioie e dolo-
ri, come l’esame di farmacologia, momento
che mi fece capire che se devi fare qualcosa che
non ti piace trovi grande difficoltà. Certo, la vi-
ta lavorativa ti responsabilizza, anche perchè
quella del medico è una professione in cui non
ti puoi permettere molti errori: purtroppo i pic-
coli sbagli accadono, chi dice di esserne esente
vuol dire che non fa niente.
Mio nonno è stato per me più di un punto di
riferimento, mi diceva sempre “studia bene e
con profitto”. Ora cerco di prendere qualcosa
da tutti i colleghi più grandi, perché c’è sempre
da imparare e non ci si può sentire mai “arriva-
ti” veramente.
“
“
MassiMoterra27
›
›
›
›
27sceltedivita
nato a: catanzaro
il: 7 agosto 1974
medico dal: 2002
esercita a: crotone
Backstage
66 ritrattiassomedico
27sceltedivita
68 ritrattiassomedico
27sceltedivita
70 ritrattiassomedico
27sceltedivita
72 ritrattiassomedico
27sceltedivita
74 ritrattiassomedico
27sceltedivita
76 ritrattiassomedico
27sceltedivita
78 ritrattiassomedico
27sceltedivita
80 ritrattiassomedico
27sceltedivita
82 ritrattiassomedico
27sceltedivita
84 ritrattiassomedico
27sceltedivita
86 ritrattiassomedico
27sceltedivita
88 ritrattiassomedico
27sceltedivita
90 ritrattiassomedico
27sceltedivita
92 ritrattiassomedico
27sceltedivita
94 ritrattiassomedico
Nicoletta Antonini
Daniela Bettelli
Cirino Bruno
Maria Cassanelli
Simonetta Centurione
Giorgio Cognolato
Vincenzo Crimaldi
Pierluigi De Paolis
Giuseppe Dell’Aversana
27sceltedivita
introduzioneCorrado Di Stefano
Roberto Fabozzi
Anna Maria Focarete
Giuseppe Greco
Domenico La Malfa
Roberto Maccaferri
Giuseppe Mantovani
Marco Mazzoni
Fausto Moschini
96 ritrattiassomedico
Sabatino Orsini Federici
Francesco Palermo
Pasquale Perrotta
Nello Pievani
Francesco Prete
Rino Romei
Guido Sanna
Riccardo Spadoni
Massimo Terra
Assomedico è un’associazione fondata su valori forti come la mutualità, la solidarietà, la trasparen-za, l’innovazione, l’interesse generale. Una natura che si manifesta nella finalità che persegue: esse-re un importante punto di riferimento nel mondo della sanità, in ambito assicurativo, previdenziale e finanziario.
per questo, articola la propriaattività in due aree: prevenzionee diFesa. mentre la prevenzionesi Basa innanzitutto sulla Formazione,la diFesa si realizza nell’impegnoad individuare soluzioni eFFicaciper la tutela del medico.
assomedico nasce con l’oBiettivodi oFFrire al medico tuttigli strumenti necessari a garantirglila massima serenità nell’esercizio della proFessione.
27sceltedivita
Con “Le orme” Assomedico ha raccolto le testimo-nianze di 27 medici di famiglia. La storia delle loro scelte, delle loro vocazioni, dei momenti esatti in cui hanno scelto questa professione. Testimonianze sincere, legate ad eventi che hanno indelebilmente lasciato un segno sulla loro esistenza.
Sono le storie di chi sente di svolgere una professio-ne unica, che li porta ad essere parte di una grande famiglia allargata. Sono le storie di chi, ogni gior-no, si prende cura di noi.
racconti per istantanee che Fermanoil tempo con immagini, FotograFiee testimonianze: istant Bookche diventano così tante piccole corniciper tutti i nostri scatti.
la collana“ritratti assomedico”