2003 02

32
Movimento Domenicano del Rosario - provincia “S. Domenico in Italia” 2/2003 Spedizione Abb. Post. - Art. 2 Comma 20 lettera C - Legge 662/96 - Filiale di Bologna - Anno XXXV I- n.2 - II trimestre

description

http://www.sulrosario.org/archivio/rosarium/2003-02.pdf

Transcript of 2003 02

Page 1: 2003 02

Movimento Domenicano del Rosario - provincia “S. Domenico in Italia”

2/2003

Spe

dizi

one

Abb

.Pos

t. -

Art

. 2 C

omm

a 20

lett

era

C -

Leg

ge 6

62/9

6 -

Filia

le d

i Bol

ogna

- A

nno

XX

XV

I- n

.2 -

II t

rim

estr

e

Page 2: 2003 02

ROSARIUMPubblicazione trimestrale del

Movimento Domenicano del Rosario

Proprietà:Provincia Domenicana Utriusque LombardiaePiazza San Domenico 13 - 40121 BOLOGNA

Autorizzazione al Tribunale di Bolognan. 3309 del 5/12/1967

Rivista fuori commercioLe spese di stampa e spedizione sono

sostenute da tutti gli amici

Anno 36°- n. 2finito di stampare il 3 maggio 2003

stampa:

Tipolitografia Angelo Gazzaniga s.a.s.

Milano - via P. della Francesca 38

Movimento Domenicano del RosarioVia IV Novembre 19/E

43012 Fontanellato (PR)Tel. 0521822899Fax 0521824056Cell. 3355938327

e-mail [email protected]

www.rosariovivente.org

CCP. 22977409

Collaboratori:P. Riccardo Barile o.p.

P. Bernardo Gianluigi Boschi o.p.P. Giovanni Cavalcoli o.p.

P. Roberto Coggi o.p.Don Attilio Galli

Don Vincenzo MercanteP. Marcolino Muraro o.p.P. Stefano Rabacchi o.p.

5/6 luglio: raduno a Ronzano 3

Lettera P. Maestro 4

non è una riforma! 6

il rosario ieri e oggi 8

Testimonianze 16

Battezzati che abbandonano la Chiesa... 17

Raduno nelle Marche 22

ogni incontro diventa una festa... 25

Zelando ... lo zelabile 26

Peregrinatio Mariae 29

Nuovi iscritti 30

Pagina della riconoscenza 31

SOMMARIO

Manoscritti e fotografie, anche se nonpubblicati, non vengono restituiti.L’invio delle fotografie include il consensoper una eventuale pubblicazione.

In copertina: Gerusalemme, le mura, pinnacolo dove Gesù è sta-to portato da Satana, in una foto di Paolo Gavina

Foto:

pagg. 8/9: Pio V Ghisleri - Busto di Mozart - Immaginetta primi novecentodi S. Teresa di Lisieux - Foto di Paolo VI - IL GUERCINO, La Madonna delRosario con i santi Domenico e Caterina da Siena (Osimo, chiesa di S. Mar-co) - MASACCIO, San Paolo (Pisa, Museo di S. Matteo) - Leone XIII.

pagg. 18/21: LORENZO DI CREDI, Annunciazione (Firenze, Uffizi) - SALIMBENI,Battesimo di Cristo (Urbino, Oratorio di S. Giovanni)

pag. 26/28: Cartoncino “nomina zelatore”- ANONIMO XIII SEC., San Domeni-co, Bologna convento San Domenico.

Gentilissimi lettori,questo numero di Rosarium dovrebbe

giungerVi all’inizio del mese di maggio inquest’«anno del rosario», per cui auguro a tutti

un fecondo ministero mariano. Consapevoli delle speranze dellaChiesa e di ogni uomo che soffre, oltre alla lode, uniamoci al SommoPontefice e con il rosario facciamo echeggiare in ogni dove la sup-plica che rimane l’arma per diventare veramente protagonisti dellesorti dell’umanità intera… usiamola senza risparmiarci e l’ottomaggio a mezzogiorno, ricordiamoci di unirci tutti spiritualmentenella Supplica alla Regina del Santo Rosario.

Invocando la materna protezione della Madre Celeste, regina delsanto rosario, Vi saluto fraternamente

P. Mauro

LETTERA DEL PROMOTORE

Page 3: 2003 02

3

Dopo la feconda e felice esperienza dello scorso anno, è con gioia che in quest’«anno del rosario»vorrei invitare gli zelatori, gli animatori e i vari collaboratori per

sabato 5 e domenica 6 luglio all’Eremo di Ronzano (Bologna)

dove vorremmo celebrare un momento di condivisione, riflessione, proposta e preghiera al fine difavorire il nostro sviluppo alla luce di quella comunione che vorremmo caratterizzasse la vita delMovimento nella promozione mariana e rosariana.

Il programma di massima sarà il seguente:

sabato 5 luglioore 15,00 ritrovo e sistemazione nelle stanzeore 16,00 santo rosario meditato e confessioniore 17,00 meditazione del P. Roberto Coggi e interventiore 19,00 cenaore 21,00 momento di condivisioneore 22,00 santo rosario meditato e santa messa ore 23,30 inizio adorazione notturna a turni

domenica 6 luglioore 07,00 santo rosario meditato e reposizione SS. Sacramento ore 08,00 colazioneore 09,00 celebrazione della santa messaore 10,30 santo rosario meditato e considerazioni finaliore 12,00 pranzo con partenze nel pomeriggio

possibilità nel pomeriggio di una visita al Santuario di S. Luca

Non torno a sottolineare l’importanza di questi momenti perché ho già potuto constatare congioia che il primo premio lo godono consapevolmente coloro che partecipano … dico consapevol-mente perché le testimonianze sono più che esplicite!

P. Mauro

… “alla luce”, comunitariamente …

Organizzati già da adesso e, se puoi, ti aspetto: vorrei solo chiederti di dare confermadella tua partecipazione entro e non oltre il 15 giugno telefonando al 335 5938327

Page 4: 2003 02

4

Santità, sono rientrato qualche giorno fa da un viaggio in Medio Oriente. A cominciare dal 9 otto-

bre, ho visitato diverse comunità di frati e suore dell’Ordine per confermare la loro missione inun momento particolarmente difficile. Lungo questo mio viaggio Lei è stato molto presentenelle mie preghiere. Durante la mia visita al Monte Nebo mi è tornato in mente il Suo passaggioin Giordania durante il Grande Giubileo del 2000. Il ricordo si è fatto vivo anche in Iraq. San-tità, diverse circostanze non Le hanno ancora permesso di venire in pellegrinaggio in questaterra dove Dio ha voluto parlare in modo speciale al Suo popolo. Per questo motivo Lei era pre-sente nel mio pensiero e nella mia preghiera quando contemplavo le mura dell’antica Ninive(oggi Mosul); mentre camminavo tra gli scavi e tra le mura ricostruite dell’antica Babilonia -nei pressi di Baghdad - e visitando le tombe dei profeti Nahùm, Ezechiele e Baruch.

Trovandomi a Baghdad, il 16 di ottobre, proprio nel ventiquattresimo anniversario della Suaelezione al soglio di Pietro, con gioia ed emozione sono venuto a sapere della promulgazionedella Lettera Apostolica “Rosarium Virginis Mariae”. A nome mio e di tutto l’Ordine La ringra-zio per il dono di questa predicazione.

Santità, il Rosario è per l’Ordine di San Domenico una preghiera che batte il ritmo delnostro carisma definito anche come il “contemplare e dare agli altri il frutto della contemplazio-ne” [cfr. Summa Theologiae, II-II, q. 188, a. 6, c.].

L’Ordine dei Predicatori ha voluto divulgare in modo speciale il Santo Rosario attraverso isecoli. La pietà popolare, in effetti, riconosce in San Domenico il “fondatore” del Rosario e l’ar-te cristiana lo rappresenta da secoli mentre riceve il Rosario dalle mani della Santa VergineMaria.

La Famiglia Domenicana riconosce soprattutto nel Beato Alan de la Roche (1428-1479) ungrande predicatore della devozione al Rosario e fondatore delle Confraternite del Rosario, chia-mato allora “Salterio della Beata Vergine Maria”.

San Pio V, il Papa domenicano del Rosario, ha in un certo senso “codificato” la sua strutturacon la Bolla “Consueverunt Romani Pontifices” del 1569. Anche lui assegnò al maestro del-l’Ordine la facoltà di istituire le Confraternite del Rosario che ancora oggi vivono la loro voca-zione divulgando efficacemente la preghiera e la predicazione di questo modo di contemplare ilvolto di Cristo con Maria.

Una preghierache batte il ritmo

del nostro carisma

Page 5: 2003 02

5

Il Rosario è stato per inostri frati missionari uneccellente mezzo di predi-cazione catechetica. Attra-verso il Rosario la fede si èconservata in molte comu-nità nell’arco del tempoanche dove i missionarimancarono per svariate cir-costanze.

Leone XIII nel 1883aggiunse alle Litanie Lau-retane l’invocazione “Regi-na sacratissimi Rosarii” surichiesta di fra José Larrocao.p., allora Maestro del-l’Ordine.

E infine, quante Con-gregazioni di Suore Dome-nicane hanno come titolo laNostra Signora del Rosario!

La pratica e la predica-zione del Rosario, afferma-no le Costituzioni dei frati,devono essere considerate“ut nota Ordinis peculiaris”(LCO 129).

Grazie anche per averci invitato a meditare sui “Misteri della Luce”! Già il cele-bre fra Joseph Marie Lagrange o.p. pensava che sarebbe stato opportuno aggiungerealla Corona del Rosario alcuni misteri della vita pubblica di Gesù.

I figli e le figlie di San Domenico ricevono con gratitudine la Lettera Apostolica“Rosarium Virginis Mariae” in quanto suoi promotori “sedulo, diligenter, studiose”,come esortava Pio XII in una lettera al Maestro dell’Ordine Michael Browne (11luglio 1957).

Possa l’Anno del Rosario aiutarci a LODARE BENEDIRE E PREDICAREattraverso questa devozione la misericordia infinita del Padre che ha guardato lanostra miseria. Questa grazia produce nei nostri cuori una grande gioia. Una gioiache, come Gesù stesso promise nell’Ultima Cena, nessuno potrà mai toglierci.

Chiedo allo Spirito Santo che La illumini nel Suo ministero affinché ogni giornopossa discernere nella volontà del Padre ciò che è bene e ciò che gradisce: la perfe-zione. Con gratitudine filiale in San Domenico

Fra Carlos Alfonso Azpiroz Costa o.p.Maestro dell’Ordine di San Domenico

Page 6: 2003 02

6

1 Con la Esortazione Apostolica “Marialis cultus” del 1974, Paolo VI - riaffermando “ilNostro assiduo interesse verso la tanto cara Corona della B. Vergine Maria”- ne confermavale “Caratteristiche fondamentali” e gli “Elementi essenziali” (Marialis cultus n 43), consoli-dati nella plurisecolare prassi pastorale.

A. Caratteristiche fondamentali del Rosario✓ “Indole evangelica, in quanto dal Vangelo esso trae l’enunciato dei Misteri e le principali

formule” (Marialis cultus n. 44).

✓ “Ordinato e graduale svolgimento” degli eventi della salvezza: “È stato osservato come latriplice partizione dei MISTERI del Rosario non solo aderisca strettamente all’ordine cro-nologico dei fatti, ma soprattutto rifletta lo schema del primitivo annuncio della fede eriproponga il mistero di Cristo nel modo stesso in cui è visto da san Paolo... umiliazione,morte, esaltazione (Fil 2, 6-11)” (Marialis cultus n. 45).

✓ “Orientamento nettamente cristologico” nei fatti (il cui protagonista principale è sempreGesù) e anche nella stessa ripetizione dell’Ave Maria che è un continuo richiamo al Figliodella Vergine (Marialis cultus n. 46).

✓ Accanto alla lode e all’implorazione, la “contemplazione”: senza di essa il Rosario ècorpo senz’anima, e la sua recita rischia di divenire meccanica ripetizione di formule.Perciò “la recita del Rosario esige un ritmo tranquillo e quasi un indugio pensoso, chefavoriscano nell’orante la meditazione dei Misteri” (Marialis cultus n. 47).

✓ I Misteri di Cristo “visti attraverso il cuore di Colei che al Signore fu più vicina” (Ma-rialis cultus n. 47).

✓ Si accorda facilmente con la Sacra Liturgia. Come la Liturgia, infatti, esso ha un’indolecomunitaria, si nutre della Sacra Scrittura e gravita intorno al Mistero di Cristo. Con que-sta differenza: che la Liturgia “rende presenti e operanti” i Misteri di Cristo, il Rosario li“rievoca” perché mente e volontà ne attingano “norme di vita”. Per questo il Rosario“può costituire un’ottima preparazione” ed un’«eco prolungata» della celebrazione litur-gica (Marialis cultus n. 48).

B. Elementi essenziali del Rosario. “La Corona della B. Vergine Maria, secondo la tra-dizione accolta dal nostro predecessore S. PIO V e da Lui autorevolmente proposta, constadi vari elementi, organicamente disposti:

✓ la contemplazione in comunione con Maria di una serie di MISTERI della salvezza,sapientemente distribuiti in tre cicli, che esprimono il gaudio dei tempi messianici, ildolore salvifico di Cristo, la gloria del Risorto che inonda la Chiesa; contemplazione che,per sua natura, conduce a pratica riflessione e suscita stimolanti norme di vita;

Il Rosario e i “misteri della luce”

non è una riforma!

RO

SARIO

Page 7: 2003 02

7

✓ l’Orazione del Signore, o PADRE NOSTRO, che per il suo immenso valore è alla basedella preghiera cristiana e la nobilita nelle sue varie espressioni;

✓ la successione litanica dell’AVE MARIA, che risulta composta dal saluto dell’Angelo allaVergine (cfr. Lc 1,28) e dal benedicente ossequio di Elisabetta (cfr. Lc 1,42), a cui segue lasupplica ecclesiale “Santa Maria”. La serie continuata delle Ave Maria è caratteristicapeculiare del Rosario, e il loro numero nella forma tipica e plenaria di centocinquanta, pre-senta una certa analogia con il Salterio ed è un dato risalente all’origine stessa... Ma talenumero, secondo una comprovata consuetudine, diviso in decadi annesse ai singoli misteri,si distribuisce nei tre cicli anzidetti, dando luogo alla nota Corona di cinquanta Ave Maria,la quale è entrata nell’uso come misura normale del medesimo e, come tale, è stata adottatadalla pietà popolare e sancita dall’Autorità Pontificia, che la arricchì anche di numeroseindulgenze;

✓ la dossologia GLORIA AL PADRE che, conformemente ad un orientamento comune allapietà cristiana, chiude la preghiera con la glorificazione di Dio, uno e trino, dal quale, peril quale e nel quale sono tutte le cose (cfr. Rm 11,36). Questi sono gli elementi del santoRosario” (Marialis cultus nn. 49-50).

2 Se si modificano questi elementi essenziali, così chiaramente determinati, non si può parla-re propriamente di “ROSARIO”, bensì di “PII ESERCIZI che traggono ispirazione dalSanto Rosario. Tra essi, desideriamo indicare e raccomandare quelli che inseriscono nelloschema consueto delle celebrazioni della Parola di Dio alcuni elementi della Corona dellaBeata Vergine, quali la meditazione dei misteri e la ripetizione litanica della Salutazioneangelica. Tali elementi acquistano così maggior risalto, essendo inquadrati nella lettura deitesti biblici, illustrati con l’omelia, circondati da pause di silenzio, sottolineati con il canto.Ci rallegra sapere che tali esercizi hanno contribuito a far comprendere più compiutamentele ricchezze spirituali del Rosario stesso e a rivalutarne la pratica presso associazioni emovimenti giovanili” (Marialis cultus n. 51).

3 In tale sapiente prospettiva ci pare rientrino i “MISTERI DELLA LUCE” proposti dal S.Padre Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica “Rosarium virginis Mariae” del 16 ottobre2002: PII ESERCIZI che “rispettando la struttura ampiamente consolidata” del Rosario(Rosarium Virginis Mariae n. 28), ne ampliano lo spazio contemplativo, come “opportunaintegrazione... lasciata alla libera valorizzazione dei singoli e delle comunità (...) senza pregiu-dicare nessun aspetto essenziale dell’assetto tradizionale” (Rosarium Virginis Mariae, n. 19).

4 Perciò non sono equiparabili i cinque “Misteri della luce” ai quindici tradizionali dellastruttura ternaria (gaudiosi, dolorosi, gloriosi) che, dice il Papa, va “rispettata”.L’ammirazione e l’amore che pervadono tutta la Lettera vanno al Rosario tradizionale rac-comandato dalla Madonna nelle apparizioni; recitato e meditato, vissuto e propagato oggi enei secoli passati dall’attuale Sommo Pontefice e dai suoi Predecessori, dai Santi e dalpopolo di Dio con i suoi pastori. È il Rosario cui è rivolta l’appassionata invocazione del B.Bartolo Longo, fatta propria dal Papa a conclusione della Lettera: “O Rosario benedetto diMaria, catena dolce che ci rannodi a Dio ... noi non ti lasceremo mai più...”.

tratto dal Supplemento a: IL NOSTRO ROSARIO

Page 8: 2003 02

8

Carissimi lettori, sono un giovane novizio domenicano, che ha scoperto la sua chiamatagrazie al Rosario. In un clima dove sembra sorpassata questa preghiera, in unione col SantoPadre Giovanni Paolo II che, lo scorso 16 ottobre 2002, l’ha riproposto come mezzo che mettein contatto con Dio, ho voluto cercare le motivazioni e le radici di questa preghiera. Per poterdare qualche indicazione più approfondita, in forma storico-descrittiva di tale modo di entrare inmaniera diretta in contatto con la sfera del divino.

Oggi si punta l’attenzione a tutt’altro: da parte dei giovani si cerca il divertimento più sva-riato e spesso sfrenato, e i teologi e i pastoralisti non hanno più dove sbattere la testa per cercaredei modi per coinvolgere l’attuale società, che sembra andare sempre più allo sfacelo, per met-terla così in contatto con Dio per scoprirlo, conoscerlo e amarlo e così dare sfogo al bisognointeriore, connaturale all’uomo, di serenità e pace per avere la certezza che solo in Dio si puòtrovare tutto questo.

E proprio in questa atmosfera, dove si cercano modi e ragioni per attrarre, penso che con lasemplicità di tale preghiera si possa più di ogni artificioso modo culturale, artistico o pastorale,arrivare più direttamente al cuore dell’uomo.

Certo, è vero che, a sentirlo recitare, spesso superficialmente, ci può essere un rigetto, spe-cialmente da parte dei giovani, ma proposto secondo i modi e le forme che la Chiesa nei secoliha suggerito, penso che ancora oggi questa forma può attirare e aiutare l’uomo a entrare in unintimo rapporto con Dio che vuole, e lo fa, lavorare all’interno della profondità del cuore del-l’uomo, e così dargli se stesso .

E proprio per questo motivo ho voluto puntare la mia attenzione su questa preghiera, perpoter dare piena risposta a chiunque si affaccia per la prima volta al Rosario, e per chi già lo fa,dare una esplicitazione per poterlo recitare meglio e con più convinzione.

La parola “Rosario”, che nella storia verrà dato come nome alla pia preghiera dedicata alla

di Fra Vincenzo Rosario Maria Avvinti OP, novizio

RO

SARIO

Page 9: 2003 02

9

Madre di Dio, significa “ghirlanda di rose”.La rosa è il fiore che da sempre si sceglie per manifestare stima e amore alla persona

amata. Il Rosario quale preghiera a Maria e, con Maria, a Gesù Cristo suo figlio è quindi unsimbolico omaggio floreale a Lei, per significarle il nostro affetto; è una preghiera semplice chemuove il cuore: alla conversione, all’intercessione, alla contemplazione e alla evangelizzazione.

Meditando gli episodi principali della vita di Gesù e Maria, chiamati Misteri perché rivelanoil misterioso e amorevole intervento di Dio nella storiaumana, il cristiano sente il bisogno: di cambiare e didiventare migliore (ecco la conversione), di pregare per-ché il Signore lo aiuti nel suo cammino (ecco l’interces-sione), di amare intensamente le cose di Dio trovando inesse una pienezza di bene (ecco la contemplazione) einfine di comunicare agli altri quelle verità divine chedanno significato e gioia all’esistenza (ecco l’evangeliz-zazione).

Sull’esempio del Santo Padre Domenico, che recita-va mille volte al giorno la prima parte dell’Ave Maria(secondo la conoscenza e le modalità del tempo), medi-tando e poi predicando gli eventi principali dellaRivelazione cristiana, diffondendo così questo modo dipregare, i suoi figli hanno sviluppato la devozione delSanto Rosario e ne sono diventati i primi propagatori.

Tra questi domenicani si sono distinti: Alano de laRoche (1475), che iniziò la pratica del Rosario e diffusele confraternite del rosario in tutta Europa; GiacomoSprenger (1495), che divise i Misteri in: gaudiosi (dellagioia), dolorosi (del dolore), gloriosi (della gloria); ilpapa domenicano S. Pio V (1572), che definì la formatradizionale del rosario e ne istituì la festa dedicata alla Madre di Dio con il titolo di Regina delRosario; e infine il Beato Bartolo Longo, quale apostolo del rosario e fondatore del Santuario,con tutta l’opera annessa, di Pompei.

Nella recita di questa amorevole preghiera, che preferisco chiamare celebrazione, la pacataripetizione dell’Ave Maria si trasforma in dolce melodia, che accompagna il cuore in un climadi quiete e all’ascolto delle verità divine contemplate nei misteri, diventando così un mezzosemplice ed efficace per parlare con Dio o di Dio, come faceva sempre S. Domenico.

Paolo VI, nell’esortazione apostolica “Marialis Cultus”, sottolineando i due caratteri di que-sta preghiera, personale e comunitaria, lo indica anche come preghiera della famiglia, perchécon questa preghiera si uniscono mente e cuore di ogni persona con Dio e si fortificano nello

Page 10: 2003 02

10

stesso tempo gli affetti, rinsaldando così la pace familiare.Per sottolineare l’importanza di questa preghiera, la Chiesa ha concesso l’indulgenza plena-

ria quando se ne recita almeno una parte, cioè i cinque misteri, professando la fede e pregandoper la Chiesa. Personalmente ritengo che con questa preghiera tutti (adulti, bambini, giovani eanziani e in ogni circostanza, salute o malattia, gioia o dolore) entrano in un contatto meditativodei misteri della vita di Nostro Signore, ciascuno con le proprie capacità, unendosi a Lui in un

abbraccio continuo: di amore e tenerezza, di impegno edi missione, di perseveranza e fedeltà, accompagnati dasua e nostra Madre Maria.

Pio VI paragonava il Rosario all’angelo consolatoredell’Orto degli Ulivi; Pio IX lo definiva il tesoro più pre-zioso del Vaticano (dando spiegazione ad un visitatoreche gli chiedeva quale fosse la cosa più preziosa delVaticano); S. Teresa d’ Avila chiamava il Rosario, catenache unisce il cielo e la terra, ancora di salvezza per tutti icristiani (immaginando la corona che porta alla punta lacroce come la catena della nave che alla punta portal’ancora); S. Alfonso Maria de Liguori si impegnò arecitarlo ogni giorno facendolo diventare un voto perso-nale; Luigi XIV, che si faceva l’onore di recitarlo, dice-va: “questa è un’abitudine che ho preso dalla regina miamadre, e mi spiacerebbe assai di ometterne la recitaanche un solo giorno”, e tanti altri uomini di Stato:Gorgia Moreno, Daniele O’Connell; artisti: Mozart,Haydn, amarono praticare questa santa devozione! Delresto ovunque apparsa, la nostra regina Madre (a Fatima,a Lourdes, etc.) è apparsa sempre con il Rosario in manochiedendone la recita: per la conversione dei peccatori,per la pace, etc.

Per me il rosario oggi è quell’elemento che mi permette di entrare con semplicità nellasfera del divino, stringendo un contatto che mi porta a vedere l’immagine di Dio, messa in mesin da quando mi ha pensato. Il Rosario mi fa vedere la mia persona come una massa dentro laquale è la sua immagine, (“Creò l’uomo a sua immagine e somiglianza”) e come nella venapoetica dello scolpire di Michelangelo, che da una massa di marmo toglie le parti in più per por-tare alla luce l’immagine che ha visto in essa con gli occhi interiori, così il Rosario per me è unaiuto a vedere attraverso la meditazione, l’orazione e la contemplazione, i pezzi superflui, pertoglierli nella quotidianità della mia vita (quasi come in un processo di rassomigliamento) e conla serenità che da questo sprigiona: (amore, tenerezza, entusiasmo) mi porta a intravvedere la

Page 11: 2003 02

11

mia realizzazione nel mondo che mi circonda.S. Teresa del Bambino Gesù sognava di far scendere dal cielo una pioggia di rose sulla terra;

a me invece piace immaginare che tutti - con la recita del rosario -, moltiplicando gli atti e leprove di amore per la nostra Regina Madre e per suo figlio -, facciano salire dalla terra al cielo lamedesima pioggia di rose in modo che si incontrino i due rosari: quello di Maria che tiene fra lemani (nelle apparizioni con i pastorelli a Fatima e a Bernardette a Lourdes) è il nostro che comeatto di amore e donazione totale di noi stessi gli offriamo.

Oggi, come dicevo prima, il Rosario può sembrareuna preghiera noiosa, di assoluta distrazione, vuota, e avolte, quando è recitato in chiesa comunitariamente,quasi di disturbo e, specialmente per i giovani, sembrasempre più improponibile perché presentato come un“mattone”.

Il Rosario è un metodo di preghiera indiscutibilmen-te valido per chi vuole crescere nella santità e sa pregarecon la corona in mano; recitare preghiere insegnatecidalla Sacra Scrittura e dalla Chiesa, meditando con fedee amore i misteri della redenzione dell’uomo, è indub-biamente una gran bella preghiera, una preghiera insie-me mentale e vocale, che unisce nella lode e adorazionedi Dio il corpo e l’anima, impegnando così tutto l’uomo.Si tratta dunque, per chi sa pregare, di ricorrere agli attidelle virtù teologali (fede, speranza e carità) perché esse,attuate dalla grazia divina, realizzino la nostra elevazio-ne spirituale e l’unione a Dio, nella quale credo che con-sista l’essenza stessa della preghiera.

Il Rosario inoltre è una semplice ed elementarescuola di preghiera per chi non sa ancora pregare e vuoleimparare. Per loro scrivo queste umili parole che spero infervorino i cuori di chi le legge. Adalcuni di loro, che per imparare a pregare devono acquistare certe disposizioni interiori e ad altriche già le possiedono o stanno acquistandole, perché possano essere aiutati da piccoli accorgi-menti nella recita delle decine.

A quelli che non sanno pregare col rosario e non vogliono nemmeno impararlo e addirittu-ra si sentono infastiditi da questo, non ho nulla da dire se non che non parlino contro una piapratica che non conoscono abbastanza bene per esperienza personale, non ne neghino il valore enon prendano in giro chi lo vive, perché i suoi meriti sono grandi e la sua efficacia è notevole.E’ infatti scuola di contemplazione e di vita apostolica, oltre che di cristianesimo modellato suCristo.

Page 12: 2003 02

12

Il Rosario, dicono i suoi detrattori “è una preghiera eccessivamente ripetitiva e perciò nonspontanea”. Ma se esiste una preghiera meccanica questa non è certamente il Rosario che èprincipalmente meditazione e contemplazione dei misteri della vita di Gesù Cristo e di Maria,sua e nostra Madre, accompagnata dalla recita delle preghiere più belle del cristianesimo: ilPater, l’Ave Maria e il Gloria Patri.

A. D’Amato nella “Devozione a Maria e la vocazione domenicana” scrive: “la preghieraperò senza la meditazione può divenire meccanica, seinvece è accompagnata dalla meditazione ottiene la gra-zia della contemplazione”.

S. Bernardo a tal proposito scrive ancora:“Camminiamo sui due piedi della contemplazione edella preghiera, la meditazione insegna ciò che ci manca,la preghiera ci ottiene che non ci manchi. La prima ciindica la strada, l’altra ci guida. Con la meditazioneconosciamo i pericoli che incombono su di noi, permezzo della preghiera li evitiamo con l’aiuto delSignore”.

Paolo VI scrive: «La contemplazione è elementoessenziale del rosario. Senza di essa il rosario è corposenza anima e la sua recita rischia di divenire ripetizionedi formule e di contraddire l’ammonimento di Gesù:“quando pregate non siate ciarlieri come i pagani, checredono di essere esauditi in ragione della loro loqua-cità» (Mt. 6,7). E A. D’Amato continua: “certamenteanche il Rosario, come qualsiasi altra forma di preghiera,è esposta al pericolo dell’abitudine e della ripetizionemeccanica. Ma il Rosario per sé lo è meno di ogni altrapreghiera, perché sollecita continuamente l’attenzione e

l’interesse dell’animo, offrendo a ogni mistero nuova materia di riflessione”. Il Rosario, inteso rettamente, è la preghiera più contemplativa di tutte. La meditazione dei

misteri è la vera anima del rosario. E’ necessario passare da questa meditazione molto facile,prima di elevarsi alla vera contemplazione. Per questo il Rosario è scuola di contemplazione;innalza a poco a poco al di sopra della preghiera vocale e della meditazione ragionata. Dallameditazione dei misteri si acquista quell’unione intima con Dio, che porta alla contemplazione.

“Per i quindici gradini di questa scuola - scrive S. Luigi Grignion da Montfort - ti riusciràdi salire di virtù in virtù, di chiarezza in chiarezza e giungerai facilmente, senza illusioni, finoalla pienezza dell’età di Cristo “ (Segreto ammirabile del S. Rosario, Roma 1960, p. 78).

Il Rosario così ripassa continuamente i misteri della fede in un clima di preghiera; è perciò

Page 13: 2003 02

13

una chiara professione di fede divenuta preghiera. Oltre i misteri, anche le preghiere proprie delrosario si prestano moltissimo alla contemplazione. Se ogni preghiera è via alla contemplazione,a maggior ragione lo sono il Pater, la preghiera fiorita dal cuore di Gesù, l’Ave Maria, che rievo-ca i misteri della natività del Salvatore e il Gloria Patri, che ci immerge nel mistero della Trinità.Nessuna preghiera è più adatta, proprio per il suo carattere di preghiera orale e di meditazionedei misteri della vita di Gesù e di Maria, a introdurre il cristiano apostolo per vocazione nell’or-dine della carità, che lo rende idoneo a parlare in nome diDio.

Offrendo alla meditazione le principali verità dellafede e gli avvenimenti più salienti della vita delRedentore e della Vergine Maria, rivolgendo continua-mente il pensiero alla Vergine santa e a Cristo, “il fruttobenedetto” del suo seno; rievocando i misteri dell’incar-nazione del Verbo eterno, della nascita, della vita, dellapassione, della risurrezione e della glorificazione diMaria, il rosario offre alla meditazione un ricco nutri-mento spirituale e permette di rivivere i misteri della sal-vezza, diventando così un continuo alimento di fede eperciò la migliore preparazione all’attività apostolica.

Il cristiano che recita il rosario e vive nell’assiduameditazione della carità di Cristo e di Maria non può nonsentire il dovere di regolare con la carità tutta la propriavita. E la crescita della carità è sempre la migliore prepa-razione all’attività apostolica.

I misteri del Rosario, dall’annunciazione alla glorifi-cazione di Maria e dei santi, indicano l’ascesa progressi-va dell’apostolo nel suo incarnare la parola di Dio perviverla nella carità (misteri gaudiosi); nel suo purificarsiin unione alle sofferenze di Cristo e in comunione con Maria (misteri dolorosi) e nella speranzadel premio per la sua fedeltà e la sua cooperazione al mistero della salvezza (misteri gloriosi).

Il Rosario è una lettura del Vangelo in chiave mariana. Possiamo dire che è il quinto vange-lo: il vangelo secondo Maria. Il Rosario infatti mette l’anima nelle medesime disposizioni diMaria per contemplare la vita di Cristo. Non agì diversamente la beata Vergine quando era sullaterra: meditò sulle virtù e le sofferenze di Cristo.

Nel Rosario vediamo nascere Cristo, lo vediamo crescere accanto a Maria, lo vediamoamare, operare, soffrire, morire come lo vide sua Madre. Il Rosario perciò è un modo di pene-trare nell’intimità della vita di Maria per meglio apprendere da lei il mistero di Cristo.

Nel Rosario meditiamo il Vangelo con lo spirito di Maria e in comunione con Maria, che al

Page 14: 2003 02

14

mistero salvifico cooperò in modo del tutto speciale. Maria - ha detto Paolo VI è il “migliorposto di osservazione per contemplare il mistero di Cristo”; nel Rosario questa contemplazione“mariana” si fa progressivamente immedesimazione con lei nel pensare, amare, vivere il miste-ro “come lei lo ha vissuto” (Allocuzione dell’8 ottobre 1969). L’esperienza di Cristo, Maria l’eb-be nel momento dell’Annunciazione; e da quel momento, nella sua vita, dovette continuamenteconfrontare, in un’intima riflessione di fede (Luca 2, 19 e 51), questa sua personalissima espe-

rienza coi fatti successivi della vita di Cristo. Il Rosario - dice ancora Paolo VI - “mette al passo

con Maria, obbliga a subirne il fascino, il suo stile evan-gelico, il suo esempio educativo e trasformatore; è unascuola che ci fa cristiani” (Paolo VI Allocuzione, 8 otto-bre 1969). I misteri del rosario ancora riflettono lo sche-ma del primitivo annuncio della fede; il Rosario ripropo-ne il mistero di Cristo nello stesso modo in cui è visto dasan Paolo nel celebre “inno” della Lettera ai Filippesi; ecioè umiliazione, morte ed esaltazione di Cristo.

Il Verbo eterno, scrive san Paolo, “pur essendo Dio,annientò se stesso e, presa forma di servo, si fa simileagli uomini” (mistero dell’Incarnazione, misteri gaudio-si); “umiliò se stesso facendosi obbediente sino allamorte e alla morte di croce” (misteri dolorosi). “Per que-sto Dio lo esaltò e gli donò un nome che è sopra ognialtro nome, affinché nel nome di Gesù ogni ginocchio sipieghi in cielo in terra e negli inferi e ogni lingua confes-si che il Signore Gesù Cristo è nella gloria di Dio Padre”(misteri gloriosi) (Fil. 2, 6-11).

Nella meditazione dei misteri del rosario, tutto il“Credo” passa sotto gli occhi del credente in modo con-creto, mediante la vita di Cristo, che discende verso gliuomini e sale al Padre per condurre gli uomini a Lui. È

tutto il dogma cristiano che viene meditato nella sua elevatezza, affinché si possa penetrare sem-pre più il mistero e possa essere nutrimento spirituale.

La meditazione dei misteri della vita di Gesù e di Maria è dunque crescita di fede; ma èanche crescita delle virtù che gli stessi misteri offrono alla nostra riflessione: l’umiltà di Maria,per esempio, la sua illimitata fiducia in Dio, la sua carità e soprattutto l’amore di Cristo per ilPadre e gli uomini e la totale adesione sua e della beata Vergine alla volontà del Padre.

Nella meditazione dei misteri tutta la vita morale e spirituale viene confrontata coi grandimodelli: Gesù e Maria. Così i grandi misteri della loro vita diventano i misteri della nostra vita.

Page 15: 2003 02

15

Ogni mistero richiama una virtù: l’umiltà, la carità, la pazienza, la fiducia in Dio, ecc.Leone XIII in una sua enciclica presenta il Rosario come rimedio a tre mali fondamentali

che affliggevano la società del suo tempo, ma che sono anche mali di tutti i tempi. Primo: l’av-versione alla vita umile e laboriosa, che il Rosario guarisce con le lezioni dei misteri gaudiosi;secondo: l’orrore della sofferenza e del sacrificio, che il Rosario guarisce mediante la contem-plazione affettiva dei misteri dolorosi; terzo: l’indifferenza verso i beni futuri, che il Rosarioguarisce con la meditazione dei misteri glorio-si (Leone XIII, Enc. Laetitiae sanctae, 8 set-tembre 1893). “Il Rosario - scrive il p. Gar-rigou Lagrange - è molto pratico: viene a pren-derci in mezzo alle nostre gioie troppo umane,spesso pericolose, per farci pensare a quellemolto superiori della venuta del Salvatore.Viene a prenderci anche in mezzo alle nostresofferenze, spesso irragionevoli, talvolta acca-scianti, quasi sempre mal sopportate, per ricor-darci che Gesù ha sofferto molto più di noi eper amor nostro e per insegnarci a seguirloportando la croce che la Provvidenza ha sceltoper purificarci. Il Rosario viene finalmente aprenderci in mezzo alle nostre speranze troppoterrene per farci pensare al vero oggetto dellasperanza cristiana, alla vita eterna e alle grazienecessarie per giungervi, col compimento deigrandi precetti dell’amore di Dio e del prossi-mo” (In La Madre del Salvatore e la nostravita interiore, Firenze 1965, pp. 347-48).

In conclusione: il Rosario guida i fedeli adapprofondire e a celebrare il mistero pasqualedel Verbo che si fa uomo, che vive, muore,risorge e ritorna al Padre per la salvezza degli uomini. La riflessione sui misteri della vita, dellapassione e della morte di Cristo non può non spingere il fedele alla riconoscenza e quindi arispondere con una più generosa carità all’infinito amore di Cristo e della sua Vergine Madre.

Compendio del Vangelo, il Rosario ha del Vangelo la semplicità e la profondità. Per questasua semplicità e profondità è sicuro alimento di fede ai dotti e agli indotti; è efficace strumentoper guidare gli uomini a Cristo per mezzo di Maria e insegnare la verità della fede e la via dellaperfezione cristiana mediante la pietà.

Page 16: 2003 02

test

imonia

nze

Venendo ora al Movimento del Rosario, devo ammettere che è statauna bella sorpresa l’incontro con Fausto e la scoperta dei Domenicani, cheproprio non conoscevo sotto questo aspetto. Non mi ha stravolto la vita, masemmai è stata la scoperta di una compagnia di intenti, sensibilità, metodolo-gia che oso chiamare “comunione” che mi conforta ed allarga l’orizzonte delmio sentimento di gratitudine a Maria Santissima per quanto ha fatto e fa pernoi, e sul nostro futuro. Non vorrei sembrare presuntuoso, ma quanto stoscoprendo e vivendo del Movimento del Rosario, l’avevo già dentro nelcuore, perché credo mi sia stato donato da Lei cui mi sono affidato non solonelle intenzioni ma con fatti specifici accaduti nei momenti salienti della miavita. E’ che da soli si stenta ed è facile desistere e... Lei ci aiuta, ci sostiene eci conforta.

Un primo effetto è che si riprende un’iniziativa d’incontro ed annunciocon le persone più prossime e si desidera estenderlo anche ai più lontani, agliultimi e semplici, che spesso vengono trascurati dalle “astruse” catechesi deipiani pastorali. Non è facile perciò muoversi con questi sacerdoti e laicipatentati nostrani, che pensano a tutt’altro. Le iniziative semplici che per oraabbiamo iniziato e che vorremmo “volassero” devono sottostare a tempidiversi, nel rispetto dei ministri e della loro pigra sensibilità.

C’è però da notare che ultimamente il nostro pastore ha proposto, di suainiziativa, un triduo in preparazione ad una festività mariana... cosa mai suc-cessa prima, ed ha partecipato un bel gruppo di persone. Ci ha anche coinvol-ti nella preparazione... credo quindi che sapendo mortificare i “nostri” tempi,si possa ugualmente collaborare utilmente, con pazienza. G. B.

Mi chiamo Gianna, abito in un paesino della Bassa Friulana.Innovembre 2002 in occasione della festa della Madonna della Salute, abbiamoavuto tra noi Padre Mauro, frate domenicano che con la sua veste bianca, ilrosario appeso alla cinta e una grande carica spirituale ha portato luce nellenostre famiglie.

Ha accompagnato nell’intimità delle nostre case la statua della BeataVergine del rosario raffigurata con S.Domenico e S.Caterina e insieme a noiha meditato sui misteri del rosario.

Adesso siamo a Gennaio e la Madonna ha fatto la grazia di coinvolgeremolte famiglie che a turno la ospitano nelle loro case.

Un’esperienza molto bella che ha sicuramente rafforzato la fede dellanostra comunità.

Grazie alla Vergine che ci ha invitato a pregare con la preghiera così sem-plice ma tanto efficace: il Santo Rosario.

Grazie a P.Mauro che ha visitato i nostri ammalati e ha pregato con noicon semplicità abbandono e fiducia, grazie per il suo prezioso apostolato.

Ha a

ccom

pagn

ato.

..La

sco

perta

di u

na c

ompa

gnia

...

16

Page 17: 2003 02

17

Sono in circolazione dei volantini emanati da un certo “MovimentoRaeliano” che in Italia ha sede a Pordenone, i quali invitano i battezzati che nondesiderano appartenere alla Chiesa cattolica a chiedere che nel registro parroc-chiale dei battesimi venga apposta la dicitura: “non desidero più appartenerealla Chiesa cattolica con effetto immediato”, chiedendo inoltre al parroco didare una conferma scritta dell’avvenuta apposizione della richiesta dichiarazio-ne nel registro parrocchiale. Nel caso poi che il parroco non facesse pervenirela detta conferma, lo si minaccia di ricorrere a una non meglio definita“Autorità competente” chiamata “Garante della Privacy”.

Credo che i parroci andranno senz’altro incontro, seppur con dispiacere, aqueste richieste non perché intimoriti dalla suddetta minaccia, ma per un con-vinto e sincero rispetto della scelta degli interessati. Nessuno è tenuto ad appar-tenere per forza alla Chiesa cattolica; ha la libertà di abbandonarla o di nonentrarvi, anche se dovrà poi scontarne le conseguenze che, a detta del suoFondatore, un certo Gesù Cristo, non sono del tutto piacevoli. Infatti Egli diceai suoi apostoli: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatu-ra. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condanna-to” (Mt 16, 16).

Indubbiamente non ci si deve far cristiani né si deve restare nella Chiesa pertimore dell’inferno. Gesù desidera che chi viene a Lui lo faccia per amor suo e

ATT

ENZIO

NE

!

Battezzati

che abbandonanola Chiesa...

Page 18: 2003 02

18

del prossimo, con libero e convinto atto d’amore,anche se il desiderio di salvarsi e di evitare l’infernonon può né deve essere escluso.

Alcuni pensano che la minaccia dell’inferno fattain questa circostanza dal Signore impedisca di sceglie-re liberamente il cristianesimo, in quanto si agirebbespinti da una terribile minaccia. Ma la minaccia che faGesù nelle sue parole citate sopra, non è una sua ini-ziativa arbitraria, ma è nell’ordine stesso oggettivodelle cose. Sarebbe come se Voi vi avvicinaste incon-sapevolmente ai cavi dell’alta tensione, vi trovaste unavviso che dice: “Pericolo di morte”. Voi vi ritrarresteinorriditi e non pensereste affatto che quell’avverti-mento abbia represso la vostra libertà, anzi ringraziere-ste chi ha posto quell’avviso, perché in tal modo visalva la vita.

Qualcuno oggi pretenderebbe che l’esser cristianisia, come si dice, un “optional”, ossia una scelta senzaconseguenze: sia che tu scelga a favore o che tu scelgacontro, non ti capita nulla... sei libero di fare la tuascelta come sei libero di scegliere tra gli spaghetti o letagliatelle, di scegliere fra il mare o la montagna: nes-suno verrà a rimproverarti della scelta fatta.

Per la scelta cristiana non è la stessa cosa: essamette in gioco il nostro destino eterno, o di beatitudineo di dannazione. Nessun uomo al mondo può sottrarsia questa alternativa. Tutti, come dice Gesù, alla nostramorte dovremo comparire davanti al suo tribunale perricevere, a seconda delle nostre opere, il premio o ilcastigo.

Il fatto che non ci si salvi senza il battesimo e l’ap-partenenza a Cristo e alla Chiesa o il fatto che chi operail male o chi rifiuta Cristo e la Chiesa non si salvi, non èuna conseguenza stabilita da Dio capricciosamente oarbitrariamente: è un fatto di giustizia, è una cosa deltutto logica e naturale, che neppure Dio può impedire.Così come è logico che chi tocca i fili dell’alta tensionemuoia. Anzi qui Dio, se volesse, potrebbe miracolosa-

Page 19: 2003 02

19

mente impedire l’azione dannosa dell’alta tensione. Maneppure per miracolo può impedire a chi muore in pec-cato mortale di andare all’inferno.

Anche perché, tutto sommato, è l’interessato che ciha voluto andare rifiutando deliberatamente l’offerta disalvezza che gli viene da Cristo, il quale, da parte sua,offre a tutti i mezzi per salvarsi.

Ma qui sorge una domanda classica: e coloro che inbuona fede non conoscono il battesimo, Cristo o laChiesa? Che ne è di loro? Costoro, se non sanno, nonper colpa loro, che Cristo è l’unico salvatore, possonosalvarsi ugualmente a patto che seguano la loro buonacoscienza e facciano tutto il bene che possono. Costoro,come insegna la Chiesa, ricevono il cosiddetto “battesi-mo di desiderio”: le loro buone disposizioni moralifanno sì che, se essi fossero istruiti sulla necessità delbattesimo, lo chiederebbero senz’altro. Ma chi sa che ilbattesimo è necessario alla salvezza e lo rifiuta o lo rin-nega o non si comporta in coerenza con esso oppurecompie quell’atto suggerito dal Movimento Raeliano,non può salvarsi. Vogliamo sperare che coloro che ade-riranno all’invito di questo Movimento non si rendanoconto, in buona fede, del gravissimo gesto che fanno...e questo darà loro la possibilità di ricevere il perdonoda Gesù come Egli ha perdonato i suoi uccisori affer-mando che non sapevano quello che facevano.

Un’altra osservazione da fare al volantino. Essoriprende una tesi in circolazione da molto tempo,secondo la quale non sarebbe giusto battezzare i neona-ti, perché non possono ricevere il battesimo per liberascelta. Ma qui la libera scelta non c’entra né può esserechiamata in causa, appunto perché il soggetto non haancora raggiunto l’età di ragione: i genitori cristiani chebattezzano il loro bimbo sanno infatti da una parte chenon violano affatto la sua libertà, dato che non è ancorain grado di esercitarla, e dall’altra sanno -per fede - didare al loro bimbo, col battesimo, un tesoro preziosissi-mo, che sarà per lui un aiuto indispensabile per la cre-

Page 20: 2003 02

20

scita morale e spirituale e per il conseguimento delparadiso. Allo stesso modo la mamma dà il latte al suopiccolo sapendo che gli fa bene; e quale sarebbe quellamadre che, per dare il latte a suo figlio aspettasse checonseguisse l’età di ragione, affinché fosse il figlio achiederglielo liberamente? Quel figlio fa a tempo amorire prima!

Un argomento che un tempo si portava per sostene-re la prassi del battesimo dei neonati era che, se doves-sero morire senza essere battezzati, essi andavano al“limbo”. Che cos’era il “limbo”? Era uno stato di feli-cità naturale, ma con la privazione della visione beatifi-ca di Dio, che caratterizza il paradiso, accessibile soloai battezzati (anche col solo battesimo di desiderio).

La dottrina del limbo nasceva da un’interpretazio-ne rigorosa delle parole di Gesù sulla necessità del bat-tesimo che ho citato all’inizio, un’interpretazione che -ci si è accorti da qualche tempo - non teneva abbastan-za conto della misericordia divina, della volontà divinadi salvare tutti e dell’amore che Gesù aveva per i bam-bini. Questa dottrina del limbo non è mai stata dogma-tizzata dalla Chiesa, né trova esplicito fondamentonella Scrittura, benché avesse una lunga tradizione neisecoli passati, ma di valore semplicemente teologico,che non impegnava l’infallibilità del magistero dellaChiesa. Essa non compare mai nei simboli della fede enel magistero della Chiesa è scomparsa da più di duesecoli. Il nuovo Catechismo della Chiesa non ne parlaper nulla ed anzi sembra escluderla positivamente, lad-dove dice: “Quanto ai bambini morti senza il battesi-mo, la Chiesa non può che affidarli alla misericordia diDio... La tenerezza di Gesù verso i bambini... ci con-sente di sperare che vi sia una via di salvezza per ibambini morti senza il battesimo” (n° 1261).

Questo non vuol dire che anch’essi non si salvinograzie a Cristo. Ma come lo incontrano? -alcuni sisono domandati - E la risposta potrebbe essere questa,proposta da alcuni teologi: è possibile, per uno specia-

Page 21: 2003 02

21

le privilegio loro concesso dalla divinamisericordia che, al momento della loromorte mentre l’anima si separa dal corpo,Gesù vada loro innanzi e chieda loro sevogliono andare con lui in paradiso. Allorain quel momento ogni bimbo farà la suascelta per l’eternità, di andare o non andarecon Gesù, con le logiche rispettive conse-guenze che seguono. Secondo i teologi, gliangeli, all’inizio della creazione, furono sot-toposti da Dio ad una prova di fedeltà, eognuno in un attimo -essendo puro spirito -fece la sua scelta, irrevocabile e per l’eter-nità, pro o contro Dio, alcuni diventandoangeli santi, altri diventando demòni. Cosìdovrebbe essere per i suddetti bimbi: asecondo di come sceglieranno, alcuni diven-teranno per sempre degli “angioletti” mentrealtri dei “diavoletti” per l’eternità.

La Chiesa continua ancor oggi a racco-mandare il battesimo per i piccoli, sebbenenon più con quell’urgenza di un tempo,anche perché si vogliono favorire i battesimicollettivi, e prima che si faccia un numerodiscreto di bambini - con i tempi che corro-no - alcuni, i primi, fanno tempo a diventaregrandicelli. Ma la Chiesa è sempre unamamma premurosa, e non è quella stregaarcigna falsamente presentata dal volanti-no... ella non vede l’ora di dare a tutti ibimbi quello che Pietro chiama “il puro lattespirituale” (I Pt 2, 2): la grazia di Cristo checonduce alla vita eterna.

p. Giovanni Cavalcoli o.p.

Page 22: 2003 02

22

ma in questa occasione

Sabato 14 settembre si è svolto l’incontro regionale del Rosario marchigiano e que-st’anno ci siamo recati a Macerata. La giornata si è svolta secondo un ordine di

appuntamenti che richiamava chiaramente quello degli anni precedenti ma anche inquesta occasione la Madonna ci ha voluto fare un dono particolare, diverso da tutti glialtri... forse per dimostrarci ancora una volta come la sua compagnia ci riservi sempredelle sorprese e delle occasioni di crescita.

Ma, volendo descrivere il corso della giornata con un po’ di ordine, desidero ricor-dare il momento gioioso dell’arrivo, l’incontro dei pullman che quest’anno erano parti-colarmente numerosi e l’accoglienza dei collaboratori di Macerata. Poi la meditazionedei misteri del rosario e l’invito a gustare il momento della meditazione con maggiorconsapevolezza.

Padre Mauro non desiste dal ricordarci quanto proprio l’enunciazione del mistero ela sua meditazione costituiscano l’anima della preghiera prediletta di Maria... Ancora

RRAADDUUNNOO AA MMAACCEERRAATTAA

INCO

NTR

O M

ARCHE

Page 23: 2003 02

23

una volta ci ha invitato a portare questa consapevolezza nelle nostre realtà, nelle par-rocchie come nella recita personale, per imparare e sperimentare cosa significhi regala-re un po’ del nostro tempo, qualche secondo della nostra preghiera... a lasciar parlareGesù, ad ascoltare quello che i suoi misteri vogliono comunicare al nostro cuore.

Un piccolo accorgimento: attendere cinque secondi dall’enunciazione prima di ini-ziare la recita delle Ave Maria. Ma Gesù non ci ricorda forse che non chi dice “Signo-re, Signore” entrerà nel suo Regno ma chi fa la Sua volontà... e allora ecco che il Ro-sario ci viene ancora in aiuto: forse che durante la meditazione la Madonna non ci sug-gerirà qualche piccolo proposito? Quindi ecco la seconda proposta: legare ad ognirosario recitato un piccolo gesto, una piccola decisione, un insignificante ma fermoproposito che permetta alla Madonna di avvicinarsi a noi ogni volta un po’ di più.

È arrivato il momento del pranzo, sempre rigorosamente al sacco, così che fra loscambio di una fetta di formaggio e un po’ di dolce non manca l’allegria e abbiamomodo di conoscerci sempre meglio.

E poi si riparte con i pullman verso Macerata dove ci aspetta una gradevole pas-seggiata nel caratteristico centro storico: il sole, la compagnia e il paesaggio ci hannodisteso ed è bello poter e saper godere di queste gioie così semplici.

Ma , come diceva un famoso spot televisivo, «Non finisce qui» infatti la Madonnasta per donarci il regalo che ha preparato per l’incontro di quest’anno. La passeggiatatermina nella Chiesetta delle Suore Domenicane di clausura, le Monachette come lechiamano a Macerata. Qui ci aspetta il Signore Gesù... al centro della Chiesa, in unambiente particolarmente raccolto e reso più “terso” dalla presenza delle Monache. Èdifficile trovare un termine che descriva contemporaneamente l’atmosfera solenne cheè dovuta alla presenza del Santissimo e la freschezza, la dolcezza che ci hanno accom-pagnato durante tutta l’ora di adorazione. Ho partecipato altre volte all’Adorazione diGesù Sacramentato ma in questa occasione si è creata una comunione, un’intimità e unpersonale raccoglimento che si rendeva quasi palpabile. È raro che quasi duecento

Page 24: 2003 02

24

persone in una piccola chiesetta rimangano tanto tempo in silenzio e soprattutto inpreghiera... e si sentiva che era una preghiera sincera: ci avvolgeva e insieme ci chia-mava personalmente ad un dialogo con Gesù...

E poi la conclusione: la santa Messa e la gioia di abbracciare quel Gesù che ave-vamo adorato...

Grazie Maria, grazie Padre Mauro e grazie a tutte quelle persone che con la loropresenza hanno permesso alla Madonna di regalarci questa giornata!

Gianna

Il giorno 14 settembre 2002 ho partecipato per la prima volta al radunodegli aderenti al Rosario, nella località di Macerata.

È stato un incontro molto interessante: una giornata di preghiera, medita-zione e forte spiritualità.

Alla guida del gruppo (formato dalle varie parrocchie di Secchiano, Cagli,Fossombrone, Fano, Pesaro) era la simpaticissima Ilaria, sempre attenta e sol-lecita per tutto il percorso.

Nella Chiesa Francescana di Macerata, Padre Mauro ci ha arricchito sulla“Parola” di Dio, con utili riflessioni e suggerimenti e su come va meditato ilSanto Rosario.

La giornata di Macerata si è conclusa nel pomeriggio con la visita guidataalla città ed alla chiesa del monastero delle claustrali Domenicane, dove insie-me abbiamo lodato e ringraziato Dio, per averci donato una meravigliosa gior-nata di comunione, pace e serenità.

“Sia lode e onore a Te, Signore Gesù!”Maria Pia

Page 25: 2003 02

ogni

inco

ntro

div

enta

una

festa

... Carissimo P. Mauro,come vede siamo le suore domenicane di S. Caterina che dal 1998 lavo-riamo qui in Slovenia, a Pirano, sulla costa istriana, vicino a Trieste.

Ci è giunta, a sorpresa e graditissima, la rivista Rosarium... grazie!Non sappiamo quale angelo le abbia suggerito di farci questo “dono”.Siamo certe che Maria, Madre nostra amatissima, ha fatto la sua parteda buona mamma, come sempre, perché ci vede impegnate a diffonderela devozione del “suo Rosario” in queste terre così terribilmente provatedalla dominazione che ha fatto ogni sforzo per sradicare dai cuori ilsenso religioso della vita. Fortunatamente non è riuscito nel suo inten-to... infatti molte anime, ben radicate nella fede, ne sono uscite vincitri-ci, ed ora, la speranza di un risveglio della fede nei fratelli passa propriotramite loro.

Noi ci siamo rallegrate e caricate di fiducia quando abbiamo sco-perto nei fedeli della nostra parrocchia di S. Giorgio di Pirano, una con-vinta e tenera devozione al Rosario. Ci siamo subito messe all’operainvitando tutti quelli che lo desideravano a formare un gruppo di pre-ghiera in cui la meditazione dei misteri del Rosario diventasse“CUORE DELLA PREGHIERA”. Con entusiasmo hanno aderito subi-to una decina di persone ed insieme abbiamo programmato l’incontro escelta l’intenzione della preghiera. Presto il numero dei partecipanti èsalito a trenta.

Ci incontriamo ogni prima domenica del mese: leggiamo il Vangelodella domenica corrente e ad ognuno viene consegnato un foglietto colmistero del rosario da recitare tutto il mese, fino al prossimo incontro.Ogni incontro diventa una festa, cresce l’entusiasmo ed il numero e noisiamo grate al Signore che trova sempre il modo per sostenere la faticadi quanti lavorano nella sua vigna.

Il materiale, il foglietto col mistero e la meditazione da distribuireogni mese, ce lo prepariamo noi in lingua slovena o italiana, dato che ilgruppo è misto... e questo facilita il nostro lavoro di animatrici dato cheancora non conosciamo bene lo sloveno... abbiamo chi traduce e tra-smette il nostro pensiero.

Il nostro principale compito qui è “l’annuncio di Cristo ai fratelliattraverso la catechesi ai bambini e agli adulti”... è un campo immensodi lavoro: la ringraziamo ancora di cuore e ci raccomandiamo alle suepreghiere.

La comunità Domenicana di Pirano

25

Page 26: 2003 02

26

Sono Fausto, ho 32 anni, sono felicemente sposato con Lorenza e abbiamo una splendi-da bimba di 21 mesi di nome Elisabetta.

Tutto iniziò il primo gennaio del 2002 quando decisi di iniziare bene l’anno: “Oggi che èuna festa mariana ed è anche il primo giorno dell’anno mi iscrivo alla fraternita del rosario!”.Venni a casa da Messa, compilai il modulo ed imbucai... però aggiunsi anche una postilla: “sonoun webmaster cattolico, se serve...?!” (il webmaster è colui che crea e gestisce un sito in internet- n.d.r.)

Bene, direi che il resto lo lascio immaginare. Da lì è iniziata una fittissima corrispondenzacon il Padre promotore (P.Mauro) e si sono “inanellate” una serie di attività impensabili e incre-dibilmente di successo.

La chiave di tutto sta in quella nomina a Zelatore... sorpresi? Non per il “pezzetto dicarta”... ma per il valore intrinseco che ha! Ci avete mai pensato? E’ una sorta di “affiliazione”alla famiglia Domenicana che non deve e non può lasciare indifferenti. Penso infatti che chiun-que arrivi ad iscriversi ad una delle associazioni proposte, abbia dentro di sè la voglia di condi-videre con altri la propria devozione mariana pregando insieme. Da lì deve scattare PERFORZA il desiderio ARDENTE di comunicare anche alle altre anime ciò che si è scoperto pergrazia: “L’Amore alla madre di Dio e alla sua preghiera del rosario è segno di predestinazionedivina” (B. Alano de la Roche).

Essere Zelatore “Domenicano” del rosario ci dà il modo di diffondere questo segreto ancheagli altri e, ricordate, che “chi salva un’anima, salva se stesso” (S.Agostino).

Mi si potrebbe obbiettare che una persona può fare questa divulgazione anche senza esserenella fraternita o senza essere Zelatore. Siamo attorniati da “pie anime” che mosse dalla piùsincera generosità agiscono singolarmente ed individualisticamente... ma quanti “pericoli”: siinizia nella comunione di fede nella Chiesa, dalla quale si riceve, ritrovandosi poi a promuoverequalcosa di estremamente personale che si allontana inconsapevolmente sempre più dalla lucedelle fede per ripiegarsi in un intimismo fideistico fuorviante e pericoloso... e che dire dell’inti-ma e a volte arrogante “solitudine” in cui ci si ritira a causa degli immancabili smacchi... eancora, quale contro-testimonianza l’assurgere come un assoluto, il ritenersi gli unici illuminatipaladini di ciò che può e deve essere inteso e vissuto nel contesto comune di un’armonica dutti-lità che sfugge alla cocciutaggine, all’ostinazione ma soprattutto a quell’intoccabile protagoni-smo che riduce tutto alla visione del singolo.

Ma è questo il modo con cui promuovere il santo rosario? Promuovere, cioè, qualcosa che èstato donato alla comunione che costituisce la Chiesa... e che è stato donato come comunitario!

Essere Zelatore, per me, significa mettere a fattor comune quello che sono, donandolo

“Zelandolo... zelabile”

CO

LLABO

RATO

RI

Page 27: 2003 02

27

assieme a tutti gli altri per crescere insieme plasmandosi vicendevolmente sotto una guida rico-nosciuta. Significa sentirmi parte viva della Chiesa al fianco dell’ordine Domenicano nella dif-fusione di questo segreto. La Santa Vergine, i Santi e i Beati e lo stesso Santo Padre non cessanomai di indicare, nella meditazione Rosariana, una fonte di grazia, di salvezza meravigliosa e allaportata di tutti.

Bene, così nel giro di pochi mesi, con l’aiuto di un amico devoto mariano (Giustino) e dellenostre rispettive famiglie, è nato un gruppo di preghiera del “rosario vivente” in parrocchia conun incontro mensile ogni 13 del mese. In poco tempo abbiamo ricevuto una trentina di iscrizio-ni... Mi sono anche impegnato a diffondere, con copiosa abbondanza, il materiale che padreMauro mi dava a “vagonate”...«basta chiedere!»...

Così a Reggio Emilia si è mosso qualcosa.. nel vero senso della parola, cioè parecchi pelle-grini si sono aggregati alle iniziative del movimento. Ma ci pensate? Delle persone vanno aFatima o a Lourdes grazie a quei volantini che hanno trovato. Tutto ciò non vi fa sentire stru-mento di grazia? Il tempo impiegato nella divulgazione del materiale non vale più di qualchepenitenza o mortificazione? Lascio a voi la risposta .

A volte cerchiamo il modo per piacere di più a Maria e, chissà perché, pensiamo di piacere

MOVIMENTO DOMENICANO del ROSARIO

il

Il Padre Promotore

è stat nominat

ZELAT DEL ROSARIO

Page 28: 2003 02

28

alla Santa Vergine facendo le cose più strane mentre Lei, invece, è stataun esempio di semplicità. Amici del Rosario, non permettiamo ai falsidevoti di Maria d’ingannarci. Amare veramente Maria non può essereuna vocazione individuale piegata su se stessa, intimistica e dolente.NON c’è Amore in questi atteggiamenti, non c’è quella gioia che deveessere propria del cristiano, figuriamoci del cattolico (ricordateS.Paolo?). Non facciamoci prendere dai falsi pudori del mondo, da fintirispetti umani, da timori atavici o da una sensazione di timidezza, fran-camente immotivata. Lasciamo il “freno” a coloro che non credono o aidevoti perbenisti di facciata.

La mia testimonianza non vuole essere un “canto” fine a se stesso.Di perplessità ne ho avute, e ne ho; I NO! ci sono stati e sono ancheduri da “mandar giù”. A volte ci troviamo di fronte e persone, ancheconsacrate, che non vedono di buon occhio il Rosario, la beata Verginee contestano o osteggiano i nostri sforzi. Quando mi sono trovato indifficoltà, però, ho chiamato P. Mauro e mi sono lasciato guidare e“consolare”; chiedere è saggio e proficuo.

Confratelli del Rosario, la Vergine dice a Medjugorie “Pregate, pregate, pregate”; io nonvoglio entrare sull’autenticità delle apparizioni ma, indubbiamente, questo messaggio è estre-mamente evangelico (“Pregate sempre senza stancarvi”) e non può essere messo in discussione.Perciò mentre Preghiamo preghiamo preghiamo... Zeliamo, Zeliamo, Zeliamo.

Fausto Zelando il rosariomi sono Zelato anch’io.Zelando me stesso, ho zelato gli altri.Se noi zeliamo, zelando, zeleremo lo zelabile.Visto che lo zelabile è il mondoquanto zelamento dobbiamo fare.Per zelarenon lasciamoci zavorrare.Zavorra non ne cerchiamo per zelarequella che possediamo è meglio scaricare.Senza pesi, con amore, zelando di qua e di làseminiamo un po’ di dolce grano.La Zizzania cosi’ soffocheremo con l’amore della preghiera Mariana.

Page 29: 2003 02

29

La “peregrinatio Mariae” è stata promossa:

◗ Dal P. Promotore e dall'equipe di collaboratori della provincia di Udine: a Lestizza da Silvio Pagani dal 14 al 22 dicembre;

a Cassacco da Laura Pignattone dal 31 gennaio al 6 febbraio;

a Sclaunicco di Lestizza da Maria Mesaglio dal 21 dicembre all’11 gennaio;

a S. Maria di Lestizza in chiesa dal 9 al 22 novembre e dal 29 novembre al 6 dicembre; dalla famiglia Cattivellodal 6 al 14 dicembre;

a Mortegliano da Luigino Dosualdo dal 22 al 29 novembre; da Bruno Mondini dal 6 febbraio all’11 marzo;

a Marano Lagunare da Fabio Regeni dall’11 al 31 gennaio;

◗ dal Padre Promotore nella parrocchia dell'Immacolata di Montanara di Curtatone (Mn): nella frazione di Eremo: da Gianfranco Carmeli dall’1 al 8 febbraio, da Rosa Severino dall’8 al 15 febbraio,

nella frazione di Montanara: da Sante Benatti dal 12 al 18 gennaio; Santi Bianco dal 19 al 25 gennaio;

nella frazione di Grazie: da Erminio e Antonella Penna dal 25 gennaio all’1 febbraio;

◗ dal Padre Promotore a Tamai di Brugnera (Pn): da Gabriele, Daniela, Desirè e Riccardo dal 26 gennaio al 2 febbraio; da Franco Zanardo dal 2 al 8 febbraio, daGuglielmo Boer dal 9 al 16 febbraio, da Franco Bortolin dal 16 al 23 febbraio, da Daniela Nadin dal 2 all’8marzo; da Alessio Moras dal 23 all’30 marzo;

◗ dall'equipe di collaboratori della provincia di Milano e Varese: a Legnano (Mi) da Domenico Tridico dal 3 al 12 dicembre; da Giorgio Costa dal 13 al 27 dicembre; da MirellaCasella dal 28 dicembre al 4 gennaio 2003; da Maria Piccolo dal 5 all’11 gennaio; da Maria Rocca dall’11 al 18gennaio; da Gaetano Tarantino dal 18 al 25 gennaio; da Vincenzo Vozzi dal 25 gennaio all’1 febbraio;

a Rescalda (Mi) da Francesco Arrigucci dal 13 al 23 novembre;

a Limbiate (Mi) da Ofelia Saliano dal 23 novembre al 2 dicembre;

a Castellanza (Va) da Francesco Vozzi dall’1 all’8 febbraio;

◗ dalla zelatrice sig.a Maria Grazia Varaldo di Faenza (Ra): a Faenza (Ra) da Ivano e Elena Valmori dal 15 ottobre al 20 novembre;

a Granarolo Faentino (Ra) in parrocchia dall’8 al 9 marzo.

Page 30: 2003 02

nuov

i isc

ritti

al m

ovim

ento

dom

enica

no d

el ro

sario

A) SONO STATI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEL ROSARIO VIVENTE:1. dalla segreteria: Daria Pisoni Brambilla di Peschiera Borromeo (Mi), Giulio Carducci di Pontetaro (Pr), Maria TeresaPiumatti di Bra (Cn), Daniela Rescalli di Milano, Antonietta Cosentino di Guastalla (Re), Maria Ester Marchini di Suzzara(Mn), Maria Grazia Magotti di Parma, Maria Concetta Basile e Antonella Maria Ceccarelli di Cervia (Ra), Silvia Zaccarinidi Fidenza (Pr), Nicola Coniglio di Roma, Paola Ripalti - Maddalena Bergami - Dora Iacovone e Nella Ripalti Sabbatuccidi Pesaro.2. da Giovanni Dalla Casa di Santerno (Ra): Amalia Dabbene, Maria Pia Alessi, Adele Penso, Francesca Dalprato,Luciana Emiliani, Maria Montanari, Laura Triossi, Tito Zaffi, Renato Zinzani, Dina Margotta, Marisa Tampieri, Pina Arenadi Ravenna; Supremo Ballardini e Loretta Ciceroni di Voltana (Ra), Maria Lattuga di Cotignola (Ra).3. da Paolina Panfili di Tamai di Brugnera (Pn): Paolina Panfili, Umberto Santarossa, Ofelia Bertolo, AugustaBortolin, Silvia Poles, Lucia Basso, Caterina Bonadio, Rosa Gardenal, Maria Luisa Santarossa, Silvana Bortolin, DanielaCrisostolo, Silvana Morandin, Fiorina Bozzetto, Lorena Venier, Demitri Bozzetto di Tamai di Brugnera (Pn).4. da Pierina Santarossa di Tamai di Brugnera (Pn): Pierina Santarossa, Giuseppina Turchet, Elena e AnnamariaUliana, Alessandra e Gabriele Verardo, Margherita Alfier, Tullio Verardo, Italina Dal ben, Edy Pivetta, Silvana Perinot,Maria Zorzetto, Elisa Zanardo, Angela Bozzetto, Silvia Verardo di Tamai di Brugnera (Pn).5. da Gabriella Pavan di Tamai di Brugnera (Pn): Gabriella Pavan, Giorgio - Lucia - Stefania - Maria Pia eGraziella Santarossa, Adriana Bortolin, Marianna De Pecol, Gianna Menegotto, Assunta De Marchi, Giuseppina Faggion,Natalina Battistuzzi, Marilena Bertolo, Francesco Covre e Rosalia Camerin di Tamai di Brugnera (Pn).6. da Anna Maria Motzo di Tamai di Brugnera (Pn): Anna Maria Motzo, Renzo - Paola e Laura Stefanel, Luisa eAntonella Sacilotto, Sabrina D’Arpino, Ernesta L’Aghi, Daniela Comin, Marcella Goiociocea, Lina Zanardo, EmmaSantarossa, Caterina Verardo, Irma Paro, Alberto Zanchetta di Tamai di Brugnera (Pn).7. da Fioretta Bononi di Tamai di Brugnera (Pn): Fioretta Bononi - Anna Bortolin - Valentina e Augusta Santarossa -Augusta Biscontin - Graziella Barazza - Giuseppe Piccolo - Anna Sabagnuc - Rita Verardo - Teresa Zaccarin - RaffaellaPivetta - Maria Zanette - Gina Basso -Ortensia Mezzarobba di Tamai di Brugnera (Pn), Lucina Bortolin di Palse di Porcia (Pn).8. da Suor Maria Rosilda Favaretto di Tamai di Brugnera (Pn): Regina Piccolo - Lidia Sfredo - Olga Mik - RosinaPivetta - Maria Zanette - Maria Breda - Giannina Giust - Angelina Bertolo - Elia Santarossa e Roberta Brisotto di Tamai diBrugnera (Pn), Angelina Brisotto di Maron di Prata (Pn), Santina Pavan e Rino Pesot di Camol di Brugnera (Pn), PierinaMoro e Anna Maria Mio Bertolo di Palse di Porcia (Pn). 9. da Suor Maria Rosilda Favaretto di Tamai di Brugnera (Pn): Giorgina Pavan di Camolli di Fontanafredda (Pn),Maria Negro - Rita Puiati - Cristian, Chiara e Claudio Dal Mas - Tania Bortolin - Katy Copat - Vanna Prosdocimo - LoredanaBoem - Federica Mezzaroba - Tiziana Pavan - Edy e Alessandra Basso - Nadia Trevisan di Tamai di Brugnera (Pn).

B) SONO STATI ISCRITTI ALLA FRATERNITA O GRUPPO DEL ROSARIO:1. dalla segreteria: Francesco Aronadio di Palermo; Anna Aiello di Spezzano della Sila (Cs), Maria Monesi diMantova, Oriano Luigi Bezzi di Piangipane (Ra), Rosario Crapitti di Palermo; Giovanni Marchesi di Torino, Carmine Tisbodi Lendinara (Ro), Mariella Onorati di Accettura (Mt); Loredana Spotti di Madregolo (Pr); Lia Panichi di Porto PotenzaPicena (Mc); Rosanna Pisanti di Rescalda (Mi); Antonio D’Angelo di Cutro (Kr); Franca Bergamaschi di Eremo di Curtatone(Mn), Enzo Ferraro di Roma, Celestina Cermeri di Agugliano (An).2. dalla sig.a Giulia Sparapani di Ancona: Maria Marini di Passo Varano (An); Aida Rossi Del Rio di Fabriano(An); Maria Rita Scarponi di Loreto (An), Enza veraci - Maria Baro - Angela Moroni ed Eliana Giulietti di Osimo (An);Anna Consiglio di Collemarino (An); Patricia Rodriguez de Souza - Paolo Carotti - Patrizia Casanova - Hedda Delisio -Silvana Carluccio - Vittoria Moglie e Massimo Mengarelli di Ancona.

C) SONO STATI ISCRITTI ALL’ORA DI GUARDIA:Anna Aiello il 13 di ogni mese dalle 15 alle 16; Francesco Genova il 29 di ogni mese dalle 7 alle 8.

D) SONO STATI NOMINATI ZELATORI O ZELATRICI:Oriano Luigi Bezzi di Piangipane (Ra).

Ricordo che per gli iscritti (vivi o defunti) alle Associazioni del Rosario nella Basilica Patriarcale di S. Domenico a Bologna nelle prime quattro domeniche del mese, alle ore 18, viene celebrata una santa messa.

30

Page 31: 2003 02

HANNO INVIATO OFFERTE:

1) per onorare la B.Vergine, sostenere ROSARIUM e il Movimento del Rosario:Alessandra Dubrovich, Elena Cecchi, Maria Alberighi, Partecipanti alla “Peregrinatio Mariae” di Rescaldina(Mi), Monica Bianchi, Ina Insimanno Conti, Gabriella Craboledda, Luca Cremonesi, Anna De Pascalis,Salvatore Francavilla, Lina Moretti, Suor Angelica Bruno, Flavia Lattanzi, Cesare carloni, Domenicane delS.Rosario di Melegnano (Mi), Maria Giorgetti, Angela Mariani, Giovanna Venturini, Gabriella Bertinelli,Maria Gabriella Cossignani, Girardello Turri, Eva Macchiarulo, Padri Domenicani, Suor Bernadetta Tosi,Società META s.r.l., Società REMONDI s.n.c., Nicla Taborelli, Valvo Paola, Nevona Trentin, VandaToppano, Stella Tombolesi, Maria Taffetani, Luigina Tienghi Schiesaro, Lucia Schiavo, Marisa Sbriscia, PinaSacci con 23 abbonamenti, Maria Renzi, Miriam Querzola, Maria Polenta, Piccola Opera del DivinoAmore, Antonio Petrelli, Raffaello Persici, Partecipanti alla “Peregrinatio Mariae” nella provincia di Udine,Maria Concetta Pace, Maria Luisa Odifreddi con 4 abbonamenti, Giuliana Montoncello, Dr. RosinaMelissano, Anna Rosa Guiducci, Graziella Garavini, Emilia Gallazzi, Domenicane di Rovato (Bs),Domenicane di S. Caterina di Venezia, Fernando Dattisi, Palma Cornago, Natalina Bruttomesso, Anna SoruBrau, Giuliano Aimi, Suor Maria di Montfort, Olivia Marini, Maria Angeli, Alba Fabian, Elisabetta Grandi,Paolo Vezil, Partecipanti alla riunione dei collaboratori del Triveneto, Suor Rosilda Favaretto, P. StefanoRabacchi, Antonio Aliata, Nunzia Aercari Cè, Anna Valeria Ariozzi, Ida Luzi Barbadoro, Fausta RivaBarbaglio con 26 abbonamenti, Carla Martignoni, Luciana Borgioni, Gruppo del rosario di Portorecanati(Mc), Maurizio Bottini, Mauro e Rossella Candeloro, Giovanna Cella, Virgilio Colonnello, Eleonora Laganà,Rosaria Lanza, Agnese Nossa Lorenzi, Anna Oldani, Espedito e Pina Riccio, Gianna Simoncini, CosimaTampieri, Giancarlo Tione, Maria Dalla Longa, Maddalena e Lucia Piermarini, Irene Di Giovanni,Partecipanti alla riunione dei collaboratori delle Marche, Gruppo del rosario di Secchiano (Pu), Centro diSpiritualità B. Imelda di Idice (Bo), Luigi Leonardi, Mario Marchiori, Vida Jancic, Francesca Mazzei, PieroPirani, Cassadi Risparmio di Parma e Piacenza, Teresa Bragantini, Maria Teresa Bocchini, Loreta Tozzo,Barbara Mazzochin, Parrocchia Immacolata Concezione di Montanara (Mn), Franca Crepaldi, MariaRosaria Vairano, N.N., Faustina Boschi, Giuseppina Poletto, Bruna Ruvoletto, Erminia Mazzaretto con 20abbonamenti, Argeo Biasi, Adele Forlini, Caterina Casimirri, Diletta Montanari, Anna Zotti, LuisaAntoniazzi, Angela Bara, Ines Colombo, Confraternita del SS.mo Rosario di Gallipoli (Le), Elvia Barioni,Franca Tornelli, Paola Grassi, Ciro Bux, Gina Angioletti, Lucia Carli, Giovanni Marchesi, Isella Melloni, MinaRaffaelli, Silvana Silimbani, Partecipanti ad una tombolata di un rione di S. Felice sul Panaro (Mo), Enrica eBruno Budri, BIANCHINI Costruzioni, Giuseppe Panza, META s.r.l., Termotecnica REMONDI s.n.c.

2) in memoria dei defunti, per preghiere, chiedere grazie o celebrazione di ss. Messe:Liliana Gelsomini Rinaldi per Bruno Gelsomini; Zefferina Franceschelli per defunto Valentino Mezzanotti;Anna Pirani in memoria dei defunti; Maria Vittoria Muscinelli secondo le proprie intenzioni; Grazia per leanime del purgatorio; Parrocchia Immacolata Concezione di Montanara (Mn) secondo le intenzioni degliofferenti; Giulio Carducci per la sua famiglia.

3) per acquisto o vendita di sussidi:Milena Mauceri, Antonietta Perotti, Giovanni Jannazzo, Bruna Molinari, Ilaria Giannarelli, Parrocchia di S.Donato in Gardigiano (Ve), Don Walter Milocco, Fiorenza Marini, Loretta Sangoi, Cristina Garotti,Mariella Albertini, Parrocchia Immacolata Concezione di Montanara (Mn), Paola Valvo.

4) per le adozioni a distanza: Ambrogio Caserini per Ana Paula; Famiglia Ravaioli Lancellotti per Camila; Irene Di Giovanni per Isabella;Roberto Tonucci per Ana Cristina; Daniele Savelli per Andressa; Ada Giacomello per Matheus; Ambretta eGiampaola Negri; Dario Persici e Anna Milani.

Hanno collaborato con la loro opera:Antonio e Silvana Albazzini; Promotori degli incontri per i collaboratori del mese di febbraio; IlariaGiannarelli; Fausto Bizzarri; Elvio Barzotti; Suor Maria Augusta Gonnella e Suor Maria Rosilda Favaretto;FP Fratelli Persici; Collaboratori che vendendo i biglietti, hanno poi gestito e attuato la lotteria per sovven-zionare il raduno di Bologna; Collaboratori che nei vari modi hanno promosso il raduno di Bologna del 6aprile.

pagi

na d

ella

rico

nosc

enza

31

Page 32: 2003 02

In caso di mancato recapito inviare all’ufficio di Bologna CMP detentore del conto perla restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa

Pellegrinaggi del Rosarioguidati dai Frati di S. Domenico

aa FFaattiimmaa,, SSaannttiiaaggoo ddee CCoommppoosstteellaa,, LLoouurrddeess10 giorni aereo e pullman dal 12 al 21 luglio 2003per le iscrizioni termine ultimo il 15 maggio

aa PPaalleerrmmoo,, AAggrriiggeennttoo,, SSiirraaccuussaa ee CCaattaanniiaa 6 giorni aereo e pullman dal 30 luglio al 4 agosto 2003

per le iscrizioni termine ultimo il 15 giugno

aa CCzzeessttoocchhoowwaa,, CCrraaccoovviiaa,, CCiittttàà ddii PP.. KKoollbbee,,AAuusscchhwwiittzz ee SSaannttuuaarriioo DDiivviinnaa MMiisseerriiccoorrddiiaa6 giorni aereo e pullman dal 12 al 17 agosto 2003per le iscrizioni termine ultimo il 15 giugno

iinn TTuurrcchhiiaa ““ssuullllee oorrmmee ddii SS.. PPaaoolloo””10 giorni aereo e pullman dal 22 al 31 agosto 2003

per le iscrizioni termine ultimo il 30 giugno

2255--2266--2277 oottttoobbrreeCCoonncclluussiioonnee ““aannnnoo ddeell rroossaarriioo””

pellegrinaggio di tutta la Famiglia Domenicana

a PPoommppeeii in pullmantoccando anche i Santuari di Loreto, Lanciano e S. Giovanni Rotondo

il programma dettagliato sul prossimo numero di Rosarium