Post on 18-Feb-2019
A10710
Ringrazio la Prof.ssa Margherita Versari, il Prof. Dr. Volker
Hoffmann, il Prof. Dr. Klaus Kanzog e don Tiziano Trenti per la
grande disponibilit e i preziosi consigli; ringrazio inoltre il DAAD
che ha contribuito con una borsa di studio a finanziare le mie ricerche
in Germania. Ricordo infine con affetto lamico Prof. Dr. Armin
Schulz, inesauribile fonte di idee e compagno di tante piacevoli
conversazioni.
Elena Giovannini
IL PATTO COL DIAVOLONELLA LETTERATURATEDESCA DELLESILIO
POLITICAGERMANICIT
FAUSTISMO
Copyright MMXIARACNE editrice S.r.l.
www.aracneeditrice.itinfo@aracneeditrice.it
via Raffaele Garofalo, 133/AB00173 Roma(06) 93781065
ISBN 9788854839045
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dellEditore.
I edizione: febbraio 2011
A Libera Vecchi, mia madre
7
Indice
Introduzione .....................................................................................9
Il diavolo e il motivo del patto fra metamorfosi e continuit........17
Nazionalsocialismo ed esilio: il doppio volto di Faust...................43
Klaus Mann: Mephisto. Roman einer Karriere ..............................77
ESILIO, POLITICA E LETTERATURA .....................................................77 GOETHE, G.G. E H.H. .......................................................................80 IL PATTO COL DIAVOLO .....................................................................86 I CONTRAENTI.................................................................................103 Hendrik Hfgen: Mefistofele Faust Mefistofele Faust...........104 Il presidente dei ministri: diavolo Mefistofele Faust diavolo 109 Il Nazionalsocialismo: diavolo .......................................................111 GERMANICIT E FAUSTISMO............................................................119 LA FINE E IL FINE.............................................................................123 Else Lasker-Schler: IchundIch ..................................................135 UND WARTEN DOCH IM TRUME NICHT MEHR AUF DAS WUNDER .135 I PATTI COL DIAVOLO ......................................................................141 Patto tra Faust e Mefistofele ..........................................................141 Primo patto fra i nazionalsocialisti e Mefistofele............................142 Secondo patto fra i nazionalsocialisti e Mefistofele ........................143 FAUST UND FAUST ..........................................................................149 Faust-Heinrich (patto del passato tra Faust e Mefistofele) .............149 Faust-nazionalsocialisti (patti fra i gerarchi-Hitler e Mefistofele)..155 MEFISTOFELE .................................................................................164 CAPITOLAZIONE E SALVEZZA...........................................................172 LETTERATURA E POLITICA...............................................................181 Thomas Mann: Doktor Faustus. Das Leben des deutschen
Tonsetzters Adrian Leverkhn erzhlt von einem Freunde ..........187 LEMIGRAZIONE SUBITA ..............................................................187 IL PATTO COL DIAVOLO ...................................................................191
Indice
8
Il patto sul piano biografico ...........................................................191 Il patto sul piano storico ................................................................216 IL DIAVOLO.....................................................................................219 Il diavolo sul piano biografico .......................................................219 Il diavolo sul piano storico.............................................................228 FAUST ............................................................................................232 Faust sul piano biografico .............................................................232 Faust sul piano storico...................................................................242 GERMANICIT E FAUSTISMO............................................................245 DANNAZIONE O SALVEZZA? ............................................................257 FINALIT DEL TESTO .......................................................................265 Hanns Eisler: Johann Faustus.....................................................269 LESILIATO EISLER INCONTRA FAUST ..............................................269 I PATTI COL DIAVOLO ......................................................................276 Il patto di Faust col diavolo ...........................................................279 Il patto di Faust con i prncipi........................................................285 Il patto di Hanswurst col diavolo ...................................................289 I CONTRAENTI DIABOLICI ................................................................292 FAUST E/O HANSWURST ..................................................................302 GESUNKEN BIN ICH TIEFER ALS TIEF.............................................316 POLITICA E POLEMICHE ...................................................................323 Conclusioni...................................................................................333
Indice bibliografico ......................................................................347
9
Introduzione
Nella cultura occidentale il patto col diavolo affonda le sue radici
fin nel primo Cristianesimo e assume unimportanza crescente nei
secoli successivi, via via che si cosolida la visione dualistica del mondo
che ne alla base. Nel Medioevo esso spesso tematizzato nellarte per
veicolare soprattutto contenuti religiosi ma, fra i secoli XII e XIII, si
codifica anche come un vero e proprio contratto giuridico (si pensi, ad
esempio, al ruolo che svolge negli atti di numerosi processi alle streghe
in area tedesca e non solo)1. Questo slittamento in ambito legislativo e
giudiziario testimoniato da un testo autorevole come il Malleus maleficarum (1486) dei domenicani Heinrich Institoris e Jacob Sprenger, che segna il culmine di tale evoluzione e, al tempo stesso, ne
costituisce anche la tappa conclusiva perch, nel corso del Cinquecento,
lintesa diabolica tende a ritrarsi nuovamente entro confini artistici2.
Un contributo essenziale alla diffusione del motivo del patto in
ambito letterario fornito dallinvenzione della stampa: infatti grazie
1 Fra i tanti studi che collegano stregoneria e accordi con il Maligno
segnaliamo A. GOLINO BONTEMPI, Storia della stregoneria e dei processi alle streghe, Milano, G. De Vecchi, 1972; V. DE ANGELIS, Il libro nero della caccia alle streghe: la ricostruzione dei grandi processi, Casale Monferrato, Piemme, 2004; G. SCHORMANN, Hexenprozesse in Deutschland, Gttingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 19963; I. HILLE, Der Teufelspakt in frhneuzeitlichen Verhrprotokollen. Standardisierung und Regionalisierung im Frhneuhochdeutschen, Berlin u. a., de Gruyter, 2009; R. VOLTMER (a cura di), Hexenverfolgung und Herrschaftspraxis, Trier, Spee, 2005.
2 Ledizione pi recente del Malleus maleficarum, in due volumi con
testo in latino e in inglese a fronte, H. INSTITORIS, J. SPRENGER, Malleus Maleficarum, Edited and Translated by C. S. Mackay, Cambridge, Cambridge University Press, 2006. Per la versione italiana si veda ID., Il martello delle streghe, A. Verdiglione (a cura di), Milano, Spirali, 2006. Fra le analisi critiche si distingue quella di A. NEUMANN (Vertrge und Pakte mit dem Teufel. Antike und mittelalterliche Vorstellungen im Malleus maleficarum, St. Ingbert, Rhrig, 1997), perch si concentra proprio sulla funzione che gli accordi con il Maligno svolgono nellopera.
Introduzione 10
al Volksbuch intitolato Historia von D. Johann Fausten (La storia del Dottor Johann Faust), edito da Spies nel 1587, che laccordo si lega alla figura di Faust e stimola ulteriori opere anche al di fuori dellarea di
lingua tedesca. Fra queste ultime spicca il dramma The Tragical History of Doctor Faustus di Christopher Marlowe (La tragica storia del Dottor Faustus, 1594 prima rappresentazione documentata) che, ispirato alla versione inglese della Historia, tradotto poi in tedesco e messo in scena da compagnie di attori girovaghi, far ritornare la materia in Germania
e costituir il nucleo di importanti trattazioni successive. Il Volksbuch e le sue derivazioni drammatiche sono quindi determinanti per il
consolidamento del motivo del patto sul piano letterario e ispireranno
anche il Faust di Johann Wolfgang Goethe (1808 la prima parte, 1832 la seconda), fondamentale punto di riferimento per quanti, in et
moderna, vorranno cimentarsi con il medesimo soggetto.
A partire dalla Historia, si fissano alcuni elementi base: il carattere esplicito dellaccordo, la personificazione del Male come
attante e, soprattutto, la presenza di Faust. Solo nel momento in cui
investe la figura del mago e astrologo tardomedievale, lintesa
diabolica si radica a fondo nellarea mitteleuropea, assumendo
connotati spiccatamente germanici e diventando uno dei motivi pi
significativi della letteratura tedesca.
Un tratto distintivo del patto col diavolo nella materia faustiana
costituito dalla capacit che esso ha di assumere valenze diverse in
base alle esigenze e alle caratteristiche proprie di ogni epoca: laccordo
pu fungere da ammonimento e insegnamento sul piano religioso o
conoscitivo, esprimere la necessit di affrancamento da unistanza
superiore, dare corpo alla tensione di superamento dei limiti umani a
livello spirituale e/o materiale, portare alla luce i disagi dellio,
incarnare aspirazioni nazionalistiche e giungere persino a piegarsi a
finalit politiche. Proprio su questa flessibilit si fonda la capacit del
mito di Faust di essere attuale in ogni tappa del percorso storico e
culturale non solo del popolo tedesco, ma anche delluomo occidentale.
Negli anni su cui si concentra la nostra analisi, ovvero quelli che
vanno dallascesa di Hitler fino alle prime battute del Secondo
Dopoguerra, sono proprio la componente ideologica e quella politica a
caratterizzare il recupero del motivo del patto, accentuando una
tendenza gi presente in nuce nel secolo XIX e rafforzatasi durante la
Introduzione 11
Repubblica di Weimar. Se la dittatura asservisce la figura di Faust alla
propaganda e alla causa nazionalsocialista, gli oppositori del Fhrer danno corpo alla loro battaglia per la democrazia e la libert sfruttando
invece il motivo del patto col diavolo. In entrambi i casi, la scelta si
dimostra valida perch fa leva sia sul profondo legame tra la materia
faustiana e il Wesen (spirito) tedesco, sia sulla capacit che questo mito ha di esprimere un ampio spettro di pulsioni umane. Durante il
Nazionalsocialismo Faust irrompe quindi nella storia con la
presunzione di poterla plasmare.
Questo studio intende evidenziare le letture opposte di cui
passibile il mito durante il periodo nazionalsocialista, ma si concentra
in particolar modo sulla ripresa e sulla funzione del patto col diavolo
nelle opere degli esiliati. Il 30 gennaio 1933 giorno della nomina di
Hitler a cancelliere segna una netta cesura nel percorso della
Germania e dellintero Occidente, le cui conseguenze non tarderanno a
manifestarsi anche in ambito culturale, costringendo allemigrazione
gran parte di quanti non accettano lideologia del Fhrer. E noto come, gi nei mesi successivi, numerosi tedeschi lascino la loro patria
a causa di condizioni di vita ormai insostenibili: ebrei, scienziati,
politici e artisti sono fra i protagonisti di un esodo di massa che finir
per coinvolgere circa mezzo milione di persone3. Mete privilegiate
sono inizialmente paesi europei confinanti con la Germania (Francia,
Olanda, Belgio, Svizzera e Repubblica Ceca), ma lespansionismo
nazionalsocialista e lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale
costringono i fuggitivi verso terre pi lontane, in primo luogo Stati
3 Per le cifre inerenti allemigrazione si vedano V. J. SCHMIDINGER, W.
F. SCHOELLER, Transit Amsterdam. Deutsche Knstler im Exil 1933-1945, Mnchen, Allitera Verlag, 2007, p. 15; S. HEDGEPETH, berall blicke ich nach einem heimatlichen Boden aus. Exil im Werk Else Lasker-Schlers, New York Washington DC/Baltimore San Francisco Bern
Frankfurt/Main Berlin Vienna Paris, Peter Lang, 1994, p. 19. Il clima
che si instaura in Germania con lavvento del Nazionalsocialismo e i riflessi
che esso ha sulla vita culturale sono invece descritti da W. BREKLE in
Schriftsteller im antifaschistischen Widerstand 1933-1945 in Deutschland, Berlin Weimar, Aufbau-Verlag, 1985.
Introduzione 12
Uniti, Sud America e Palestina4. Fra quanti sono costretti a subire
privazioni, disagi e umiliazioni si contano circa 2500 scrittori, le cui
opere concorrono a costituire il vasto corpus della Exilliteratur tedesca. Proprio le voci degli esiliati, lontane ma vigorose, sono
determinanti nella lotta contro il Nazionalsocialismo perch attaccano
a viso aperto la dittatura, informano il mondo su ci che accade in
Germania e tentano di risvegliare le coscienze dei connazionali rimasti
in patria5.
In questo lavoro, la scelta della letteratura primaria si fonda su
alcuni criteri guida: lo stretto legame con lepoca hitleriana,
lappartenenza delle opere alla produzione dellesilio, laperto
richiamo alla vicenda di Faust e il carattere esplicito dellintesa
diabolica. Prima di addentrarci nellanalisi dei singoli testi riteniamo
4 Cfr. M. DURZAK, Literarische Diaspora. Stationen des Exils, in Id. (a
cura di), Die deutsche Exilliteratur 1933-1945, Stuttgart, Reclam, 1973, pp. 40-55; J. SCHEBERA, Hanns Eisler im USA-Exil 1933-1948, Berlin, Akademie Verlag, 1978, pp.14-18; E. COLLOTTI, Intellettuali tedeschi e nazismo: la scelta dellesilio, Torino, Istituto Storico della Resistenza in Piemonte, 1989; M. SECHI (a cura di), Fascismo ed esilio, Vol. 1, Pisa, Giardini, 1998.
5 Il concetto di letteratura dellesilio fondamentale per la
comprensione della cultura tedesca a partire dal 1933, ma passibile
dinterpretazioni diverse e pu costituire un capitolo spinoso. Esso pu infatti
riferirsi in senso stretto alla produzione letteraria di autori di lingua tedesca
che nasce al di fuori dalla Germania durante gli anni della dittatura hitleriana
e termina con la fine della Seconda Guerra Mondiale. La definizione
Exilliteratur pu essere tuttavia intesa anche in senso pi ampio sia in termini cronologici che spaziali, e pu coinvolgere anche lopera di quanti hanno
lasciato la Germania dopo il 1945 (ad esempio i reduci dai campi di prigionia
e di concentramento) o anche di quegli emigrati che, tornati in patria dopo la
fine della guerra, continuano comunque a sentirsi in una sorta di esilio (cfr.
M. HAMBURGER, Literarische Erfahrungen. Aufstze, H. Hartung (a cura di), Darmstadt Neuwied, Luchterhand, 1981, pp. 97-98; J. M. SPAREK, K.
FEILCHENFELD, S. H. HAWRYLCHAK (a cura di), Deutschsprachige Exilliteratur seit 1933, Bern, Saur, 2001). Noi ci riferiamo al termine Exilliteratur nel suo significato pi ristretto; seppure con qualche distinzione, tutti i testi qui presi in esame sono riconducibili allesperienza
dellemigrazione durante il regime nazionalsocialista.
Introduzione 13
comunque indispensabile chiarire quali siano gli elementi costitutivi
del motivo del patto, dove esso affondi le sue radici e da quali istanze
dellidentit nazionale e culturale tedesca prenda le mosse. Dimensione
politica, germanicit e faustismo sono infatti imprescindibili se si
vogliono approfondire il significato e la funzione dellaccordo con il
Maligno durante la dittatura. E quindi importante mettere in evidenza
quali accezioni Faust e il patto assumono anche nella propaganda del
regime perch, sebbene in prospettiva diversa e con finalit opposte,
gli elementi alla base dellinterpretazione nazionalsocialista si
ritrovano pure nelle opere degli esiliati. Per comprendere le riprese del
mito come strumento di lotta politica durante la fase pi buia della
recente storia tedesca sono allora determinanti proprio la
configurazione strutturale e i riferimenti ideologico-culturali dellintesa
diabolica.
In merito ai testi, lanalisi si concentrer su Mephisto. Roman einer Karriere (Mephisto. Romanzo di una carriera, 1936) di Klaus Mann, IchundIch (IoedIo, redatto nel 1940-1941) di Else Lasker-Schler, Doktor Faustus. Das Leben des deutschen Tonsetzers Adrian Leverkhn erzhlt von einem Freunde (Doctor Faustus. La vita del compositore tedesco Adrian Leverkhn narrata da un amico, 1947) di Thomas Mann e Johann Faustus (1952) di Hanns Eisler6. Tutti recuperano la figura di Faust e laccordo con il diavolo ma, nonostante
i numerosi punti di contatto, presentano anche differenze rilevanti.
Questo ci permette da un lato di inquadrare le linee generali della
funzione del patto nella Exilliteratur, dallaltro di mettere a fuoco come quattro artisti tedeschi di grande rilievo riprendono e interpretano
il medesimo motivo. Larco temporale della redazione delle opere
ampio e copre il periodo che va dalla prima fase dellesilio fino alla
divisione della Germania nelle zone di occupazione post-belliche7.
6 Quando si tradurr una citazione dalla letteratura primaria, la prima
volta si specificher in nota la versione italiana di riferimento e in seguito se
ne ricorder il solo numero di pagina fra parentesi. Lassenza dindicazioni
bibliografiche inerenti alla pubblicazione italiana denota che la traduzione
nostra. 7 Di primo acchito, il testo di Hanns Eisler potrebbe dare limpressione di
non collocarsi n temporalmente n geograficamente entro i confini della
Introduzione 14
Anche dal punto di vista geografico si pu riscontrare un orizzonte
altrettanto vasto, poich il nucleo ispiratore o la stesura degli scritti si
colloca in paesi diversi (Olanda, Palestina, Stati Uniti). I testi riflettono
quindi esperienze, stati danimo, convinzioni e speranze legati a
momenti dellemigrazione e a contesti geografici non omogenei.
Le quattro opere appartengono inoltre a differenti generi letterari
romanzo, dramma e libretto a testimonianza di come, anche in
questo periodo, la ripresa del motivo del patto legato alla figura di
Faust sia ampia e trasversale. Nonostante la vicinanza tematica, sono
per le esperienze personali degli autori a improntare in varia misura i
singoli testi cos che, spesso, questi testimoniano in maniera pi o
meno velata anche la difficile condizione dellartista esiliato. Gli scritti
analizzati in questo lavoro sono dunque accomunati dai medesimi
sentimenti anti-nazionalsocialisti, riflettono la netta presa di posizione
ideologica di ampi settori della Exilliteratur ma presentano anche spiccati tratti individuali, che lasciano trapelare la frammentazione
politica degli esiliati e la loro mancata organizzazione in un gruppo
coeso.
Nella parte dedicata ai singoli artisti, il nostro studio tenter di
essere il pi aderente possibile ai testi e verter principalmente sul
motivo del patto col diavolo come chiave interpretativa privilegiata:
lanalisi dei due contraenti, del tipo di accordo, delle sue condizioni e
della conclusione della vicenda di Faust costituiranno il fulcro
dellinterpretazione. Indagheremo poi le diverse prospettive
ideologiche e le corrispondenti modalit rappresentative, con
particolare riguardo allesperienza dellesilio, per verificare fino a che
punto essa possa avere influito sulla ripresa e sulla raffigurazione della
materia faustiana. Tenteremo inoltre di comprendere perch gli autori
abbiano sentito lesigenza di recuperare proprio il motivo del patto
nostra analisi, poich Johann Faustus stato redatto nel 1951 nella Repubblica Democratica Tedesca. Come sar chiarito nel capitolo dedicato
al libretto, se vero che lopera stata effettivamente scritta subito dopo il
rientro di Eisler in Germania, lidea che ne alla base risale alla lunga
permanenza del compositore in America. Il testo presenta inoltre diversi
elementi riconducibili proprio allesilio, che consentono dinserirlo a pieno
titolo in questo studio.
Introduzione 15
diabolico per veicolare i loro messaggi e in che misura si ,
eventualmente, verificato un processo di attualizzazione del mito. In
unepoca in cui il legame tra Faust e la realt storica particolarmente
stretto e in cui la produzione culturale tedesca mira a influire sulle sorti
della Germania, diventa infine essenziale considerare il destino
editoriale delle opere e verificare se gli scopi prefissati siano stati
raggiunti.
Per ci che concerne lattenzione della critica nei confronti dei
nuclei tematici e degli artisti da noi trattati, si riscontrano evidenti
disparit. Alcuni grandi temi quali, ad esempio, la Exilliteratur e il rapporto tra Faust e lemigrazione sono stati oggetto di numerosi
studi anche in anni molto recenti, altri sono invece poco dibattuti; vi
sono allora delle zone dombra meno indagate ma non meno
stimolanti, legate in particolar modo allanalisi della letteratura
primaria e a un approccio di tipo comparativo. Sulla base dei testi
dunque possibile delineare un percorso interpretativo che si snodi
allinsegna della differenza ma che, al tempo stesso, segua un filo
conduttore comune costituito proprio dal motivo del patto col diavolo
legato alla figura di Faust.
17
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma (Antoine Lavoisier)
Capitolo I
Il diavolo e il motivo del patto fra metamorfosi e
continuit Il carattere straordinario della vita del mago e astrologo tedesco determinato proprio dallepisodio dellaccordo con il Maligno. La figura del contraente diabolico e la sottoscrizione dellintesa sono quindi elementi dai quali non si pu prescindere per chiarire il destino e il significato di Faust nel lungo arco di tempo che va dal secolo XVI alla prima met del XX. Il diavolo, cos come si configura nel motivo del patto, una creatura della civilt occidentale cristiana e si differenzia per molti aspetti da altre incarnazioni del Male presenti nelle religioni dellEstremo Oriente, nella mitologia classica e in quella germanica. Studiosi quali Papini e Coust hanno tracciato il profilo di numerose figure con tratti diabolici che popolano le religioni di Cina, Giappone, India, Persia e antica Grecia ma che non presentano una totale identit di ruolo e di significati con il diavolo, sebbene ne siano una sorta di progenitori1. Prima di addentrarci nello studio e nellinterpretazione
1 Papini intitola una sezione del suo lavoro I diavoli stranieri, instaurando unidentit
anche terminologica tra il diavolo cristiano e figure come Mara in India, Tifone in Grecia, Amramainyu in Persia e Iblis nel mondo musulmano (G. PAPINI, Il diavolo. Appunti per una futura diabologia, Firenze, Vallecchi, 1953, pp. 273-293). Lo studio di Coust (A. COUST, Breve storia del diavolo. Antagonista e angelo ribelle nelle tradizioni di tutto il mondo, Roma, Castelvecchi, 20042) ha invece un respiro pi ampio dal punto di vista cronologico perch parte dallepoca preistorica. In questopera si sottolineano con maggiore precisione le differenze che intercorrono fra il Maligno cristiano e le sue variazioni in altre religioni, ma si fa ancora ricorso alla definizione di diavolo per indicare, ad esempio, Yama in India, Enkidu in Mesopotamia o Nut in Egitto. Secondo altri studiosi, in nessuna delle divinit delle religioni dellEstremo Oriente e del paganesimo classico e germanico si possono invece ritrovare tutte le caratteristiche che contraddistinguono il diavolo (cfr. F. STHLIN, Der Teufel in Glaube und Dichtung von Zarathustra bis Goethe und von Goethe bis heute, Utting/Ammensee, bei Dr. Fr. Sthlin, 1977; G. MAHAL, Mephisto Metamorphosen. Fausts
Capitolo I 18
dellaccordo per importante definire con precisione chi il Maligno al fine di comprendere la funzione che egli svolge sia nel mito di Faust, sia nella lettura che gli artisti esiliati danno del Nazionalsocialismo. In merito a questa figura, lAntico e il Nuovo Testamento presentano alcune differenze che, come vedremo nei capitoli dedicati ai singoli autori, possono contribuire a determinare la salvezza o la dannazione del contraente umano allinterno della materia faustiana. Nella tradizione veterotestamentaria Dio non costituisce il polo positivo contrapposto a uno negativo, ma riassume in s il Bene e il Male, come dimostrano, ad esempio, la violenza della sua collera punitiva e le piaghe che affliggono e decimano gli egiziani. Lassenza di un dualismo marcato ha evidenti ripercussioni anche sul diavolo che non si configura come principio autonomo antitetico a Dio, bens come creazione e strumento del Signore stesso2. NellAntico Testamento il Maligno dunque Satana, ovvero una parte integrante degli accadimenti del mondo guidati da Jahwe3 e una sorta di organo esecutivo4 dellOnnipotente. Questa visione di Dio e del diavolo come creatore e creatura in base alla quale lesistenza del Maligno rientra nellordine predisposto dal Signore e, di conseguenza, lazione del Tentatore ha origine e legittimazione proprio nella divinit stessa ha un ruolo determinante nello sviluppo del motivo del patto e trova la sua massima espressione in area tedesca nel Faust di Goethe. Qui il ruolo di Mefistofele in linea con la tradizione veterotestamentaria, cos come dimostra fin dal principio il Prolog im Himmel (Prologo in Cielo) in cui, prima di tentare Faust, il diavolo ottiene il permesso (die Erlaubnis5) del Partner als Reprsentant literarischer Teufelsgestaltung, GAG 71, Gppingen, Kmmerle, 19822).
2 Un esempio significativo costituito dallepisodio narrato nellAntico Testamento, in cui Satana si reca al cospetto di Dio insieme agli altri figli del Signore confermando in questo modo la sua appartenenza al creato divino e ottiene il permesso di tentare Giobbe (Giobbe 1,6-12).
3 G. MAHAL, Mephisto Metamorphosen, cit., p. 34. 4 Ivi, p. 32. 5 J. W. GOETHE, Faust I, in Id., Werke, Hamburger Ausgabe in vierzehn Bnden, E. Trunz
(a cura di), Bd. 3, Hamburg, Christian Wegner Verlag, 1949, v. 313. Per la traduzione italiana cfr. ID., Faust (I e II parte), trad. it. di G. V. Amoretti, Torino, Unione Tipografico-Editrice Torinese, 1950.
Il diavolo e il motivo del patto fra metamorfosi e continuit
19
Signore e per questo lo ringrazia6. Come nellAntico Testamento, Mefistofele allora inquadrato nellordine divino e ha la funzione di mettere alla prova luomo; la sua azione legittimata dalla massima istanza ed strumentale al raggiungimento di scopi superiori. La concezione del diavolo quale incarnazione del Male assoluto invece di origine pi recente e in parte si deve ricondurre allesilio persiano degli israeliti nel secolo VI a.C. Il soggiorno a Babilonia mette gli ebrei in contatto con una forma diversa di spiritualit di origine iraniana che si fonda sul netto dualismo fra divinit distinte riconducibili al Bene o al Male. Gli stimoli apportati dal confronto con questa differente forma religiosa contribuiscono alla trasformazione della concezione di Dio e del diavolo che si pu riscontrare nel Nuovo Testamento7. Sebbene il Maligno venga sempre ricondotto allonnipotenza divina, ora si accentuano i tratti positivi del Signore che si configura come il Sommo Bene e rafforza la sua dimensione astratta. Per ci che concerne il diavolo, invece, si constata una progressiva individualizzazione della sua figura: partendo dallautonomia che gi dimostrava in Giobbe, egli acquista via via tratti pi definiti e senza diventare a sua volta unistanza religiosa si pone come lantagonista dellOnnipotente e come lunica personificazione del Male. Ciononostante, il suo fallimento sar sempre ineluttabile a causa della Grazia. E dunque adesso che egli assume quei connotati che lo accompagneranno attraverso i secoli, facendo s che si creino le condizioni necessarie alla nascita del motivo del patto, alla base del quale vi sono proprio le dicotomie Bene/Male e Dio/diavolo.
6 Riguardo allintenzione di condurre Faust sulla via del Male, Dio annuncia al diavolo:
So langer [Faust] auf der Erde lebt, / So lange sei dirs nicht verboten e Nun gut, es sei dir berlassen (Ivi, vv. 315-316 e 323: Finch egli [Faust] vivr sulla terra, non ti sia ci proibito e Daccordo. Ti sia concesso). Rivolto allOnnipotente, il Tentatore afferma dunque: Da dankich euch (Ivi, v. 318: Allora vi ringrazio).
7 Lesilio babilonese e i suoi riflessi sulla spiritualit israelita sono indagati, fra gli altri, in G. MAHAL, Mephisto Metamorphosen, cit., pp. 34-62; A. NEUMANN, Vertrge und Pakte mit dem Teufel, cit., pp. 29-36; F. STHLIN, Der Teufel in Glaube und Dichtung, cit., pp. 13-21; E. FAHLBUSCH (a cura di), Taschenlexikon Religion und Theologie, Vol. 5, Gttingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 19834, p. 3565. In ambito cristiano il dualismo suddetto comunque da intendersi in maniera pi sfumata, poich lo spazio dazione del diavolo legato al libero arbitrio ed quindi contemplato nella Creazione.
Capitolo I 20
Se, in ambito letterario, il contraente umano di accordi diabolici ha unidentit in genere fissa (quella di Faust) e un ruolo chiaro nei confronti della divinit (disubbidire, ribellarsi allordine dato e non accettare il limite impostogli dallessere un uomo), il diavolo pu invece avere nomi e fisionomie diverse, cos come una pluralit di funzioni rispetto al Signore che lo rendono una figura pi articolata: egli lantagonista, laccusatore, il mentitore, il seduttore, il tentatore, la rappresentazione sensibile del lato oscuro degli esseri umani e del mondo. E allora, quella del diavolo, la maschera8 che il Male indossa per essere meglio compreso e raffigurato dalluomo, diventando col tempo tanto concreto e tangibile da potere assumere anche il ruolo di contraente di un vero e proprio patto. Le sfaccettature della figura del Maligno sono molteplici e la variet dei modi in cui chiamato ne un chiaro sintomo. Il termine greco diabolos, latinizzato poi in diabolus e origine di diavolo, rinvia al significato di calunniatore e indica quel principe degli angeli ribelli che nella Bibbia spesso identificato con Satana9. Il nome di questultimo significa invece avversario e nellAntico Testamento, dove peraltro appare di rado, indica solo un generico antagonista che pu essere di natura umana o celeste. In seguito allesilio babilonese e soprattutto nel Nuovo Testamento, egli invece lavversario di Dio e degli uomini, il grande accusatore e il primo nella gerarchia infernale10. Il significato del termine subisce quindi rilevanti variazioni e scivola in modo sempre pi deciso verso la coincidenza di Satana con il diavolo11. Nella Bibbia, a questi due nomi se ne sommano altri quali Belzeb (il signore delle mosche) e il principe di questo mondo12 che testimoniano una variet terminologica poi ripresa anche al di fuori del contesto puramente
8 J. BRNDL, Masken des Bsen. Eine Theologie des Teufels, Wrzburg, Echter, 2002, p.
393. 9 Cfr. Matteo 3,1 e 13,39; Luca 8,12; Giovanni 8,44. 10 Cfr. Apocalisse 20,2; Zaccaria 3,1; Marco 4,15; Giovanni 13,27; 2 Corinzi 2,11. 11 Link sottolinea chiaramente che un decisivo contributo in questo senso fu dato dagli
ebrei di Alessandria che tradussero in greco lAntico Testamento e resero il termine ebraico satan con il greco diabolos (L. LINK, Il diavolo nellarte. Una maschera senza volto, trad. it. di M. L. Magini, Milano, Mondadori, 2001, p. 17).
12 Cfr. Luca 11,15; Matteo 12,24; Giovanni 12,31 e 14,30.