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IMPRESA 4.0 Super ammortamento, Iper ammortamento … e oltre
Andrea Granelli
29 giugno 2017
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Partecipa all’ideazione, lancio e gestione di alcuni premi nazionali di innovazione
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Ha contribuito a “lanciare” il tema “tecnologie per i beniculturali e sviluppo economico”
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• La rivoluzione digitale – luci e ombre
• Il digitale per le PMI e i professionisti: che cosa non è funzionato?
• Le opportunità di I4.0 … non solo per l’industria
• Il Network nazionale di I4.0
• Che fare ?
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Contenuti della presentazione
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Il digitale è la «madre» di tutte le nuove tecnologie …
Il digitale è una tecnologia orizzontale, con tasso di crescita esponenziale e sostanzialmente “infestante”: infatti
• si sviluppa e si diffonde a ritmi vorticosi
• si accoppia e si ibrida con qualsiasi cosa con cui viene a contatto
• entra sia nei prodotti che nei processi(produttivi, commerciali e di governo dell’impresa)
• è protagonista sia del business che dell’immaginario giovanile.
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L’innovazione frenetica, pervasiva e instancabile del digitale: in un minuto entra in Rete un intero “nuovo mondo”
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Big & Deep dataIoT
Cloud computing New logistics
Stampa 3D
eCommerce ed infocommerce Social media Mobile &
new device
Augmented reality
Il digitale non è una ma MOLTE tecnologie … anche molto diverse fra loro
Neuro science & A.I. Digital security
ePaymentRobotics
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Anche se le aziende non si digitalizzano, lo fanno i loro clienti
Proclamazione Papa Francesco
Proclamazione Papa Benedetto XVI
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Il digitale sta anche trasformando le competenze necessarie per competere
Fonte: World Economic Forum, Future of Jobs Report (gennaio 2016)
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Dopo appena 50 anni di digitale è cambiata radicalmente la «sfida digitale» per imprenditori e manager
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The computer is a moron. And the stupider the tool, the brighter the master must be, says Peter Drucker.
As artificial intelligence takes hold, what will it take to be an effective executive?
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Il lato oscuro è strutturale all’innovazione … ma se ne parla poco
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Il lato oscuro è strutturale all’innovazione … ma se ne parla poco.
“La tecnologia crea innovazione ma – contemporaneamente – anche rischi e catastrofi: Inventando la barca, l’uomo ha inventato il naufragio, e scoprendoil fuoco ha assunto il rischio di provocare incendi mortali” (Paul Virilio)
Quadro: Joseph Mallord William Turner, ' Shipwreck (1804)
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1. Supporto alla democrazia e all’equità? Dal click-tivism ai pericoli di Wikipedia fino all'uso criminale del potere del digitale
2. Irrobustimento competitivo delle imprese? L'invasione delle eMail, l'esplosione della complessità e il multitasking crash
3. Potenziamento del sé? Ansia da disconnessione, nuove dipendenze e le patologie da digitale
4. Creazione di capitale sociale? L'amicizia nell'era di facebook e la delusione dei social media
5. Impatto ambientale trascurabile? Inquinamento informativo, data centreenergivori, eWaste
6. Facilitazione del libero mercato? La rapida ascesa dei neo-monopolisti digitali7. Garanzia e diffusione della cultura per tutti, rispetto della diversità?
Google, Wikipedia, apps e la nuova omogeneizzazione culturale8. Eternità dei dati e robustezza delle piattaforme ICT?
Dal degrado digitale ai disastri informatici9. Il nuovo oppio dei popoli? Dagli oggetti elettronici di culto ai
mondi virtuali10. Frodi, virus e le nuove sfide alla sicurezza11. La vendita di prodotti non controllati 12. Le zone d'ombra della libertà digitale: violenza diffusa e la
facile apologia di razzismo e nazismo
Alcune (crescenti) aree problematiche del digitale ...
2013
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Alcuni lati oscuri poco conosciuti: eWASTE
Fonte: Pieter Hugo: Permanent Error (foto di una discarica “tecnologica” nel Ghana)
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Alcuni lati oscuri poco conosciuti: : i veicoli a guidaautonoma che decidono sugli incidenti
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Può essere pericolosissimo (e in prospettiva anche discriminatorio) risolvere in modoNON trasparente le scelte etiche legate a specifici comportamenti “eccezionali”
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Regulating the internet giants: the world’s most valuable resource is no longer oil, but data
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Vast flows of data give internet companies unprecedented power and change the dynamics of competition. To keep up, antitrust authorities need to adopt data-savvy rules and tools.
The data economy demands a new approach to antitrust rules.
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La Digital Transformation non è più un opzione … va fatta e basta.
La vera questione, dunque, non è tanto SE, ma piuttosto QUANDO, COME e TRAMITE CHI.
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• La rivoluzione digitale – luci e ombre
• Il digitale per le PMI e i professionisti: che cosa non è funzionato?
• Le opportunità di I4.0 … non solo per l’industria
• Il Network nazionale di I4.0
• Che fare ?
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Contenuti della presentazione
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Fonte: Digital Economy and Society Index 2017 (EU)
Il perenne ritardo dell’Italia in Europa rispetto agli indicatori della Digital Economy & Society
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Serve un approccio al digitale specifico per le PMI e i professionisti …
Il digitale – per la sua ampiezza, dinamicità (e radicalità di impatto) – richiede una comprensione non superficiale … che vada oltre gli slogan commerciali o le semplificazioni giornalistiche. È opportuno richiamare 4 punti specifici:
1. Il digitale non è solo virtualizzazione ma anche valorizzazione dei luoghi fisici
2. Il digitale non ha un’unica modalità di utilizzo … ma molti percorsi implementativi … vanno però scelti e spinti quelli maggiormente coerenti con le specificità del sistema Confcommercio
3. Anche nel Terziario 4.0 – come nell’Industria 4.0 – il digitale interagisce con il fisico … ma il fine ultimo non è sostituire l’operatore ma potenziarlo
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… che li aiuti anche in un percorso equilibrato verso l’innovazione …
Per spingere all’innovazione non serve mostrare un negozio innovativo e pieno di tecnologia “stupefacente” ma piuttosto un negozio «normale», dotato di alcune soluzioni tecnologiche – già disponibili sul mercato – mettendo in luce l’impatto di queste soluzioni sulle leve differenzianti dell’attività commerciale, leve sia facilmente gestibili che economicamente sostenibili.
1. L’innovazione richiede – spesso – di essere “toccata con mano” e raccontata in modo semplice e naturale
2. Il racconto deve essere anche nella prospettiva dell’imprenditore e non dell’acquirente (già molto tecnologico e convinto dell’efficacia del digitale)
3. L’innovazione utile non è quella «stupefacente» (da convegno) ma quella in grado – già oggi – di rispondere con naturalezza a bisogni già evidenti
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… sfatando anche alcuni pre-giudizi sul rapporto fra digitale e imprenditori di «piccole dimensioni» …
1. Il digitale eroderà progressivamente il valore dei luoghi
2. La «piccola» realtà (anche il Punto Vendita o lo studio professionale) non è luogo di innovazione, che rimane confinata alla media e grande azienda industriale
3. I «piccoli» sono incapaci di usare con efficacia il digitale e non gli serve a molto date le loro dimensioni
4. Il professionista e piccolo imprenditore è un attore economico individualista refrattario a mettersi insieme e quindi poco appetibile per i fornitori di digitale
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… e imparando dagli errori fatti
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L’esperienza (e i molti fallimenti …) insegnano che l’approccio verso la Digital Transformation delle aziende e dei professionisti dipende non solo della loro dimensione ma anche (e forse soprattutto) della fase in cui sono nei confronti del digitale.
In particolare le realtà «digiune» del digitale richiedono metodo (commerciale e di supporto) diverso a quello ordinario e non solo «un poco meno tecnico e molto più rassicurante».
Nello specifico le tre fasi della Digital Transformation
1. prima adozione
2. Irrobustimento
3. creazione di un vantaggio competitivo
sono profondamente diverse fra loro rispetto a ciò di cui necessitano in termini di supporto all’uso del digitale.
La differenza non sta solo in una diversa intensità e sofisticazione delle soluzioni da proporre ma nell’approccio al racconto delle funzionalità, alla formula commerciale da proporre e alla tipologie di supporto da assicurare.
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Alcuni grandi player del digitale riconoscono il valore del luogo …
Danno visibilità, attraggono nuovi consumatori, consentono la prova dei prodotti e la relazione con personale qualificato, rafforzano la brand awareness
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… o ne scoprono l’importanza – la possibile apertura di un negozio Amazon a New York
9 ottobre 2014
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Un ottimo sito internet spiana il terreno di gioco. Hai la stessa possibilità di attrarre visitatori dei tuoi concorrenti più grandi
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L’utilità degli accordi tra imprenditori
Leva commerciale Intensificare il rapporto con i clienti comuni
Condivisione costi
Accesso a competenze
Aggregazione offerta
Approvvigionamenti comuni di determinati prodotti (Gruppi d’acquisto)
Supporto di specialisti al di fuori della portata di un singolo negozio
Raggiungimento volumi di fornitura oltre le possibilità del singolo
… …
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Un esempio di Distretti del Commercio: la Lombardia
• Attivi 201 Distretti del Commercio con 820 Comuni coinvolti
• Partecipazione di 91.000 imprese commerciali al dettaglio di vicinato
• Interessati 7.000 cittadini
• Erogate dalla Regione risorse economiche per 75 milioni
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• La rivoluzione digitale – luci e ombre
• Il digitale per le PMI e i professionisti: che cosa non è funzionato?
• Le opportunità di I4.0 … non solo per l’industria
• Il Network nazionale di I4.0
• Che fare ?
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Fonte: min. Calenda , «Piano nazionale Industria 4.0 – Investimenti, produttività e innovazione» (21 settembre 2016)
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Il modello italiano da cui parte Piano nazionale “Industria 4.0”
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Fonte: min. Calenda , «Piano nazionale Industria 4.0 – Investimenti, produttività e innovazione» (21 settembre 2016)
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Il Piano nazionale “Industria 4.0”: le Direttrici chiave
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Fonte: min. Calenda , «Piano nazionale Industria 4.0 – Investimenti, produttività e innovazione» (21 settembre 2016)
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Il Piano nazionale “Industria 4.0”: I benefici attesi
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Fonte: min. Calenda , «Piano nazionale Industria 4.0 – Investimenti, produttività e innovazione» (21 settembre 2016)
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Il Piano nazionale “Industria 4.0”: poca manifattura e molto terziario
Focus su industriamanifatturiera
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Il Piano nazionale “Industria 4.0”: le tecnologie abilitanti
Fonte: min. Calenda , «Piano nazionale Industria 4.0 – Investimenti, produttività e innovazione» (21 settembre 2016)
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6 su 9 tecnologie abilitanti sono rilevanti per i settori non manifatturieri)
Fonte: min. Calenda , «Piano nazionale Industria 4.0 – Investimenti, produttività e innovazione» (21 settembre 2016)
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Il Piano nazionale “Industria 4.0”: le tecnologie abilitanti
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Fonte: min. Calenda , «Piano nazionale Industria 4.0 – Investimenti, produttività e innovazione» (21 settembre 2016)
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Il Piano nazionale “Industria 4.0”: Digital Innovation Hub e Competence Center
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Super ammortamento e Iper ammortamento
La Legge di Bilancio 2017 ha prorogato il Super ammortamento al 140% rivolto agli acquisti e agli investimenti in beni strumentali delle imprese. L’agevolazione era stata introdotta con la Legge di Stabilità 2016 e adesso è ufficiale la proroga per tutto il 2017.
La novità che arriva con la Legge di Bilancio 2017 è però la introduzione del nuovo Iper ammortamento al 250%, il cosiddetto Super ammortamento maggiorato legato all’acquisto di beni rientranti nei progetti di Industria 4.0.
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Cosa è l’ Iper ammortamento
“Al fine di favorire processi di trasformazione tecnologica e digitale secondo il modello «Industria 4.0», per gli investimenti, effettuati nel periodo indicato al comma 8, in beni materiali strumentali nuovi compresi nell’elenco di cui all’allegato A annesso alla presente legge, il costo di acquisizione è maggiorato del 150%”
Il nuovo Iper ammortamento 250% 2017 consente quindi di ammortizzare un valore maggiore relativo al costo di acquisto di beni materiali e strumentali nuovi (ovvero non utilizzati in precedenza né dal venditore che da altri soggetti) legati a progetti di digitalizzazione aziendale consentendo un importante beneficio fiscale.
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La procedura da seguire
Per cogliere questa opportunità bisogna prima verificare se i beni che si intende acquistare possono usufruire dell’agevolazione. Nel testo di Legge di Bilancio 2017 sono stati definiti nel dettaglio quali sono i beni che possono rientrare nell’Iperammortamento al 250% e, nello specifico, l’Allegato A e B.
Le macchine oggetto di ammortamento devono essere dotate di caratteristiche (indicate nell’Allegato) per renderle “assimilabili e/o integrabili a sistemi cyberfisici”.
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Allegato A e B: beni ammissibili per l’agevolazione
Legge di Bilancio, Allegato A: 1) Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati e/o gestito ... che devono essere dotati di almeno due tra le caratteristiche che li rendono “assimilabili e/o integrabili a sistemi cyberfisici”
2) Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità
3) Dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0
Legge di Bilancio, Allegato B:
Beni immateriali (software, sistemi e /system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali Industria 4.0, Super ammortamento al 140%.
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Allegato A e B: beni strumentali ammissibili all’agevolazione
….
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Allegato A e B: ammissibiltà e/o integrabilità a sistemi cyberfisici
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Allegato A e B: sistemi per l’assicurazione della qualità e
della sostenibilità ammissibili all’agevolazione
….
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Allegato A e B :dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza ammissibili all’agevolazione
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Allegato A e B: beni immateriali ammissibili all’agevolazione
….
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Tempistica dell’agevolazione e modalità di comunicazione
Per accedere a questa agevolazione bisognerà effettuare l’acquisto entro il 31 dicembre 2017.
L’agevolazione è concessa anche se il bene è acquistato entro il 30 giugno 2018ma l’ordine dovrà rispettare la prima scadenza indicata. Inoltre, per gli acquisti entro il mese di giugno 2018, è necessario che l’impresa paghi al fornitore, a titolo di acconto, almeno il 20% dell’investimento entro il 31 dicembre 2017.
Per usufruire dell’agevolazione è necessaria una dichiarazione del legale rappresentante dell’impresa circa gli acquisti ammessi al super ammortamento 140% o 250%. Nel caso di acquisti di importo superiore ai 500 mila euro è invece richiesta una perizia tecnica giurata che certifichi che il bene rientra tra quelli indicati negli allegati A e B e che sia interconnesso al sistema aziendale, ad opera di un ente accreditato o di un ingegnere o perito industriale iscritti all’albo.
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L’obiettivo è dunque un nuovo approccio a i4.0: rileggerlocon la lente del terziario – soprattutto PMI e professionisti
1. Focus più su marketing, commercio e customer relations (+ fatturato) che non sulla produzione (-costi)
2. Formazione digitale di tipo “progettuale” (e non addestrativo) e racconto del digitale a misura di impresa terziaria e/o di professionisti
3. Accesso “collettivo” al digitale: gruppi di acquisto, gestione ed evoluzione del digitale che consenta l’accesso a piattaforme di servizio e a pool di imprese e/o di professionisti
4. Utilizzo di Consorzi fidi e di strumenti finanziari per lo sviluppo pensati per la Digital Transformation collettiva
5. Clusterizzazione dell’approccio I.40 in funzione della tipologie di imprese: non solo grandi vs piccole o manifattura vs servizi: ma micro-settore economico e grado di digitalizzazione
6. Uso dei soldi pubblici come «seed» (come mezzo e non come fine) di un processo più ampio e che continua e si stabilizza nel tempo e non come attività fine a se stesso
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Una formazione al digitale di tipo progettualeadeguata al contesto e su misura
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• Non tanto lezioni teoriche ma esperienza sul campo, sperimentata direttamente sul proprio business.
• Formazione usando strumenti simili a quelli che verranno impiegati a valle della Digital Transformation (ad es. con formule d’acquisto tipo «try & buy» o con soluzioni demo reali ma semplificate).
• Presenza di tutor che aiutino l’imprenditore nei momenti più delicati (tipicamente all’inizio del processo di apprendimento) e parlino il suo linguaggio.
• Creazione (e supporto) di comunità di pratica sull’uso del digitale, dove gli imprenditori possono scambiarsi esperienze (condividendo anche timori, fallimenti, delusioni) e aiutarsi vicendevolmente.
Anche la valutazione del grado di digitalizzazione e di competenze necessarie deve essere adattatto al contesto specifico
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La grafica … tecnologie «minacciose» e «futuribili»
Fonte: www.testindustria4-0.com
È lo strumento giusto ?
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Test 4.0: valutare la propria maturità digitale
Fonte: www.testindustria4-0.com
È lo strumento giusto ?
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Fonte: www.testindustria4-0.com
Test 4.0: valutare la propria maturità digitale
È lo strumento giusto ?
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Accesso “collettivo” al digitale: la rivoluzione del cloud
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Il cloud non è solo una suite di soluzioni tecnologiche ma una vera e propriarivoluzione cultura che cambia l’approccio all’acquisto e utilizzo di beni e servizi
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Accesso “collettivo” al digitale:gruppi di acquisto, gestione ed evoluzione del digitale
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La rivoluzione digitale sta favorendo l’approccio «platform»: la messa disposizione di servizi tramite piattaforme tecnologiche – che si basa sul modello «cloud» e richiede una connettività Internet diffusa e di qualità. Per questo motivo si parla di «platformeconomy».
Una piattaforma di servizi consente alle aziende di
1. utilizzare quello che serve («pay-per-use») senza fare investimenti anticipati;
2. crescere gradualmente nei volumi di utilizzo man mano che diventa necessario, evitando i tipici problemi della scalabilità «a blocchi» legati agli investimenti in macchinari;
3. aggiornare «senza accorgersene» il servizio con le innovazioni più recenti man mano che le nuove soluzioni diventano disponibili senza il rischio di obsolescenza tecnologica (che invece si manifesta quando si compra la tecnologia)
La piattaforma si basa dunque sul concetto di «as a service», reso possibile tecnicamente delle soluzioni «cloud» ma oggi esteso a moltissime attività anche non digitali: ad esempio il car sharing – «mobility as a service» o i nuovi spazi-ufficio attrezzati e prenotabili «office as a service».
Il Centro di Competenza di I4.0 potrebbe essere l’attore di riferimento nella nascita gestione di piattaforme di servizio
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Accesso “collettivo” al digitale: modello previsto da Rifkin
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In quest’opera anticipatrice della rivoluzione del cloud (2009) Rifkin afferma che stiamo entrando in un nuova fase del capitalismo legato al concetto di accesso.
L'era dell'accesso è appunto questo cambiamento che prevede il passaggio da un'economia dominata dal mercato e dai concetti di bene e proprietà, verso un'economia dominata da valori come la cultura, l'informazione e le relazioni (e diremmo oggi «piattaforma»).
In questo nuovo panorama il concetto di proprietà perde significato, diventa fondamentale per l'uomo avere accesso a delle reti o non esserne escluso
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Mentre le grandi aziende hanno persone dedicate, quelle di piccole dimensioni possono mettersi insieme per condividere – per lo meno nella fase iniziale – alcune figure professionali che non potrebbero permettersi singolarmente e dedicate:
• Raccogliere i bisogni di digitalizzazione e organizzare momenti formativi per tutti i membri del gruppo di imprese;
• Diventare il punto di riferimento dei fornitori di soluzioni digitali per quel gruppo di imprese utilizzatrici, rendendo più facile (ed economico) il contatto fra cliente e fornitore.
• diventare l’attore di riferimento per tutte le questioni relative ai «Big Data» del territorio e alle iniziative riconducibili al tema delle Smart Cities;
Accesso “collettivo” al digitale: alcune funzioni
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Va valutata l’opportunità di utilizzare l’alternanza scuola lavoro (e il successo dell’iniziativa «Eccellenze in digitale» lanciata da UnionCamere e Google nel 2015) per inserire dei giovani come «referenti tecnologici» per questi raggruppamenti di imprese.
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Utilizzo di Consorzi fidi e di strumenti finanziari per lo sviluppo pensati per la Digital Transformation collettiva
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• Accesso a capacità di valutazione di progetto specializzate in Digital Transformation, che si traduce sia in riduzione del rifiuto di finanziamento da parte delle banche (selezione ex ante di buoni progetti), sia in feedback alle aziende stesse su come realizzare «buoni progetti» digitali.
• Supporto nella costruzione della richiesta di finanziamento secondo uno schema precedentemente condiviso con le banche di riferimento (e – se conveniente –promuovendo l’adozione delle piattaforme digitali della stesse banche) che ne accelera l’approvazione
• Utilizzo di a una garanzia collettiva per ridurre la barriera di accesso al finanziamento e renderlo più conveniente
Una delle barriere alla Digital Transformation è il “credit crunch” (soprattutto verso le PMI), che diventa ancora più insuperabile quando l’oggetto del finanziamento sono i progetti di digitalizzazione (in quanto il rischio è prevalentemente attuativo e difficilmente verificabile ex ante).
Il raggruppamento di imprese potrebbe rendere più facile ed efficace per le aziende partecipanti il presentare alle banche progetti più solidi e convincenti di digitalizzazione facendo leva sulle economie di scala e di scopo tipiche dei progetti digitali.
Se poi il gruppo di imprese utilizzasse un Consorzio Fidi specializzato in Digital Transformation collettiva avrebbe tre ulteriori benefici:
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• La rivoluzione digitale – luci e ombre
• Il digitale per le PMI e i professionisti: che cosa non è funzionato?
• Le opportunità di I4.0 … non solo per l’industria
• Il Network nazionale di I4.0
• Che fare ?
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Contenuti della presentazione
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A sostegno delle imprese: il Network Nazionale Industria 4.0 Lunedì, 22 Maggio 2017
Diffondere la conoscenza sui vantaggi derivanti da investimenti in tecnologie in ambito Industria 4.0
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A sostegno delle imprese: il Network Nazionale Industria 4.0 Lunedì, 22 Maggio 2017
Il network è stato costituito seguendo un approccio sinergico e complementare e nello specifico si compone di:
77 Punti d’Impresa Digitale (PID), in capo alle Camere di Commercio, che offriranno la diffusione della conoscenza di base sulle tecnologie in ambito Industria 4.0.
100 Innovation Hub, di cui:
30 in capo a Confartigianato28 in capo a CNA21 in capo a Confindustria21 in capo a Confcommercio
che offriranno sia formazione avanzata su tecnologie e soluzioni specifiche per i settori di competenza sia il coordinamento delle strutture di trasformazione digitale e dei centri di trasferimento tecnologico.
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A sostegno delle imprese: il Network Nazionale Industria 4.0 Lunedì, 22 Maggio 2017
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A sostegno delle imprese: il Network Nazionale Industria 4.0 Lunedì, 22 Maggio 2017
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A sostegno delle imprese: il Network Nazionale Industria 4.0 Lunedì, 22 Maggio 2017
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A sostegno delle imprese: il Network Nazionale Industria 4.0 Lunedì, 22 Maggio 2017
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A sostegno delle imprese: il Network Nazionale Industria 4.0 Lunedì, 22 Maggio 2017
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A sostegno delle imprese: il Network Nazionale Industria 4.0 Lunedì, 22 Maggio 2017
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A sostegno delle imprese: il Network Nazionale Industria 4.0 Lunedì, 22 Maggio 2017
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Obiettivi dell’iniziativa di UnionCamere
Punto Impresa Digitale è un network di Camere di Commercio nato per diffondere la cultura e la pratica digitale nelle micro, piccole e medie imprese di tutti i settori economici.
Questa iniziativa si inserisce all’interno del Piano Nazionale Industria 4.0 –Investimenti, produttività ed innovazione coordinato dal Ministero dello Sviluppo economico.
Pur essendo orientato verso la manifattura, il Piano adotta tra le sue linee-guida il principio della neutralità tecnologica e quello di interventi di tipo orizzontale e non settoriale.
È evidente, infatti, che industria, servizi, consumatori sono sempre più collegati tra loro dando origine a modelli di business, processi e prodotti nuovi secondo modalità che segnano il definitivo tramonto del modello lineare di innovazione che ha guidato per decenni gran parte delle scelte di policy in direzione di quello che è definito come ecosistema dell’innovazione, di cui anche la pubblica amministrazione è parte integrante.
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Il ruolo delle Camere di Commercio
La trasversalità del digitale – recepita nel Piano Industria 4.0 – ha indotto il Ministero dello sviluppo economico arichiedere alle Camere di Commercio di realizzare un intervento a favore di tutti i settori economici -dall’agricoltura, all’industria, all’artigianato, al terziario di mercato, ai servizi - e delle imprese anche di più piccola dimensione, incluse quelle individuali ed i professionisti.
La sua capillarità geografica e il fatto che rappresenti tutti i settori economici del Paese rendono il Sistema Camera l’attore ideale (forse l’unico) per questo progetto.
In particolare le soluzioni di base del digitale sono trasversali a tutti i settori economici e quindi una loro gestione unitaria crea notevoli economia di scala.
La risposta delle camere alla richiesta del MISE è costituita dalla realizzazione di un network di punti informativi e di assistenza alle imprese sui processi di digitalizzazione, i Punti Impresa Digitale. Intervento che si vuole giocare principalmente sul piano della crescita della consapevolezza “attiva” (ossia finalizzata all’azione) delle imprese.
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Ambiti di intervento del progetto
Il supporto offerto dai PID alle imprese riguarderà, oltre alle tematiche manifatturiere tipiche di Industria 4.0, anche diversi campi applicativi quali, a titolo esemplificativo:
• l’agricoltura di precisione con l’utilizzo di tecnologie digitali finalizzate a conciliare l’aumento della produttività, la riduzione dei costi, la sostenibilità ambientale e la sicurezza e qualità dei prodotti;
• l’artigianato digitale, con il nuovo paradigma della produzione digitale, della stampa 3D, dei progetti opensource, rispondendo alle esigenze di diversificazione e personalizzazione ed aprendo le porte a nuovi modelli di business nell’artigianato di produzione e di servizio;
• l’edilizia 4.0, non solo nella produzione di materiali, componenti ed impianti quanto in termini di applicazione agli edifici, ad esempio, dell’IoT (sicurezza, efficienza energetica, domotica, manutenzione), progettazione e gestione cantieri, robotica applicata a costruzioni ed installazioni;
• negozi smart, dall’utilizzo di strumenti digitali e l’internet of things per il proximitymarketing, la cura della shopping experience e della relazione con il cliente, la movimentazione in-store e la gestione di magazzino e della supply chain per comprendere i più “usuali” (ma non sempre diffusi) strumenti del web 2.0 (es. social media).
Inoltre turismo, ristorazione, servizi all’impresa ed alla persona, …
ESEMPLIFICATIVO
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I Punti di Impresa Digitale (PID)
L’obiettivo della crescita della consapevolezza delle imprese sulle soluzioni possibili offerte dal digitale e sui loro benefici richiede non solo un processo a carattere informativo ma anche una forma di partecipazione diretta (dal “toccare con mano” le possibili soluzioni a forme di collaborazione “attiva” in workshop e living labs) – idealmente «sul campo» – e di assistenza nella fase di implementazione degli interventi (“execution”).
I PID sono servizi localizzati presso le camere di commercio dedicate alla diffusione della cultura e della pratica della diffusione del digitale nelle MPMI di tutti i settori economici –> analizzando specifici contesti, i PID possono anche essere distribuiti sul territorio.
In ciascuna Camera di commercio sarà presente almeno un PID, specializzato sul tema del digitale ed integrato nell’organizzazione della camera e con un possibile coordinamento anche a livello regionale.
Al network di punti «fisici» si aggiunge quello della presenza in rete attraverso il ricorso ad un’ampia gamma di servizi e piattaforme digitali.
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I servizi ipotizzati ad oggi da UnionCamere
A. Servizi informativi di supporto al digitale, all’innovazione, I4.0 ed Agenda Digitale
B. Assistenza, orientamento e formazione sul digitale
C. Interazione con i Competence Center e le altre strutture partner nazionali e regionali (es. associazioni, partner tecnologici, strutture ed iniziative regionali, laboratori, ITS, ecc.)
D. Servizi specialistici per la digitalizzazione in collaborazione con Aziende speciali e le altre strutture del Sistema camerale
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• La rivoluzione digitale – luci e ombre
• Il digitale per le PMI e i professionisti: che cosa non è funzionato?
• Le opportunità di I4.0 … non solo per l’industria
• Il Network nazionale di I4.0
• Che fare ?
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Contenuti della presentazione
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Le sfide della Digital Transformationper professionisti e imprenditori di «piccole dimensioni»
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• Una formazione al digitale adeguata e su misura
• Strumenti, soluzioni digitali (… e fornitori) «giusti»
• Un processo di acquisto/gestione/evoluzione «smart»
.. e il potere accedere in modo equo ai finanziamentinecessari per un autentico sviluppo «digitally-enabled»
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