RETI CREATIVE · interessante del web 2.0 Genera networked flow Ma come funzionano le reti...

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D A R I A G R I M A L D I

C O N T E N U T I E S T R A T T I D A L T E S T OR I V A . , G . , M I L A N I , L . , G A G G I O L I , A . ,

N E T W O R K E D F L O W : C O M P R E N D E R E E S O P P O R T A R E L A C R E A T I V I T À D I R E T E , L E D 2 0 1 0 M I L A N O

D I S P O N I B I L E O N L I N E : H T T P : / / W W W . L E D O N L I N E . I T / L E D O N L I N E / I N D E X . H T M L ? / L E D O N

L I N E / N E T W O R K E D - F L O W - R I V A . H T M L .

RETI CREATIVE

GRUPPO VIRTUALE

Secondo Lipnack e Stamps (1997) il gruppo virtuale è caratterizzato da:

Persone

Obiettivo

Collegamento

Persone

I componenti godono di un’autonomia maggiore rispetto ai gruppi tradizionali.

Sono legati tra loro dal compito da svolgere, ma anche indipendenti perché possono diventare di volta in volta leader del gruppo in base alle competenze ed alla fase del processo produttivo

Obiettivo

Lo scopo da raggiungere deve essere definito in modo chiaro ed inequivocabile

La minore densità comunicativa delle CMC impone chiarezza in quanto risulta più difficle coordinare gli sforzi di tutti esclusivamente attraverso pc.

Collegamento

Perché un gruppo virtuale riesca a funzionare deve essere in grado di utilizzare più strumenti di comunicazione sia per coordinarsi sia per avere la possibilità di veicolare quei contenuti di natura interpersonale che richiedono tempi più lunghi utilizzando solo il computer.

Per Lubart (2005) l’utilizzo del computer può facilitare quattro tipologie di attività legate alla creatività:

1. Organizzazione del lavoro di produzione creativa;

2. La comunicazione tra individui che collaborano su progetti creativi;

3. L’utilizzo di sistemi per potenziare l’attività creativa del soggetto che opera autonomamente;

4. Sostenere l’atto creativo attraverso la cooperazione dei sistemi integrati uomo-computer.

Cooperazione

La cooperazione è un fenomeno complesso e dinamico difficile da rappresentare attraverso una cornice rigida. Rifiuto di modelli formali:

Negli ambienti a decisionalità distribuita (Galimberti, 1995; Rasmessen, Brehmer, Leplat, 1991) la cooperazione assume il suo senso più incisivo per via della parzialità della visione di ogni membro per la soluzione del problema.

Sintonia collaborativa

Quando la collaborazione è considerata un momento di intesa condivisione fondata su una sintonia pragmatica.

Studi sui Group Support System:

Efficacia

Tempo

Soddisfazione

Efficacia della decisione

L’uso di sistemi anonimi genera decisioni di qualitàparagonabile a quelle prese da gruppi faccia a faccia,mentre in presenza di riconoscimento reciproco laqualità delle decisioni appare inferiore

Tempo per raggiungere la decisione

La condizione di anonimità allunga i tempi necessari perché i gruppi mediati hanno bisogno di tempi più lunghi per raggiungere una decisione rispetto ai gruppi faccia a faccia.

Soddisfazione dei partecipanti

È inferiore in condizioni di anonimato o quando i limiti temporali sono molto rigidi.

APPROCCIO PSICOSOCIALE AL WEB2.0

Facilità d’uso

Dimensione espressiva (user generated content)

Dimensione comunicativa (accessibilità ed indicizzazione - tag -)

Dimensione comunitaria

Comunità

La dimensione comunitaria è la caratteristica più interessante del web 2.0

Genera networked flow

Ma come funzionano le reti creative?

1. Senso di presenza/presenza sociale

Un soggetto è presente in un gruppo se al suo interno è in grado direttamente e intuitivamente di mettere in pratica le proprie intenzioni (presenza) e comprendere quelle degi altri membri (presenza sociale)

2. Creatività di rete

Il passaggio a questa fase è legato a tre fattori

a) Elevata presenza sociale: i membri devono avere gli stessi obiettivi e le stesse emozioni

b) Situaizone di liminalità: devono percepire una condizione dello “stare per”

c) Centralità dell’azione comune: nell’interazione devono identificare il modo per uscire dalla situazione

Si generano nuovi artefatti o MEMI

3. Influenza di gruppo

Perché gli artefatti prodotti (memi) escano dal gruppo e si impongano all’esterno devono realizzarsi:

a. Interazioni in cui l’artefatto sia utilizzato da membri interni con altri esterni

b. Creazione di narrative che leghino tra loro i memi e permettano ai membri esterni al gruppo di riconoscerli come proprie interazioni potenziali (intriorizzazione)

Passaggio da aggregato a gruppo creativo dominante

1. Incontro

2. Riduzione delle distanze

3. Liminalità – azione parallela

4. Networked flow

5. Creazione di un nuovo artefatto

6. Applicazione dell’artefatto alla realtà sociale

Incontro

Incontro tra persone con determinate caratterisriche in comune

Riduzione delle distanze

Attraverso il mutuo riconoscimento (i soggetti che si sono riconosciuti simili nella prima fase) si riducono le distanze e si forma un sottogruppo, rimanendo comunque nel contesto del frame preesistente

Liminalità – azione parallela

I soggetti orientano se stessi e il sottogruppo appena formato in una direzione ben precisa che può portare il complesso a incrociare i limiti del frame originario.

Il soggetto o sottogruppo leader, percepisce una intenzionalità comune nel gruppo (we-intension) e avvia un processo di ridefinizione del frame preesistente che di fatto crea un nuovo contesto ex-novo.

Networked flow

Il gruppo condivide pienamente il nuovo contesto e sperimenta uno stato diffuso di esperienza ottimale (optimal flow experience) che gli permette di operare in modo creativo.

Creazione di un nuovo artefatto

Il gruppo in networked flow esplicita il proprio potere creativo generando un artefatto che incarna una muova intenzione (meme) nel frame precedente

L’artefatto creato viene applicato alla realtà sociale del frame preesistente attraverso due possibili modalità:

A. Imposizione dall’alto (come affermazione di potere)

B. Imposizione dal basso (come assorbimento dalla realtà sociale)

Applicazione dell’artefatto alla realtà sociale